Alle persone piace la parola libertà, ma allo stesso modo di quel rabbino che parlava della parola "amore" - NDR: per adesso linko il riferimento: https://www.facebook.com/psicologia.ita/videos/1073927682711333 -, non puoi dire che sei libero se il tuo "modo di fare" nega la libertà stessa. Nel caso della "Libertà" il peso del significato delle parole assume un ancor più peso.
Il peso è maggiore perché la liberta nega se stessa. Proprio per essere "coerente", lei stessa dice che non sei libero se la tua libertà nega libertà, perché non può il tuo fare diventare illiberale.
Quindi definire LIBERTà vuol dire definire un armonia che si fonda nel "RISPETTO", senza rispetto siamo animali e non siamo liberi.
Senza rispetto siamo imprigionati nella "caverna", siamo in balia dell'archetipo siamo bestie che aspettano di soddisfare la brama dei propri istinti. Il nostro valore, la notra parola cessa di essere e questa non è piu libertà ma vanità.
Vanitas vanitatum
Il resto è noia.
QUINDI, il lavoro rende liberi è doppiamente una presa per il culo, perché è vero che il lavoro da la libertà all'uomo di esistere. E chi vessa gli onesti lavoratori DOVREBBE VERGOGNARSI.
LA DOVE NON C'è RISPETTO PER IL LAVORO NON C'è CIVILTà
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In Vis (ion) my Reflex (ion)
ПоэзияLa libertà è il frutto di una lotta eterna, senza sosta, contro la propria stessa convinzione che la libertà sia se stessa.