Bianca
"Che deve dirci? Chiedo a Ciro.
"Non lo so" disse alzandosi.
"Non mi fa paura nessuno ma tuo padre si" dissi guardando Ciro.
"Dai tranquilla al massimo sarà un altro omicidio" disse Ciro provando a tranquillizzarmi.
"Ma che siamo i suoi scagnozzi" incrociai le braccia.
"E che ti posso dire io" Ciro mi guardò incrociando le braccia e io alzai lo sguardo per guardarlo."Oh e vi muovete" ci urla Pietro sbattendo la mano sulla porta.
"Si arriviamo Piè" urla Ciro in risposta "andiamo" Ciro indicò la porta con la testa e usciamo.
Scendiamo le scale che separano le camere da letto e i bagni dal salotto e cucina, la casa è enorme."Eccoci" disse Ciro mettendosi davanti Don Salvatore con me accanto, noi alzati e lui seduto.
"Eccovi" disse accendendo una canna e mi scrutò da testa a piedi con disgusto, tenetemi o lo sbatto al muro tagliandogli la gola a metà."Cosa doveva dirci?" chiedo io.
"A te niente, tu devi solo stare agli ordini di noi maschi" disse come se avessi fatto un errore a parlare con lui, cazzo mi fa sentire così debole e sbagliata.
Annuisco debolmente e abbasso la testa.
Lui guarda Ciro e fa un tiro alla canna."Ciro, siccome sei un maschio e i maschi sono meglio delle donne" disse dicendo con disgusto la parola donne... "e lei da oggi è la tua schiava, che sa uccidere o no non te ne deve fregare un bel cazzo" si fermò.
"E mi hai chiamato per dirmi questo?" Ringhiò Ciro.
"No, a me serve un erede" disse Don Salvatore con molta normalità.Io spalancai gli occhi e alzai di scatto la testa mentre Ciro spalancò la bocca e guardando Don Salvatore scioccato.
"Hai capito bene Ciro, mettila incinta anche se non vuole e se entro un mese non esce incinta la uccido" ringhia Don Salvatore.Sentì i miei occhi farsi lucidi e abbassai lo sguardo per non farmi vedere così... la mano di Ciro sfiorò la mia e una lacrima silenziosa scese lungo la mia guancia.
"Crè? Hai paura DONNA" disse Don Salvatore ridendo.Alzai lo sguardo e mi morsi l'interno guancia, strinsi gli occhi un due fessure e sto si i pugni.
"Sappi che non fai paura a nessuno DONNA" continuò Don Salvatore ridendo facendo un altro tiro alla canna.Basta basta basta, NON È COLPA MIA CAZZO SE SONO NATA DONNA COSA VOGLIONO TUTTI DA ME NON SONO UN FORNO PER FIGLI E UNA CAMERIERA, SONO COME LORO CAZZO.
"Io ti ammazzo" sussurro ringhiando verso Don Salvatore.
La sua risata si trasformò in uno sguardo omicidio e buttò la canna ancora accensa a terra, ma che appena toccò il pavimento fece una scintilla e si spense.
"Uccidimi pure" dissi con un sorrisino.
Don Salvatore mette una mano nella tasca ed esce una pistola, lentamente me la punta in fronte. Se avevo paura? Avevo più paura che avrebbero vinto loro che di morire.
"NON LA TOCCARE" Ciro si mise subito davanti facendo sì che la pistola puntasse sul suo petto.
"Levati Ciro, questa donna non porta rispetto" ringhia Don Salvatore."Questa 'donna' come la chiami tu, ha un nome: Bianca, ed è migliore di tutti i tuoi uomini messi insieme, tocca lei e tocchi pure me" disse Ciro freddo verso il padre.
Don Salvatore ringhiò e buttò la pistola a terra, prese Ciro per il braccio e me per i capelli trascinandoci su per le scale.
Io facevo dei gemiti di dolore perché tirava abbastanza forte...
"LASCIALA LE FAI MALE" Ciro si dimenava ma la presa del padre era più forte.Arrivammo in una camera da letto senza finestre,buia con solo una luce sul comodino e ci lanciò dentro. Io caddi a terra e Ciro sbattè il fianco sul letto.
"E voi due state qua finché non mi date un nipote" ringhiò Din Salvatore e poi guardò Ciro "stuprala" disse e poi uscì chiudendo la porta a chiave.Ciro mi guardò ma avevo paura pure di essere toccata in quel momento.
Lui si avvicinò verso di me ma io mi alzai subito in piedi schiacciandomi al muro.
"Bianca..." si alzò lui lentamente.
"Ti prego non mi toccare" dissi con le lacrime agli occhi.
"Tranquilla non ti faccio nulla" si avvicina ancora e io lo guardo spaventata... non ho mai avuto così tanta paura in vita mia.
"Ti prego... allontanati" dissi sospirando.
Vidi i suoi occhi rompersi e riempirsi di delusione... mi dispiace trattarlo così ma ho paura... tanta."Non voglio nè stuprarti nè obbligarti..." sussurra.
Io mi lasciai abbandonare a terra e scoppio a piangere... sarò mai felice?
Lui si fionda accanto a me e mi stringe fra le sue braccia facendomi poggiare la testa sul suo petto mentre mi accarezzava i capelli delicatamente.
Io alzai lo sguardo e lui mi fece un piccolo sorriso, strinsi gli occhi e una lacrima scese giù. Ciro passò un dito sulla mia guancia e mi asciugò la lacrima."N-non voglio essere un forno p-per figli" dissi fra i singhiozzi.
"Non lo sarai, te lo giuro" disse prendendomi la faccia tra le mani."Ma poi perché io e te? Pietro e Rosa non esistono?" Dissi guardandolo negli occhi.
Lui sospirò e abbassò lo sguardo.
"Come sai io sono il futuro boss... l'erede di mio padre, e il mio compito è mandare avanti questo quindi mi serve già un erede pronto a sostituirmi quando sarò più grande... e deve essere maschio" spiegò lui.
"Siete dei mostri" abbassai lo sguardo
"Io non ti obbligherò mai, mio padre usava mia mamma solo per avere degli eredi, scopare quando voleva lui e per fargli da cameriera, non si amavano, ma io ti amo con tutto me stesso non ti farei mai del male soprattutto usarti per farmi dei figli, supereremo anche questa insieme va bene?" Disse stringendomi le mani fra le sue.
Annuì senza sapere cosa dire..."NON PARLATE DOVETE CHIAVARE" sentì la voce di Don Salvatore che mi fece sobbalzare "L'AMORE NON ESISTE" continuò.
Ciro chiuse gli occhi e sospirò.
"CIRO MI STAI DELUDENDO" urlò di nuovo Don Salvatore.
Ciro spalancò gli occhi e vidi come mille vetri rompersi nei suoi occhi.
"SEI UNA DELUSIONE" urlò di nuovo...
Una lacrima scese lungo il viso di Ciro e io subito gli feci poggiare la testa sulla mia spalla e lui su strinse a me singhiozzando, conosco queste parole e fanno male come mille pugnalate alle spalle.Sentì dei passi pesanti allontanarsi segno che quel mostro del padre di Ciro si era allontanato.
"Ei" presi la testa di Ciro fra le mani e gli lasciai un dolce bacio sulle labbra "tutto ok?" Chiesi e lui annuì debolmente.
"Scusa..." disse in un sussurro."Facciamolo" dissi.
Lui mi guardò di scatto.
"Ho detto facciamolo" ripetetti.
"No, se non vuoi no" disse allontanandosi da me "non farlo solo per me"disse facendo no con la testa
"Non voglio che tuo padre ti tratta così" dissi seria.
"E io non voglio che tu diventi una macchina per figli" disse Ciro serio come me."Dai un figlio e bo poi magari la smette" la verità? Non voglio figli ma voglio che Ciro non soffra, ha sofferto abbastanza per colpa mia e ora voglio ripagare tutto.
"Se nasce femmina? Se ne deve fare un altro, e se nasce femmina pure quella? Un' altro, e se nasce femm-" lo fermo
"Va bene ho capito""E poi mio padre dopo il figlio ci farà sposare di fretta e io.... Vorrei fare la proposta" disse sorridendo e abbassando lo sguardo.
Lo guardai e mi si illuminarono gli occhi, sorrisi.
Andai di nuovo vicino a lui e mi strinse a lui baciandomi dolcemente.Non si sa come nè perché ma so solo che siamo nudi sul letto che facciamo l'amore senza pensare a nulla, senza pensare a Don Salvatore, pensiamo solo a me e lui, se nasce un figlio? Bene. Se non nasce? Bene lo stesso, ma ora voglio solo stare con lui, io ho bisogno di lui, di averlo mio più di quanto lo è... lo voglio e basta, lui è mio in tutto e per tutto e nessuno me lo può levare. Lo amo con tutta me stessa, cazzo se lo amo, è lui. È quello giusto.
Fra i gemiti un liquido caldo iniziò a scorrere dentro di me, non ho preso la pillola per 7 mesi e il ciclo mi è finito da nemmeno una settimana quindi sono super fertile... se abbiamo appena fatto una cazzata? Probabile.
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MA QUELLA CHI È?// Ciro Ricci
RomanceBianca Guarneri ha 16 anni e a 14 entrò all'IPM per omicidio, e molto stronza e vuole comandare, tutte hanno paura di lei è sta molto con le ragazze, ma il suo sogno è avere un migliore amico, ma la direttrice vieta alle ragazze di vedere i ragazzi...