Capitolo 15

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Quel viaggio in macchina fu forse uno dei più brutti di sempre; regnava il silenzio tra tutti noi, riempito soltanto dalla musica scelta dalla ragazza, stetti per lo più con la testa poggiata contro il vetro finestrino, provando di tanto in tanto a cercare lo sguardo del ragazzo dallo specchietto retrovisore ma lui non sembrava essere predisposto allo stesso modo.

Quando finalmente arrivammo, posteggiammo l'auto poco lontano dal Lago in sé in modo da non dover percorrere strade troppo lunghe per arrivare al punto più interessante del posto

Camminai a passo svelto per raggiungere Christian che a passo altrettanto svelto si era portato avanti rispetto a tutti noi, riuscendo ad affiancarlo poco dopo

«Chri...» Cercai di richiamare la sua attenzione in un sussurro, provando a prendergli la mano che però ritrasse

Mi sentii quasi dare uno schiaffo in pieno viso a quella sua azione, decidendo che da quel momento se avesse voluto intrattenere una discussione avrebbe dovuto fare lui il primo passo

Continuammo a camminare in silenzio finché non arrivammo in prossimità della riva del Lago, decidendo di sedermi su quel tappeto semi sabbioso per godermi un po' quello spettacolo che vedevo per la prima volta

«È un bel posto Alex, non lo avevo mai visto, sai?» Parlai con la ragazza sedutami di fianco, accoccolata discretamente contro il suo ragazzo

«È bello sì, ci veniamo spesso per il panorama noi due»

Sorrise dolcemente, tornando a guardare poi l'orizzonte mentre il mio sguardo si perdeva su suo fratello, seduto dal lato opposto, di fianco al suo ragazzo

Abbastanza scocciato dalla situazione tenni per un po' lo sguardo chino sulla sabbia bianca, giocando con essa con una mano, finché non sentii parlare Alexia

«Andiamo a fare una passeggiata, torniamo tra un po'»

Mi lanció uno sguardo prima di alzarsi con Lorenzo, allontanandosi mano nella mano da noi per trovare la loro privacy e probabilmente lasciarci la nostra

Passammo cinque minuti abbondanti entrambi in silenzio, finché il moro non si alzó dal suo posto per avvicinarsi a me, tornando a sedersi, poggiando una mano sul mio ginocchio piegato, decidendo di spostarlo così come lui stesso aveva fatto poco prima con la mano

«Matti...»

Non risposi, voltai il viso dal lato opposto al suo, torturandomi nervosamente il labbro inferiore

«Matti» Riprovó, continuando a ricevere come risposta il silenzio

«Bimbo» Sospiró provando a poggiare la mano sulla mia coscia destra, ma quella volta non mi ritrassi, lo lasciai fare

«Christian non puoi fare così, capisci? Ti incazzi per qualcosa, mi riversi addosso la colpa, non mi parli più o mi urli contro, e poi torni per chiedermi scusa» Sbottai guardandolo ma lui abbassó il viso per non incontrare il mio sguardo, e probabilmente quella era la prima volta che accadeva qualcosa di simile

«Delle volte sembra che non ti importi nulla di questa sorta di relazione... È un continuo discutere perché tu non sai scendere a compromessi con il tuo carattere. Di certo non si potrà andare lontano di questo passo... Io ci provo ma cazzo, tu mi respingi sempre in questi casi...» Continuai, sentendo la presa della sua mano sulla mia coscia allentarsi pian piano finché non ritrasse completamente la mano, sentendo un improvviso freddo in quello stesso punto coperto prima da quest'ultima

«Io ci provo-»

«Provaci di più Christian, perché così a quanto pare non basta» Lo interruppi bruscamente pentendomene subito dopo quando, dopo che ebbe finalmente alzato il viso, vidi i suoi occhi umidi e le sue labbra piegate in una piccola smorfia, una di quelle che si fa per trattenere le lacrime

AMNESIA [Zenzonelli-Amici21] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora