BuongiorNO

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Due anni dopo
Bianca
Beh, di sicuro avere 16 anni e 2 anni di carcere alle spalle con altri 80 davanti non è la cosa migliore del mondo, però sono qua per una buona causa, se lo meritavano quei due stronzi.
"SVEGILIAAAA" inizia a urlare Litz, appena viene nella mia cella mi sente a me.
Entra nella mia cella "Bianca, devi alzarti oggi viene la nuova direttrice" dice con timore.
Mi alzo sedendomi sul letto, guardo a terra e sospiro. Alzo solo gli occhi per guardarla, temendo la testa bassa. "Litz" dico con molta calma.
"Si?" Risponde.
"Se ancora alle 7 di mattina OSI urlare giuro che con quei capelli che hai mi ci faccio un cappotto" faccio un sorriso malefico.
"Vestiti" dice lei.
Con le palle già rotte di prima mattina mi alzo e mi dirigo verso il bagno dove già c'erano le mie 'amiche'.
"Buongiorno cucciola" mi dice Naditza.
"Madonna ragazze oggi arriva la direttrice" dice Silvia.
"A speriamo ci fa fare qualcosa di bello" dico io.
"Speriamo che ci fa vedere i ragazzi" dice Silvia.
"Eh tu solo a quello pensi ahahahhaha" risponde Naditza.
Io faccio un sorrisino e mi vado a vestire.

Mi metto dei jeans grigi con dentro una canotta bianca e sopra una giacca a quadretti scura, le calze e le scarpe, e per rendere un po' meglio la mia voglia di vivere pari a 0, un cappello nero di lana da mettermi sugli occhi quando vedo qualcuno ...

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Mi metto dei jeans grigi con dentro una canotta bianca e sopra una giacca a quadretti scura, le calze e le scarpe, e per rendere un po' meglio la mia voglia di vivere pari a 0, un cappello nero di lana da mettermi sugli occhi quando vedo qualcuno che mi sta sul cazzo.

"Ragazzeee andiamo" urla Litz.
Scendiamo in cortile e lì vediamo i ragazzi e la direttrice. Ok i ragazzi sono tutti bellissimi.
Viola, quella rompipalle, che ha paura di me, inizia a lanciarsi sguardi con uno con i capelli neri e un taglio di lato, Naditza con uno ricciolino che, sinceramente, sembra una guardia e non un carcerato.
La direttrice si presenta e finalmente una buona notizia: le ragazze possono stare con i ragazzi. FINALMENTE. Mi voglio fare qualche amichetto.

Andiamo nel campo e ci mettiamo a giocare a pallavolo.
"Minchia ragazze ma siamo ma squadra di merda oh, ma ce la fate? Le avete le braccia? Dovete far arrivare la palla dall'ALTRA PARTE perché se la tirate contro la rete, oh che strano, FA PUNTO L'ALTRA SQUADRA." Sbraito quando vedo che la mia squadra sta facendo pena.
"Abbassa la cresta tesoro" risponde una zingara. A me? Ma sa chi sono? Sta stronza.
Mi fiondo addosso a lei e la prendo per il colletto della felpa spingendola alla rete.
"RIPETI" le urlo in faccia.
Lei sta in silenzio, allora io passo al collo e glielo stringo. "Ora hai paura? EH? PARL STRUNZ E MMERD" la sbatto contro la panchina e lei urla dal dolore.
"BIANCAAAA" mi urla Litz e mi prende per portarmi dentro ma io mi dimeno.
"LIEVT" dico e corro di nuovo dalla zingara, aveva attorno le sue amichette leccaculo, appena mi vedono mi fanno passare per paura e io cammino verso di lei super incazzata. Abbassa la cresta a me non me lo dice.
Arrivo da lei e non mi guarda nemmeno in faccia. "PARL" dico
"N-non ho n-nulla da dire" dice a bassa voce.
Le do uno schiaffo "PIÙ FORTE" dico.
"S-scusa" dice a bassa voce.
"PIÙ FORTE STRONZA, PIÙ FORTE, URLALO" dico
"Scusa" dice.
La lascio lì sulla panchina e scoppia in lacrime, Litz viene a prendermi e mi porta via, facendomi passare di fronte al campo maschile. Vedo quello dai capelli neri guardarmi, bah, ma che vuole?

MA QUELLA CHI È?// Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora