Senza colpo ferire...

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Jane pianse a lungo tra le braccia di Maura, sembrava inconsolabile "Amore...calmati, ti prego! le bambine sono già sconvolte, lo siamo tutti...ma farò di tutto perché questa cosa si risolva...loro non hanno diritti sulle nostre figlie, sono le nostre bambine e loro non possono rivendicare nulla, se hanno voglia di buttare i loro soldi con avvocati e roba simile...beh, sai che non ho problemi...i nostri avvocati li faranno a pezzi!" disse Maura stringendo sua moglie più forte che poteva. "Lo so...sono solo...ho paura!...so che loro non possono rivendicare nulla...soprattutto dato il modo in cui sono state concepite...scusa se sono crollata così...ma mi farò forza!...devo proteggere te e la nostra famiglia!" disse Jane baciando il ventre di sua moglie "Ti amo così tanto nocciolina...!". Dopo qualche minuto andarono nella camera delle bambine e le trovarono addormentate abbracciate l'una con l'altra "Oh...Maura...che cosa posso fare?...non voglio che passino questo...sono troppo piccole, non capirebbero...magari un giorno...non so... potremmo anche dare loro una possibilità...ma per ora non posso!" disse appoggiandosi allo stipite della porta "Sono d'accordo amore...domani metterò in moto i miei avvocati sul da farsi...per ora che ne pensi di portare le bambine nel nostro lettone e coccolarci un po'?" disse sfiorandole la guancia umida di lacrime. La bruna annuì con un lieve sorriso, presero in braccio le piccole che non si mossero e le portarono nel letto con loro, riuscirono a dormire e rilassarsi un po', Jane doveva assolutamente raddrizzare il tiro, non voleva che sua moglie si stressare, non ora che era in un momento così delicato. Decise di farsi forza e fare una chiacchierata con i Keaton, c'erano dei confini e dovevano essere ristabiliti in modo chiaro. Si fece dare dal BPD il telefono di Max e lo chiamò fissando un appuntamento per vedersi e parlare. Lasciò il letto caldo delle sue ragazze e uscì, scrisse a sua moglie una nota perché non si preoccupasse. Si incontrarono in un bar in centro, Max era in compagnia di una donna molto attraente, una rossa con occhi verdi e una spruzzata di efelidi sulle guance, Jane rimase un attimo basita, dopo Maura era la donna più bella che avesse mai visto. "Signori Keaton, salve, sono Jane!" salutò porgendogli la mano "Ti prego...Max...dopotutto sei la madre delle nostre nipotine...!" sorrise dolcemente "Beh...questo è da vedere...io vorrei dirvi che...!" la rossa si fece avanti e si presentò sfoderando un sorriso che lasciò Jane un attimo senza parole " Ciao...sono Charlene, ma puoi chiamarmi Charly, è un piacere incontrarti Detective Rizzoli!" disse con un sincero entusiasmo. "Vorrei chiarire che mai e poi mai ci metteremmo contro di voi...mai sia!...vogliamo solo conoscere le bambine, potete presentarci come volete, senza per forza parlare di Alex...faremo tutto che volete, non vogliamo mettere di mezzo la legge, sappiamo che non abbiamo possibilità, tu sei la madre e non avevi legami di alcun tipo con nostro fratello...ci piacerebbe davvero solo far parte delle loro vite, anche se ai margini...per favore...!" disse con la voce rotta, Jane ascoltò ogni parola senza dire nulla, sembravano delle brave persone e anche sincere, ma avrebbe dovuto parlarne prima con Maura. "Non posso promettervi nulla...devo parlarne con mia moglie...ora...vado, ci teniamo in contatto...per quanto vi fermerete a Boston?" chiese alzandosi dalla sedia per allontanarsi "Tre settimane...e...grazie per averci ascoltato!" disse Charlene che si alzò per abbracciarla, Jane rimase un attimo di sasso, ma non si sottrasse, c'era qualcosa in quelle persone che le dava delle buone sensazioni. "Ok...avete il mio numero di cellulare...per qualunque cosa chiamate...niente improvvisate, ok?" disse voltandosi prima di allontanarsi, i due si guardarono con occhi lucidi annuendo. Una volta a casa Jane doveva affrontare la cosa con Maura, si rimise a letto, ne avrebbero parlato il giorno dopo. La mattina dopo trovò la truppa che faceva colazione, stranamente le bimbe erano molto silenziose "Giorno!" disse Jane entrando in salotto, Maura le sorride dolcemente, mentre le piccole alzarono appena lo sguardo dalle loro ciotole di cereali. Maura alzò le spalle non sapendo come comportarsi, ma Jane non voleva drammi, soprattutto con un altro figlio in arrivo. "Ok...basta così!...bambine venite qui!" disse in un tono che non ammetteva repliche, le piccole lasciarono i loro posti e si avvicinarono a Jane a testa china tenendosi per mano "Che cosa avete si può sapere?...io e la mamma vi abbiamo detto tutto quello che dovevate sapere...allora qual è il problema?" chiese chinandosi per farsi guardare negli occhi "Tu non ci vuoi più!" gridò Olivia piangendo, Jane la guardò non capendo "Che cosa?...come potete pensare una cosa simile?...io e la mamma vi adoriamo! e mai vi lasceremmo, mai!...Camille...qual è il problema?...so che ne avete parlato tra voi!" chiese con le mani sui fianchi ed un cipiglio serio. "E'...forse...è colpa mia mamy...ho deto a Olly delle mi paule sul fatellino e lei...mi dispiace...!" disse cominciando a piangere "Scua mamma Mo!" ribadì la piccola guardando Maura che aveva le lacrime agli occhi. "Bambine!" disse Maura in un tono che le piccole non avevano mai sentito "Dovreste vergognarvi!...come potete pensare una cosa simile di vostra madre!...vi ama da morire e si è presa cura di voi come meglio poteva quando non poteva vedere e ora voi fate i capricci perché avrete un fratellino o sorellina?...so che molte cose non le capite, siete ancora piccole...ma la mamma non merita questo da voi...sono molto delusa!" disse mettendosi a sedere sul divano sfiorandosi il ventre con le mani continuando a piangere. Jane era sconvolta, davvero le sue bambine non si sentivano abbastanza amate? Credevano che fosse una cattiva madre?. "Io...c'è una cosa che devo dire...a tutti e tre...!" disse guardando verso sua moglie "Sono andata a parlare con i Keaton...!" sputò con voce incerta "Che cosa?...sei andata senza di me?" chiese Maura alterata "Amore calmati...non voglio che ti agiti...!" Jane cercò di calmarla ma Maura la spinse via "Perché non mi hai detto nulla?...sono anche figlie mie Jane...non puoi prendere decisioni da sola!...insomma...aspetto tuo figlio! non è abbastanza per te da considerarmi parte della famiglia?" disse piangendo rabbiosa. "Bambine, in camera, subito!" ordinò Jane con voce alterata, le piccole si allontanarono senza fiatare, Jane prese un grosso respiro, dio solo sa se ne aveva bisogno. "Prima di tutto bada a quello che dici davanti alle mie figlie!...sono consapevole che stai aspettando nostro figlio, grazie della informazione!" disse sarcastica "Sono andata sola perché volevo sapere le loro intenzioni, non volevo stressarti ulteriormente, sei incinta cazzo!...ti amo e al mio ritorno ne avrei parlato con te...ma tu sembri avere un altro parere a riguardo...direi che è meglio finirla qui per il momento, non voglio dire cose di cui potrei pentirmi!...e sto crescendo tre figli con te!...direi che è una prova più che sufficiente del fatto che sei della famiglia, sei la mia famiglia...mia e delle nostre figlie, e tu...dio...devo andarmene!...ora vado a fare due passi per calmarmi...chiamerò mia madre per aiutarti con le bambine!" disse rabbiosa prendendo Parker con sé e sbattendo la porta prima di uscire.

ALL'OMBRA DEI SUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora