Uno sguardo dal passato

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La giornata passò tranquilla, tra giochi, risate e racconti dei fratelli Rizzoli, Frank non era potuto andare per via del lavoro, anche se non era più sposato con Angela non aveva dimenticato i suoi figli, Jane era rimasta a Boston con la madre per via del suo lavoro, ma dopo l'incidente, che aveva contribuito a risanare il rapporto tra i suoi genitori che avevano deciso di restare buoni amici per il bene dei figli, decise comunque di restare, dopo la nascita delle bambine tutto la legava a questo posto, non pensava molto al padre della bambine, unico conforto il pensiero che fosse sotto terra e non sarebbe potuto mai avvicinarsi alle sue bambine, non lo avrebbe mai permesso. Stavano godendosi quella bella giornata di fine estate quando qualcuno suonò alla porta, la donna non aspettava nessuno. Si alzò curiosa per vedere chi fosse ma non conosceva la persona che c'era dall'altra parte, non sapendo come muoversi chiese a sua figlia di andare a vedere, anche se non era più un poliziotto, Jane aveva ancora il suo fiuto per le persone. "Chi è?" chiese attraverso la porta non riconoscendo nemmeno lei la persona davanti a casa di sua madre "Salve sono Max Keaton...sto cercando la detective Jane Rizzoli...mi hanno detto che avrei potuto trovarla a questo indirizzo...!" chiese timoroso "Chi la desidera?" chiese la bruna spalancando la porta, l'uomo che si trovò davanti era davvero molto attraente, moro, occhi verdi penetranti, fisico ben piazzato ed un sorriso ammaliatore, per un secondo si ritrovò ad arrossire senza accorgersene. "Io...salve...Jane Rizzoli?...non so esattamente da dove cominciare...posso entrare?" chiese fissando la donna con interesse, Jane faceva a tutti questo effetto. "Sono Jane Rizzoli, si...veramente...siamo ad un pranzo di famiglia...non mi sembra il caso...poi io non la conosco, che cosa vuole da me?" chiese guardando verso la sua famiglia che era rimasta in attesa. Maura le si avvicinò con fare protettivo "Amore qualcosa non va?" chiese guardando sua moglie e l'uomo che stava fissando Jane con troppo interesse "Mia moglie ha ragione...siamo ad un pranzo in famiglia, forse le conviene tornare in un altra occasione...Jane perché non dici a quest'uomo di passare al BPD domani, parleremo nel mio ufficio, che dici?" Maura si affiancò a Jane e le prese la mano, non le piaceva affatto come l'uomo guardava Jane. Le piccole curiose si avvicinarono nascondendosi dietro le gambe di Maura e Jane "Mamma?...chi è lui?" chiese Olly guardando l'uomo in modo curioso, la bionda le sorrise accarezzandole la testa "E' un signore che vuole parlare con la mamma...perché tu e Camille non andate a giocare un po'?" chiese cercando di distrarre le bambine "Key...Cam...mamma ci ha dato il permesso di andare a giocare...vieni...!" prese la mano della sorellina e la trascinò su per le scale. "Quelle sono le tue bambine?" chiese l'uomo con sguardo dolce "Non che la riguardi, ma si, sono le nostre figlie, ora se...!" non riuscì a finire perché l'uomo gli buttò le braccia al collo piangendo "Oh...mio...ti ho trovato finalmente...!" disse tra le lacrime, Jane si paralizzò non sapendo come reagire "Mi lasci!...io non la conosco, che cosa vuole?" chiese cercando di divincolarsi "Lasci subito mia moglie... adesso!" alzò la voce Maura, l'uomo si staccò riluttante da Jane "Oh...si mi scusi tanto è che...sono senza parole...mi sembra un sogno...pensavo fosse un errore...la prego ho bisogno di parlarle urgentemente!" chiese in modo sbrigativo. Le due donne si guardarono confuse, ma forse era meglio approfondire la faccenda "Va bene!...Maura facciamo due passi con questo signore...voglio capirci qualcosa...mamma badi tu alle bambine per favore?...ragazzi ci vediamo dopo...tanto vi fermate da Ma qualche giorno, vero?" chiese guardando i suoi fratelli che si erano avvicinati alle spalle di Maura nel caso ci fosse qualche problema "Si sorella, vai tranquilla, badiamo noi alle nostre nipotine...facci sapere, ok?" disse Frankie dandole un bacio sulla guancia "A dopo ragazze, state attente!" gridò Angela mentre si dirigeva al piano di sopra per vedere delle bambine. Andarono in un piccolo caffè in centro "Allora...in tanto mi scuso per l'improvvisata, avrei dovuto gestirlo meglio...ma appena ti ho trovata ho voluto verificare subito...io sono Max Keaton...il mio cognome ti dice niente?" chiese l'uomo sorseggiando il suo caffè, Jane lo guardò un attimo, sul momento non le venne in mente niente, poi un' illuminazione "No...no...no!...sei un parente di Alex Keaton?...l'uomo che mia ha stuprato?" chiese allibita, Maura era sotto shock "Che cosa?" Maura guardò Jane che stava tremando "Mi dispiace per quello che ha fatto mio fratello, era la pecora nera della famiglia....ma si, sono suo fratello...lavoro per la polizia, sono un detective della omicidi di Los Angeles...io e Charlene, nostra sorella, abbiamo cercato di trovarvi per così tanto tempo...ho saputo per caso di te, so che il tuo file è secretato, ma grazie alle mie conoscenze in polizia ho avuto accesso alla tua storia, i giornali di allora non dicevano molto, ma un amico del BPD mi ha parlato di una poliziotta di nome Jane Rizzoli, sapevo solo il tuo nome e cognome, parlando per caso ha tirato fuori il fatto che avevi due figlie...!" l'uomo parlava concitato, un misto di ansia e speranza, Jane e Maura erano scioccate, mille pensieri attraversavano la mente di Jane. "Non me le porterai via!...loro sono le mie bambine...non ti voglio nella mia vita...vattene!" disse alzandosi dalla sedia "Ma io...non voglio portarle via, sono le tue figlie...le mie nipotine...sono così belle...ti prego ascoltami...io e Charly vorremmo solo poterle vedere...noi non siamo come Alex, noi siamo persone oneste, mia sorella è una pediatra a Los Angeles, adora i bambini e appena saputo che aveva due nipotine dall'altra parte del paese ha voluto cercarvi insieme a me, alloggia con me in un hotel qui vicino...ti prego dacci solo una possibilità...so che quello che ti ha fatto mio fratello è orribile, non c'è riparo a questo, ma nostra madre è morta di crepacuore a causa dei suoi casini...vorremmo....solo...poterle amare....!" disse con la voce rotta. Jane era sconvolta, arrabbiata, spaventata, non poteva sostenere la situazione, anche per Maura era troppo da elaborare. "Signor Keaton...!" disse Maura tenendo la mano di Jane che era rimasta in piedi in silenzio "Mia moglie ha passato l'inferno per colpa di suo fratello...era diventata cieca a causa dei danni che suo fratello gli aveva infitto...quell'animale...quella bestia ha violentato mia moglie!...ma le bambine non hanno alcun legame con lui, potrebbero avere il suo DNA, ma sono solo il meglio della mia bellissima moglie, sono dolci, coccolone, testarde e altre milioni di cose che me le fanno amare alla follia...e ora lei viene qui...e chiede di poter far parte della loro vita??" disse rabbiosa "Con quale diritto?...quelle bambine sono anche figlie mie...e non permetterò mai che vengano a sapere che cosa è successo alla loro madre...MAI!!...meglio che ritorni da dove è venuto, non c'è famiglia qui per lei!" la bionda si alzò dalla sedia furente "Piccola andiamo a casa!" disse a Jane che piangeva sconvolta "Vi prego noi...!" ma Maura lo bloccò "La prego di non avvicinarsi più alla mia famiglia...addio!" il suo tono non ammetteva repliche, Jane si strinse a lei piangendo come una matta "Non...io, non posso affrontarlo...non posso...!" singhiozzò tra le parole che uscivano spezzate da rabbia e paura "Non devi amore, ci penso io a te, amore...ci penso io!" la prese per mano e la riportò a casa, le bambine l'avrebbero sicuramente calmata.

ALL'OMBRA DEI SUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora