CE L'HAI FATTA

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Bianca

Andrea doveva nascere settimana scorsa ma nulla, nemmeno dei calci e ho pure smesso di prendere gli antidolorifici.

"Ma si può sapere che succede!" Sbotta Ciro guardando il medico che mi sta visitando.
"Ecco... qua è tutto ok" dice lui.
"Ma non nasce" dice Ciro.
"Potete fare solo una cosa, dovete stimolare il parto" dice il medico passandomi un fazzoletto per pulirmi la pancia.
"Cioè?" Chiedo pulendomi la pancia.
"Fai una luuunga camminata, sali e scendi le scale, salta, e quando sentì la bimba scalciare forte torna qua" spiega lui.
"Non fa male?" Chiedo io.
"Nono" mi tranquillizza lui.
"Ah va bene" mi alzo.
Certo non pensavo che dovevo farmi tutta Napoli a piedi per far nascere una bambina però dai l'importante è che nasce.

Usciamo dall'ospedale.
"Quindi camminiamo per tutta Napoli" dice Ciro.
"Nono stiamo qua nei dintorni" dico con la voce un po' preoccupata.
Ero tranquilla prima ma ora ho un'ansia...
Nella zona parto c'era una ragazza di forse la mia età che urlava dal dolore mentre era in pieno travaglio, ho paura.
"Hai ansia?" Mi chiede Ciro.
"L'hai sentita pure tu quella ragazza giusto..."
"Si che l'ho sentita"
"Come urlava..." guardò un punto fisso.
"Oi tranquilla, è normale che fa male ma tu sei forte"
Lo guardo con un leggero sorriso.
Mi prende il viso e mi bacia, sono felice che siamo tornati come prima perché ora vorrei solo lui accanto a me e nessun altro.

Troviamo una scalinata lunghissima e decido di fare su e giù per far nascere questa bimba.
"E primo giro fatto" esclama Ciro dopo che ho fatto una salita e una discesa.
"Basta" dico con l'affanno.
"Non mi sembra che Andrea scalcia" mi guarda la pancia.
Ho dei pantaloncini e un top perché non mi entra più niente e quindi la pancia si vede benissimo.
"Mh" piagnucolo.
"Dai fai un altro giro" dice e così faccio.
Mentre scendo sento un calcio.
"Ah-" mi appoggio al corrimano.
"Tutto ok?" Urla Ciro da sotto.
"Sta scalciando" mi metto la mano sulla pancia e stringo i denti.
Ciro mi raggiunge e mi aiuta a stare in piedi.
"C'è l'hai fatta" mi sorride.
Faccio un leggero sorriso e mi riaccompagna in sala parto.

Mi danno una stanza dove c'è un'altra ragazza.
"Come ti chiami?" Chiedo.
"Valeria" risponde.
"Io Bianca"
"Maschio o femmina" mi chiede.
"Femmina" rispondo.
"Anche la mia" sorride.
Ciro parla col suo fidanzato mentre io e Valeria continuiamo a chiacchierare.
Sentiamo un pianto di un bimbo che viene dalla sala parto.
Io e la ragazza automaticamente sorridiamo.
Un uomo di circa 35 anni scatta in piedi insieme ai suoi parenti.
"È MIO FIGLIO!" esclama e tutti gli altri lo abbracciano.

Entra un dottore.
"Allora ragazze, sono qua solo per tranquillizzarvi, qua potete passare dalle tre ore alle dieci, quindi preparatevi, qualunque cosa mandate i vostri ragazzi a chiamarci e noi arriviamo, quando iniziano le contrazioni vi porteremo in sala parto" ci spiega.
Tutti 4 annuiamo e lui se ne va.
"A me ha consigliato di stare in piedi il più possibile per farla nascere prima" mi dice Valeria
Non rispondo perché sento una forte pressione sotto.
"Ahh" gemo.
"Oi tutto ok?" Mi chiede.
Butto fuori tutta l'aria appena finisce.
"Tranquilla va tutto bene" Ciro mi accarezza i capelli.
La sento di nuovo ma più forte.
"Aia Ciro fa male" mi stringo al suo petto, lui mi stringe a lui accarezzandomi la schiena.
Finiscono e mi stendo sul letto respirando affannosamente.
"Hanno fatto male?..." mi chiede Valeria
"Abbastanza" rido leggermente.

Dopo qualche minuto entrano Gaia e Alex.
"Amore mio" Gaia subito si fionda abbracciarmi "come va?" Mi chiede.
"Tutto bene tranquilla, però non ho ancora rotto le acque" spiego.
"Tranquilla, non avere paura del dolore va bene?"
Annuisco.
Anche Alex mi saluta ed escono perché lì dentro possono aspettare solo i padri dei bambini.
Ciro non si leva un attimo da accanto a me e questa cosa mi tranquillizza tanto.

Anche Valeria inizia a gemere di dolore e si contorce sul letto.
"Tranquilla amore" il ragazzo la abbraccia.
Finiscono anche a lei e si stende respirando affannosamente.
Mi metto una mano sulla pancia e la sento durissima, mi sa che ci siamo.
Poco dopo di nuovo una pressione sotto e un senso di bagnato sulle gambe.
"Aaaa" urlo e mi accorgo che si sono appena rotte le acque.
"Oddio-" Ciro va nel panico e corre a chiamare i dottori.
"Tranquilla" La ragazza mi accarezza la testa mentre le contrazioni si fanno più forti.
Finiscono e sono tutta sudata, respiro affannosamente.
Arriva il medico.
"Ora devi monitorare le contrazioni, quando si fanno più vicine sei pronta e ti portiamo in sala parto" spiega.
"Fa male" una lacrima mi scende lungo la guancia.
"Non possiamo darti nulla, le devi sentire le contrazioni" dice.
Butto la testa all'indietro sul letto ed ecco un'altra contrazione.

Il medico esce per far preparare la sala parto mentre io mi contorco dal dolore e Ciro mi tiene la mano.
Ha la mano freddissima, ha più ansia di ma fra poco.

Arrivo che una contrazione a meno di un minuto di distanza e mi portano in sala parto.
Sono esausta non ce la posso fare...
"FATEMI ENTRARE ANCHE A ME" sento Ciro urlare. "V'ACCIR"
"Fatelo entrare" supplico il medico con la faccia dolorante.
Dopo altre suppliche e contrazioni arriva Ciro, si siede accanto a me e mi tiene la mano.
"Ok Bianca ora spingi" mi annuncia il medico.
Faccio un sospiro e spingo.
Un dolore lancinante lì sotto.
"Non ce la faccio più" respiro affannosamente
"Devi"
Ciro mi stringe la mano e spingo di nuovo.
"Vedo la testa"
Solo la testa?
Sento una sensazione troppo strana lì sotto e capisco che sta per uscire.
Do una spinta ancora più forte urlando e mi accascio esausta al letto e riprendo fiato.
Guardo Ciro ma lui sta guardando i medici con un leggero sorriso.
E poi un pianto.
Il pianto di mia figlia.
Guardo un medico che si avvicina con questa piccola cosa rossa e me la mette sul petto.
Metto una mano sulla sua schiena e guardo Ciro sorridendo.
"Devi allattarla subito per farle creare il legame con la mamma" mi dice un medico e così la attacco al seno e lei inizia a bere.
Sorrido.
Sento una mano sui capelli, è Ciro.
Guardo lui e poi la bimba.
"Ha i tuoi stessi capelli e il tuo naso" sorrido.
"Ha i tuoi occhi verdi" dice lui accarezzandole leggermente la schiena.

La prendono, la lavano e la vestono, poi la riportano a noi.
La prende un braccio Ciro e la culla lentamente.
Entra un'infermiera.
"Salve, coma va?" Mi chiede.
"Tutto bene"rispondo.
Prende un figlio che era posato sul comodino.
"Come ti chiami?" Chiede.
"Bianca Guarneri" rispondo.
Capisco che sta compilando il foglio della nascita.
"Il padre?"
"Ciro Ricci" risponde Ciro.
"La bimba?"
"Andrea Ricci" rispondo.
Scrive altre cose e poi se ne va.

Entrano Gaia ed Alex.
"Ciaoo" li saluto.
"Biancaaa" Alex mi abbraccia "come stai?" Chiede.
"Benissimo"sorrido.
Ciro viene con Andrea in braccio e la da a Gaia.
"È uguale a te" dice rivolta a Ciro.
"Grazie" risponde lui
La bimba apre i suoi occhioni verdi e Gaia sorride.
"Gli stessi occhi tuoi" dice.
Sorrido io.

Con grande stupore arrivano anche Lino, Massimo, la direttrice, Carmine e Nina con la loro bimba in braccio, Edo, Pino, Cardio, pirucchio e Pietro.
Tutti mi fanno gli auguri e mi abbracciano, ad alcuni ho pure fatto tenere Andrea in braccio ma poi l'ho messa a dormire.
Fra Ciro e Pietro le cose alla fine sono andate bene e non hanno litigato, Pietro ha capito che era una cotta e non era innamorato veramente di me mentre Ciro sa che non lo tradirei mai con suo fratello.

Finisce l'orario delle visite e vanno tutti via, tranne me e Ciro che dobbiamo passare la notte qua.
Alle 23 squilla il telefono di Ciro: è da Poggio Reale.
"Pronto?" Risponde Ciro.

"Si" continua

"Come?" Sembra scioccato.

Dopo un po' chiude.
"Chi era?" Chiedo.
"Sta arrivando mio padre scortato..." si siede sul letto accanto a me.
"Nonono" prendo Andrea e me la abbraccio.
"Bianca" Ciro si mette accanto a me "ti giuro che non vi toccherà" mi guarda dritto negli occhi.
"Ma a me può fare quello che vuole! Non deve toccare Andrea" lo guardo.
"Nemmeno a te deve toccare" mi accarezza la guancia "e nemmeno lei" accarezza la testa ad Andrea che dorme fra le mie braccia.

Faccio un sospiro e la porta si apre.
Due poliziotti entrano seguiti da un'altro che tiene da dietro il papà di Ciro.

MA QUELLA CHI È?// Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora