Nella Sala delle Udienze, Sillen stava camminando avanti e indietro nervosamente.
Thranduil la seguì con lo sguardo, spazientito: -Siediti, Sillen. Mi verrà il mal di mare.- Lei gli lanciò un'occhiata distratta, inspirando ed espirando profondamente. Era ansiosa all'idea di discutere con il Re degli Uomini e, soprattutto, aveva paura di deluderlo. Doveva essere convincente e raccontargli della sua visione come aveva fatto con Thranduil.
Sperò solo che l'elfo non si mettesse in mezzo.
Lo guardò di sottecchi mentre lui prendeva posto sulla sedia dall'altissimo schienale, posta a capo del tavolo d'argento. A vederlo, il Re elfico sembrava tranquillo e pacifico ma lei sapeva bene che era solo una facciata.
L'arrivo di Elessar non aveva cambiato nulla: Thranduil non intendeva lasciarla andare e avrebbe di sicuro fatto valere la propria volontà.
In quel momento, la porta della sala si spalancò e i tre viaggiatori fecero il loro ingresso: Legolas e Elessar si erano puliti e vestiti con abiti di fattura pregiata, mentre lo stregone non sembrava affatto diverso da quando era arrivato quella mattina. Sillen sorrise, divertita dal modo in cui quest'ultimo sedette scompostamente sulla sedia, senza aspettare il permesso.
Thranduil lo guardò senza commentare, aspettando che anche gli altri due si accomodassero: -Fa' che sia una cosa rapida, Re degli Uomini. Ti concedo di porre a Sillen qualche domanda, nulla di più.- Disse con voce atona.
Fu Alatar a sporgersi sul tavolo scuro, schiarendosi la voce.
-Sillen, tu sai di essere una stella, giusto?- Lei annuì. –E sai anche che sono stati i Valar a mandarti qui?-
Lei rimase in silenzio per un attimo, riflettendo. -Non posso esserne sicura, poiché non ho memorie. Ma anche io ho ipotizzato l'intervento dei Valar, quando ho appreso della loro esistenza. Non vedo chi altro avrebbe potuto farmi giungere fino a qui.- Lo stregone sorrise e fece scivolare sul tavolo il plico di fogli su cui aveva disegnato la stella: -Io, invece, so per certo che sono stati loro a crearti, dato che mi hanno mostrato il tuo viso ancor prima della tua venuta.-
Lei si rigirò quei disegni tra le mani, sconvolta e incuriosita allo stesso tempo. I tasselli trovavano il loro posto nell'intricato ingranaggio della sua mente e si sentì sollevata, seppur la cosa la terrorizzasse: ora sapeva chi l'aveva concepita e resa reale.
Elessar le rivolse uno sguardo penetrante e lei si rizzò sulla sedia, tornando a concentrarsi sui presenti.
–Tu credi che stia per succedere qualcosa, non è vero?- Lei annuì nuovamente: -Qualcosa di terribile, temo, anche se non ho molte prove a sostegno di questa tesi.-
-Noi ti crediamo.- Tagliò corto, Alatar.
La stella trattenne il respiro: se anche loro si aspettavano il peggio, erano a conoscenza di qualcosa che lei non sapeva.
–Raccontaci la visione, Sillen.- Le chiese gentilmente, Elessar.
Thranduil si girò verso di loro, con gli occhi ridotti a due fessure puntati sul giovane figlio.
Non si aspettava che già sapessero della visione.
Legolas lo ignorò, prestando tutta la sua attenzione alla stella. Sillen, sorpresa, si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, schiarendosi la voce: -Bene, sapete già della visione... Suppongo di dover ringraziare Emlinel per questo.- Rivolse un'occhiata frettolosa in direzione del Re degli Elfi, sperando che non decidesse di intervenire proprio ora. -La mia visione era molto chiara: la Terra di Mezzo era avvolta dalle fiamme e la Bianca Torre di Ecthelion crollava al suolo.-
Ad Elessar mancò un battito, a quelle parole, ma non osò scomporsi: -Puoi darci delle informazioni più precise? Hai visto qualcuno?- Lei scosse la testa, desolata: -Non ho visto nessuno, solo un paesaggio devastato dal fuoco.-
Alatar aggrottò le sopracciglia folte: -Concentrandoti, puoi capire in che stagione era ambientata la tua visione?-
Confusa, Sillen piegò la testa da un lato: -Cosa intendi?-
-Potremmo capire quando questa visione diverrebbe realtà. C'era della neve? Oppure gli alberi erano spogli?-
-Non lo so. Come ho detto, tutto andava a fuoco. Non saprei dirlo con certezza.-
Quello scrollò una mano: -Oh non c'è problema. Siamo solo punto e a capo, tutto qui.- Lei si morse le labbra, dispiaciuta.
Come temeva, si stava rivelando inutile.
Thranduil strinse gli occhi a due fessure gelide e accusatorie: -E tu cosa hai scoperto, stregone? Da come ti comporti, è chiaro che hai già delle informazioni importanti tra le mani.-
Sillen tese le orecchie e quello, scrocchiando le dita con un rumore secco e sgradevole, spiegò brevemente la situazione al Re degli Elfi.
Quando il resoconto giunse al termine, Thranduil si limitò a portarsi alle labbra il suo calice di vino: -Come immaginavo, non c'è nulla di cui preoccuparsi. Mille orchi al confine non sono nulla.- Ghignò lievemente: -Anche per voi uomini.-
Legolas si sporse sul tavolo, serio: -Come ha detto Alatar, questo è solo l'inizio. Dobbiamo trovare il nostro nemico ed abbatterlo, prima che raduni ancora più forze!- Thranduil scrollò le spalle: -Allora fatelo. Ma come vedete, la stella non è d'aiuto.-
Sillen lo interruppe, gli occhi viola che mandavano bagliori accesi. -Non ho ancora finito e tu lo sai.- I tre viaggiatori le puntarono gli occhi addosso e lei scandì le parole una ad una: -Stella, battaglia, popoli liberi.-
Thranduil le lanciò uno sguardo di rimprovero ma a lei non importava. Aveva detto che avrebbe rivelato loro ogni cosa.
Ed ora manteneva tutti i suoi propositi.
Elessar sgranò gli occhi grigi, avvertendo l'agitazione attanagliargli il petto e le dita tremare: -Sono parole che hai sentito nella tua visione?- Lei distolse lo sguardo, tormentandosi il vestito: -Purtroppo ricordo solo queste poche parole, mi dispiace.- Alatar quasi cadde dalla sedia e, saltando in piedi, esclamò: -Dovevi dirlo subito! Se il problema è ricordare quello che hai sentito nella visione, basta cercarlo nella tua mente.-
Tutti rimasero con il fiato sospeso: se davvero Sillen avesse rivelato una profezia, tutto sarebbe stato più chiaro.
Alatar fece il giro del tavolo per avvicinarsi alla stella e, quando Thranduil si alzò in piedi a sua volta, turbato, lo stregone lo pregò con lo sguardo di attendere.
Tese una mano a Sillen, che deglutì. -Con il tuo permesso, Stella dei Valar, vorrei recuperare il tuo ricordo.- Sorrise lui, rassicurante. La stella non esitò. Afferrò la sua mano e si lasciò guidare, confidando nel suo alto sapere di Istar.
Alatar si posizionò dietro di lei e posò gli indici sulle sue tempie, respirando a fondo: –Andrà tutto bene, ci vorrà un attimo.- Lei annuì lievemente e lo stregone iniziò a sussurrare un'incomprensibile litania con voce baritonale.
Dopo pochi secondi, Sillen avvertì una lieve scossa elettrica punzecchiarle la nuca: come un lampo, la visione le esplose nella mente, tornando vivida e presente.
In reazione a quell'incanto, i suoi occhi violetti divennero pura luce bianca, spalancandosi con violenza, e un'innaturale corrente d'aria s'innalzò intorno al suo corpo, scompigliandole i capelli neri. Thranduil si fece avanti velocemente ma Alatar lo fermò con voce secca: -Che nessuno la tocchi! È forte, accidenti. Ho dovuto fare forza per entrare nella sua mente.-
Tutto ciò che non era abbastanza pesante prese a vorticare freneticamente nella stanza, sbattendo sulle pareti lisce.
Involontariamente, Thranduil si ritrovò a ringhiare.
-Lasciala andare.-
Lo stregone gli lanciò un'occhiata eloquente: -Se interrompo ora il contatto rischio di ucciderla.- A quella rivelazione, il Sindar s'irrigidì violentemente, sentendo il sangue gelarsi nelle vene.
Dal canto suo, Alatar sorrise tra sé e sé: in vero, la stella non correva nessun pericolo. Semplicemente, lo stregone doveva andare fino in fondo a quell'incanto e, a dirla tutta, era curioso di vedere la reazione del Re a quella piccola menzogna.
Intanto, Sillen perse ogni contatto con la realtà, precipitando nella visione. Rivisse la caduta e questa volta sentì la voce rimbombarle nella testa con chiarezza.
Cominciò a parlare, con voce atona e chiara, ripetendo ciò che sentiva:
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La Stella dei Valar
FanfictionFanfiction ispirata alle opere di J.R.R Tolkien. La Guerra dell'Anello è giunta al termine e la Terra di Mezzo prospera in pace. O forse no. Dal testo: "Tu sei nata per una ragione e il tuo cammino non può cambiare. Ma un destino scritto è anche una...