BUIO

5.4K 99 3
                                    

Bianca
Arriviamo in mensa e mi siedo al tavolo con Naditza, Silvia, Serena, Gemma e Viola. Ovviamente mi metto accanto a Naditza e accanto a me c era Silvia, ma davanti a me vedevo quella faccia di Gemma sempre triste, bah.
Prendo il pane che avevo sul vassoio, lo spesso e inizio a mangiare guardando Gemma che mangiava l'insalata.
"Gè" dissi dandole un calcio da sotto il tavolo.
Lei fa un gemito di dolore e mi guarda.
"Gemma, sai che fare" le dice Viola con quel sorrisino da pazza. Fare che? Gemma mi guarda spaventata ma io mi limito a fare un sorrisetto, e poi mi arriva un calcio al ginocchio e dalla faccia che fece Gemma, suppongo sia stata lei.
La guardo in un modo che se si potesse appiccare fuoco a una persona solo guardandola, lei sarebbe polvere in questo momento.
"COSA CAZZO HAI FATTO?" mi alzo di scatto sbattendo le mani sul tavolo, Gemma indietreggia con la schiena ma io mi sporgo al tavolo e la prendo per i capelli spingendo il suo petto sul tavolo.
"Ah" fa un gemito di dolore e stringe gli occhi.
"Sei solo una stronza ricorda che non vali nulla e mai varrai, contro di me non devi nemmeno immaginare di metterti" dissi stringendo la presa. Avevo lo sguardo di tutti i ragazzi addosso e le ragazze si erano alzate per paura.
"S-scusa" disse lei singhiozzando.
La presi per i capelli e la spinsi verso di me sbattendola al muro e tenendola per il collo della maglietta.
"SCUSA UN CAZZO" le do uno schiaffo e lei si mette la mano sulla guancia guardandomi con gli occhi lucidi.
Per un attimo fece uno sguardo duro e mise le mani sul mio petto, la guardai come per dire di levarle subito, ma lei mi spinse. Persi l'equilibrio e caddi sul tavolo dietro, esattamente sull'angolo di ferro, da lì buio.
Ciro
Vidi Bianca che sbatteva al muro Gemma, ma dove sono le guardie quando servono?
Poi vidi Gemma spingerla, lei cadde all'indietro sbattendo la testa nell'angolo del tavolo dietro. Per l'impatto la tua testa tremò, poi cadde a terra a pancia in su con una mano sulla pancia e l'altra tesa a terra, aveva la bocca leggermente aperta e gli occhi spalancati, non vedevo il petto muoversi su e giù per la respirazione, non si mosse di mezzo millimetro. Poi da sotto la sua testa iniziò a uscire una chiazza di sangue e i suoi occhi si inziarono a chiudere leggermente. Persi un battito a vedere quella scena.
Gemma era schiacciata al muro con gli occhi spalancati e le mani sulla bocca scioccata da quello che aveva fatto.
"CHE CAZZO HAI FATTO" urlai alzandomi e correre verso lei.
"Fermo non la toccare chiamo qualcuno" disse Cardio impanicato alzandosi.
"BIANCAAA" urlò Naditza inginocchiandosi verso di lei.
Mi inginocchiai anche io e la guardai. Naditza iniziò a singhiozzare e si mise una mano sulla bocca e con l'altra le accarezzava la guancia.
Vidi il sangue uscire a cascate dalla sua testa, dovevo fermare l'emorragia, così la presi mettendo il suo collo sul mio braccio e la sua testa cadde all'indietro, non si reggeva sola, così misi l'altra mano sulla sua testa e le premetti contro la ferita per fermare il sangue, poggiando la sua guancia sul mio petto.
"Bianca..." disse Naditza avvicinandosi.
Io la guardai per mezzo secondo e vidi i suoi occhi pieni di dolore, dovevano essere molto amiche...
Non avevo in mente nulla, guardavo solo il suo corpo completamente mollo, non opporre a nessuna resistenza. Sembrarono 10 ore, ma dopo qualche secondo arrivò il comandante.
"CHE AVETE FATTO" si inginocchiò accanto a me e io lo guardai, lui mi guardò.
"CHIAMATE L'INFERMIERA" urlò alle donne che stavano preparando il cibo, così loro fecero.
"Ciro dammi" mi disse facendo segno di dargli Bianca in braccio.
La strinsi di più a me e mi alzai, il comandante fece un sospiro e mi disse di seguirlo fino in infermiera. Pensavo solo a Bianca, non poteva andarsene così io lo so che lei è forte, lei ce la farà.
Appena l'infermiera la vide spalancò gli occhi, qua la conoscevano tutti, la avevano cresciuta loro.
"Ciro devi metterla sul lettino" mi disse il comandante.
La guardai un'ultima volta e la misi lì. L'infermiera si avvicinò e solo vedendola disse "è troppo grave, chiamate l'autoambulanza" a quelle parole morì dentro.
Dopo qualche minuto che parvero ore la portarono via e il comandante entrò, la direttrice mi fece segno di andare pure io anche senza permesso e non me lo feci dire due volte.
In ospedale la portarono subito via e io e il comandante ci sedemmo in sala d'aspetto.
"Lei è forte ce la farà" disse lui con lo sguardo verso la porta.
Io stavo pensando a tutto tranne che al comandante in quel momento, se Bianca fosse morta Gemma avrebbe passato l'infermo, lo giuro.
"Comandà, ma Gemma ora dov'è" chiesi incrociando le braccia.
"Isolamento" rispose.
Feci una risatina, le sta bene.
Il medico uscì e io mi alzai per primo.
"Siete il padre e il fidanzato?" Chiede il medico.
"Nono io sono il comandante dell'ipm, è una detenuta" rispose il comandante alzandosi.
"Io sono un amico" risposi.
"Bene, è in coma" disse il medico.
Avevo sentito bene, Bianca è in coma...

MA QUELLA CHI È?// Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora