Arda, Terra di Mezzo. Maggio, Anno 29 Q.E
La notte già si apprestava ad avvolgere i marmi bianchi e neri della Sala del Trono quando Re Elessar* sollevò lo sguardo. Teneva il pesante volume sulle gambe e non ricordava da quanto tempo fosse immerso nella lettura, prima che il buio gli rendesse impossibile continuare.
Con un unico, lento gesto, il Re di Gondor e di Arnor richiuse il libro e si alzò, lanciando uno sguardo distratto al trono.
Sentiva una strana agitazione dentro di sé, da quasi due giorni, che non voleva abbandonarlo. I nervi a fior di pelle gli impedivano di rilassarsi, di dormire, di riflettere con calma. Le sue dita avevano preso a tremare ogni qual volta si trovava solo, tradendo la sua tensione, ed ora anche un gesto semplice come accendere la sua amata pipa era diventato complicato.
Si apprestò a uscire dalla sala, ormai buia e desolata, quando qualcosa catturò la sua attenzione, attraverso le finestre ad arco alla sua sinistra. Socchiuse gli occhi, avvicinandosi: per un attimo, nel vasto cielo di Gondor, gli parve di veder le stelle tremare.
Concentrato su quell'improbabile evento, non si accorse che qualcuno era entrato nella sala, alle sue spalle: -A'maelamin. Lle tyava quel? (Mio amato. Va tutto bene?)- Elessar sussultò e si girò velocemente, la mano sull'elsa della spada. Quando incontrò lo sguardo della sua Regina espirò, rilassando i muscoli che si erano inevitabilmente contratti per quell'improvvisa apparizione. –Arwenamin... (Mia signora)-.
Lei, avvolta da una delicata veste verde pallido, lo raggiunse lentamente alla finestra, con sguardo preoccupato. Non capitava spesso di vedere il Re degli Uomini spaventato.
Lui cercò di sorridere: -Perdonami, mi hai colto di sorpresa.-
Ma la Regina, sensibile come solo una creatura immortale poteva essere, si era accorta dell'ombra scura che da giorni gravava sul marito e sentiva la sua preoccupazione come fosse propria. E, dopotutto, non poteva biasimarlo: -So che anche tu lo avverti. Sta per accadere qualcosa.- Gli sussurrò, appoggiando la testa sul suo petto.
Elessar aggrottò le sopracciglia, stringendola per cercare conforto: –L'aria vibra, gli alberi fremono e gli uccelli cantano più forte in questi ultimi giorni. Ho un brutto presentimento.-
La Regina cercò di rassicurarlo, catturando il suo sguardo con occhi gentili: -C'è solo pace in questo canto, il tuo regno è al sicuro. Mornie alantie (l'oscurità è caduta), non hai nulla da temere.-
Doveva essere vero.
Erano passati trentuno anni dalla Guerra dell'Anello ed ora la Terra di Mezzo prosperava. Solo le foreste e le montagne erano dimore delle creature oscure, alcune sfuggite alla distruzione dell'Oscuro Signore di Mordor, altre rintanate da secoli nelle viscere della terra.
Tutte, senza esclusioni, si tenevano ben lontane dagli uomini, ormai padroni del nuovo tempo.
–Hai ragione, c'è solo pace. Per ora.- Il suo tono si fece più grave di quanto lui stesso avrebbe voluto. -Non posso sottovalutare i presentimenti che il mio sangue di Dúnadan mi ha donato.** Manderò un messaggero nell'Ithilien, per avvertire Legolas e gli elfi, Faramir e suo figlio Elboron. Provvederò a far giungere il messaggio anche ad Edoras. I nostri alleati devono essere pronti a metter mano alle armi, qualsiasi cosa stia per accadere.- Concluse lui, lanciando un ultimo sguardo al cielo notturno.
Senza volerlo, la sua mente volò al di là del mare, nelle Terre Immortali: -Se solo Gandalf fosse ancora qui...-
Pensava spesso al suo vecchio amico e ora più che mai avrebbe voluto averlo al suo fianco, a consigliarlo, a guidarlo.
Arwen sorrise, prendendo la mano del marito fra le sue:
-Anche se talvolta ti comporti come tale, non sei più il ramingo del Nord che giunse nella casa di mio padre tanti anni fa. Sei un grande Re, Aragorn. E Mithrandir è partito sapendo che saresti stato degno di questo incarico.-
Elessar assorbì quelle parole nel suo animo e baciò l'amata, riacquistando momentaneamente il suo temperamento fiero.
Aveva guidato il suo popolo per trent'anni, l'avrebbe fatto per altrettanti.
Si lasciarono le stelle della notte alle spalle, senza notare che, inspiegabilmente, una in particolare risplendeva di una luce bianchissima, superando tutte le altre.

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La Stella dei Valar
FanfictionFanfiction ispirata alle opere di J.R.R Tolkien. La Guerra dell'Anello è giunta al termine e la Terra di Mezzo prospera in pace. O forse no. Dal testo: "Tu sei nata per una ragione e il tuo cammino non può cambiare. Ma un destino scritto è anche una...