NON RIESCO AD ODIARTI

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Bianca

Sono sola a casa a mangiarmi la mia solita barretta di cioccolato, -5 giorni alla nascita di Andrea, non vedo l'ora!

Suonano il campanello, saranno Gaia e Alex appena tornati con la spesa.
Mi alzo a fatica dal divano e faccio un sospiro, sono sempre stanca.
Apro la porta.
Spalanco gli occhi.

Vedo Ciro davanti a me ma è diverso...

Perché ha la barba?E soprattutto perché è vestito così?"Ciù ciù" mi sorride

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Perché ha la barba?
E soprattutto perché è vestito così?
"Ciù ciù" mi sorride.
Non dico nulla e mi limito a guardarlo.

Che sia chiaro, si sto provando a cambiare però l'essere stronza non me lo può levare nemmeno una bambina, chi nasce tondo non muore quadrato.

Mi abbraccia.
Rimando immobile, anzi mi sta pure schiacciando la pancia.
Lo spingo leggermente via e mi guarda come un cane bastonato.
Lui fa il cane bastonato? Pure?
"Come sta?" Chiede mettendo una mano sulla pancia.
Se si aspetta una risposta sbaglia di grosso, infatti non dico nulla e levo semplicemente la sua mano.
"Bianca ti prego ho sbagliato tutto lo so ma voglio rimediare..." mi guarda.
"E sentiamo perché?" Incrocio le braccia.
"Perché ti amo, non ho mai smesso di farlo, ero sotto l'effetto dell'alcol quando l'ho fatto ma lo sai che se ero sobrio non succedeva..." spiega.
"Ti amo pure io però non mi va giù, mentre io ero all'IPM perché ho parato il culo a te tu eri a drogarti in una discoteca e ti sei pure scopato quante ragazze? 3?"  Poggio la spalla sulla porta.
"Lo so ho sbagliato e me ne rendo conto"
"E per fortuna" sospiro "e comunque non serviva che mi mandassi Pietro per tutti questi mesi perché io volevo te non lui che sia chiaro".
"Pietro?" Mi chiede.
"Si, mi tortura che vuole sempre uscire con me! Non mi serviva nessuno"
"Ma io non ho fatto nulla" si gratta la testa.
Lo guardo e lui guarda me come se entrambi avessimo capito.
"Questa è bella" rido

"Ti prego fammi entrare e parliamo..." mi supplica
"E vieni" mi sposto per farlo passare.
Entra in casa e si guarda attorno.
"La stanza di Andrea?" Chiede guardandomi.
"Al piano di sopra" indico le scale "vieni te la faccio vedere" inizio a salire le scale con lui dietro.
Arrivo davanti una porta grigia con su scritto 'Andrea' e un cuore bianco accanto, la apro ed entro seguita da Ciro.

Arrivo davanti una porta grigia con su scritto 'Andrea' e un cuore bianco accanto, la apro ed entro seguita da Ciro

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"Non è chissà che però alla fine basta" faccio spallucce.

Mi sento strana ad avere Ciro nella stessa stanza con me, ad averlo accanto a me, a sentire il suo respiro e la sua voce, ora vorrei solo girarmi e baciarlo, dirgli di stare con me e di non andarsene più perché io ho solo nascosto tutto il dolore che ho provato perché non potevo farmi vedere debole... perché lui è lui, è pur sempre il padre di mia figlia... la mia prima relazione seria, io lo amo.

Ciro mi abbraccia da dietro poggiando la testa sulla mia spalla e io subito mi irrigidisco.
"È bellissima" sussurra con la sua voce rauca e così attraente...
"Lo so" rispondo fredda.

"Ti prego torniamo come prima, diamo una vera famiglia a questa bimba, una vera famiglia, non come quella che abbiamo avuto noi" dice giocando con i miei capelli.
"Tu dove stavi durante le ecografie?" Mi giro verso di lui "dove stavi quando vomitavo?" Lo guardo "dove stavi sotto forma di padre?"
"No ci stavo.... ma lo so sono qua apposta per chiederti scusa, ho sbagliato ho sbagliato e ho sbagliato e fidati che se sono tornato un motivo ci sarà" mi guarda.
"Come prima cosa devi levarti quella barba che sembri un ottantenne" dico facendo uno col pollice della mano "e secondo, io secondo te non so come siete voi Ricci? Io lo so che una volta che si 'marchia' una ragazza questa diventa dei Ricci e di nessun altro, tu sei tornato per non infangare il tuo cognome, perché ora che sei il boss di Napoli tutto è cambiato, giusto?"
"NO" dice e mi prende il viso delicatamente fra le mani "io sono tornato perché ti amo non mi interessa di infangare la mia famiglia, io sono qua solo per te" e avvicina le sue labbra alle mie...

Mi lascia un leggero bacio da cui si stacca pochi secondi dopo.
Sentire le sue labbra dopo tanto è stato come tornare a respirare e... ok mi maledirò per questo, lo bacio io.
Lui all'inizio si sorprende però poi ricambia, aggancio le mani al suo collo e lui le poggia sui miei fianchi mentre accarezza delicatamente la pancia.
Lui aggiunge la lingua e io accetto senza esitare.
Ci baciamo per recuperare tutto questo mese senza baciarci.

"Bianca siamo a casa" sento dal piano di sotto.
Ci stacchiamo e Ciro mi fa un leggero sorriso.
"Forse devo andare" mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Puoi stare se vuoi" faccio spallucce.
"Oppure tu vieni da me" propone.
"Non posso guidare il motorino a nove mesi e nemmeno camminare per tutta quella strada" rido.
"Ho la mia macchina qua sotto" ride anche lui.
"Biancaaa dove sei?" La voce di Gaia preoccupata.
"Sono qua Gaia" dico avvicinandomi alla porta.
Lei entra e vede Ciro.
"Oh ciao" fa un passo indietro.
"Salve signora" la saluta Ciro alzando la mano.
Gaia guarda a me.
"Ora vado con lui" dico.
"Bianca..." mormora.
"Nonono, non vi abbandono mica, io torno qua sta sera" la abbraccio.
Ogni tanto mi dimentico che lei è molto più grande di me perché è così sensibile.
"Ti prego attenta" mi accarezza la pancia.
"Sto attentissima" prometto.
"Si fidi di me che non le accadrà nulla" la rassicura Ciro.

Gaia annuisce incerta e io e Ciro usciamo, mi siedo e aggancio la cintura, lui posa una mano sul volante ma non guida.
Nessuno dice nulla.
"Mh" faccio un piccolo gemito appena sento un calcio da Andrea.
"Tutto ok?" Dice preoccupato.
"Sisi" lo rassicuro.
"Ti posso chiamare uno dei miei migliori medici e farti visitare" dice.
"Non serve, pure io ho pagato il miglior medico per le visite e poi è normale sai... fra 5 giorni nasce" abbasso lo sguardo essendo consapevole che lui non lo sappia.
"Wow... fra 5" sospira "mi dispiace tanto non esserci stato"
"Fa nulla" provo a contenermi dal fare un altro gemito di dolore dopo l'ennesimo calcio.
"Sicura che è tutto ok?" Chiede.
"Si" metto la mano in tasca ed esco l'antidolorifico che posso prendere.
"COSA FAI" me lo leva di mano.
"Mi prendo un antidolorifico?" Rispondo ovvia.
"La ammazzi così!" Esclama.
Rido.
"Ciro" glielo levo di mano "è fatto apposta per la gravidanza"
"Ah"
"Eh" apro il pacchetto e ne prendo una.

"Ma quindi... siamo come prima?" Chiede.
Faccio un leggero sorriso con lo sguardo basso.
"Io ci provo ad odiarti ma non ci riesco" lo guardo.
"E allora non odiarmi" si avvicina al mio viso e ci baciamo.


Spazio autrice
Ragazzi scusatemi la luuunga assenza ma, come già detto ero sotto esami e non sono potuta stare attiva, ma ora sono tornata e sono qua per dirvi che siamo quasi alla fine di questa storia :((

Ditemi se volete una nuova storia su Aka7 even o un'altra su Christian.
Su Ciro la farò più in là.

Vi dico le trame delle due storie

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Su aka:
Lei un ragazza perfetta con una vita perfetta e lui con una vita orribile, il vizio del fumo e amici non molto veri, un passato tremendo sulle spalle e un futuro che non gli riserva nulla.
Gli opposti si incontrano, lei lo salverà?
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Su Chri:
Christian dopo aver finito amici ed aver vinto deve tornare a casa, ma all'aeroporto troverà diversi problemi e una ragazza lo aiuterà, una ragazza che non sa chi sia il ragazzo che ha accanto.
Lui si innamora subito ma lei è fidanzata da un anno.
E se Chri riuscisse a farla innamorare di lui?
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Ciao a tutti e grazie per le 17 mila visualizzazioni <33

MA QUELLA CHI È?// Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora