La dolcezza di quello che sento...

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Arrivati al chiosco dei gelati Angela fa le ordinazioni e si mettono tutti a sedere su una panchina all'ombra di un piccolo albero. Olivia è affascinata da Maura, le piacciono i suoi lunghi capelli biondi. "Mawa...in braccio...in braccio!" Aspetta con le braccia tese. "Aspetta tesoro!" la blocca la nonna. "Hai le mani sporche di gelato...non vogliamo davvero sporcare Maura, vero?" Sorride pulendole mani e bocca con un fazzoletto, la piccola fa cenno di no con la testa. "Mhm...ora sei pulita ma lascia in pace Maura...magari non ha voglia di..." la donna sorride imbarazzata, si pulisce le mani dai residui del suo cono gelato e prende la piccola sulle ginocchia. "Oh, non mi dispiace affatto, tesoro...vieni!" Olivia le sorride felice, si sistema in grembo e comincia a giocare con alcune ciocche color grano che ricadono sul viso della bionda. Jane che mangia con Camille in grembo, rimane davvero colpita dall'atteggiamento di Olivia, non vede la scena ma conosce bene sua figlia
È il suo ritratto nel carattere, non ha paura di nulla, ma non dà confidenza facilmente, quindi la piccola deve aver visto qualcosa in Maura, questo pensiero stranamente la rallegra. Le sensazioni che ha avuto sulla bionda devono essere giuste se sua figlia si fida di lei. "Allora Maura..." Angela la osserva mangiando il suo cono. "Sei di queste parti?" la bionda intenta a coccolare la piccola Olivia le risponde sorridendo. "Si, sono un medico legale del Bpd...Jane mi ha detto che era un detective!" Decide di restare sul vago non sapendo se Jane voglia parlare del suo incidente.  "Oh, quindi sei una collega della mia Janie?!" Sorride con eccessivo entusiasmo mentre si alza per buttare il resto del suo gelato. "Non sono più un detective Ma!" la voce roca di Jane ha una nota spigolosa che Maura associa ad una certa insofferenza "Si, iusto...oh..." Angela indica la sua nipotina che si è addormentata sulle gambe di Maura, la donna si alza per prenderla in braccio, ma la piccola che ha tra le mani una ciocca di capelli di Maura si ritrae piagnucolando infastidita, non vuole essere toccata, Jane si mette a ridere. "Ops! Adesso sei in guai molto seri Maura, quando Olly si addormenta non la smuove nessuno, temo che dovremo portarti a casa con noi...vero Cam?" Guarda la piccola che gioca con i suoi aviator, Cam le sorride e si stringe a lei sbadigliando. "Mhm...mi sa che le pesti hanno sonno mamma...mi aiuti ad alzarmi?" Jane tende la mano a sua madre che le prende la piccola dalla braccia. "Parker vieni qui!" Ordina al cane appisolato accanto a loro, l'animale scatta sull'attenti e Jane si aggrappa a lui per farsi guidare. "Mamma sei venuta in macchina immagino..." Si muove lentamente. "Si Jane, vi porto a casa, Maura?"  Angela si volta verso la donna che avanza piano con la bambina che dorme in braccio, "Oh...io ho preso un taxi, abito poco lontano, se vuoi puoi lasciarmi lì  Angela" dice riluttante al pensiero di doversi separare dal tepore che le da il corpo della piccola. Jane siferma  un attimo. "Stai scherzando Maura? Guarda che sono  seria, devi venire a casa con noi...Olly è ingestibile se si cerca di svegliarla controvoglia, comincia a urlare e scalciare...ti prego!" la guarda scioccata mentre accarezza Parker. Maura si sente scaldare il cuore, sembrano una normale famiglia di ritorno da una giornata al parco, stringe più forte a sé la bambina che si accoccola tranquilla nell'incavo del suo collo continuando a dormire. "Beh..." ride "Se la metti così, non posso rifiutare!" Segue Jane fino a casa sua, mette a letto le gemelle e rimangono a chiacchierare ancora un poco.

ALL'OMBRA DEI SUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora