Capitolo 7

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Immerso completamente in quella sensazione piacevole di torpore al quale mi ero abbandonato, data specialmente dal contatto fisico con il ragazzo, a svegliarmi furono delle lente carezze lungo la schiena

«Buongiorno» Bofonchiai con ancora gli occhi chiusi

«Buongiorno... Poco fa è suonata la sveglia del tuo cellulare, stavo cercando un modo carino per svegliarti» Sussurró e mi stupii di non aver sentito quel suono che ormai mi portava a svegliarmi da solo da diversi anni

«Non mi voglio alzare...»

«Perché ci sono io?» Chiese con ironia e ciò fu sufficiente per farmi alzare la testa dal suo petto e aprire gli occhi per guardarlo male

«Ma chi sei? Che vuoi? Ho solo sonno» Alzai un sopracciglio prima di gettarmi al suo fianco per quando fosse possibile vista la scarsa larghezza del divano, trovandomi subito scomodo

«Mhmh sicuramente, ci credo proprio» Si voltó poi su un fianco verso di me, trovandoci faccia a faccia mentre cercavo di distogliere lo sguardo dai suoi occhi per guardare qualsiasi altro punto piuttosto

«Oggi lavoro con la mattinata al bar, quindi se vuoi ti lascio a scuola prima di andarmene»

«Ma il bar non è dalla parte opposta? Cioè, non sono un esperto di strade ma credo che poi dovresti tornare indietro» Chiesi tornando finalmente a guardarlo negli occhi

«Saranno affari miei, no?» Sorrise, stampandomi poi un veloce bacio sulle labbra prima di alzarsi dal divano, facendomi rimanere di sasso

Mi aveva davvero appena "rubato" un bacio? E sul serio era disposto ad accompagnarmi a scuola per poi tornare indietro?

«Tu sei strano» Mormorai imbarazzato, tirandomi a sedere per poi alzarmi e dirigermi verso la mia stanza, aprendo come di rito le ante di quell'armadio, impiegando qualche minuto a fissarmi allo specchio.

Avevo un'espressione in viso completamente rilassata, e quasi compiaciuta; il mio viso sembrava quasi lo specchio della tranquillità, soprattutto quando mi accorsi che le occhiaie si facevano un po' meno evidenti, e la causa era palese: la sera, prima di lavorare, avevo preso a bere meno e, quando tornavo a casa, dopo aver messaggiato un po' con il moro riuscivo ad addormentarmi senza troppi problemi, mentre le mie notti prima di allora erano bersagliate da continui attacchi d'ansia.

Forse quel ragazzo, nonostante le mie mille pare sui legami, mi faceva più bene di quello che credessi e volessi ammettere.

Dopo aver scelto cosa indossare raggiunsi il bagno per fare la doccia e, venti minuti più tardi, ormai pronto tornai in soggiorno dove trovai il ragazzo seduto al tavolo, con davanti due tazze di latte, i miei biscotti preferiti e le sue crostatine per eccellenza, completamente assorto nella lettura di qualcosa al cellulare

«Io ho finito con la doccia, se vuoi puoi andare tu e ti presto qualcosa da mettere... Alla fine non potrai mica andare al bar così»

Lo intravidi sussultare probabilmente colto di sorpresa dalla mia voce

«Tranquillo, al massimo torno a casa e perdo qualche minuto in più»

«Non esiste, perdi già tempo per accompagnare me, almeno preparati qui» Affermai, anche se in realtà lo sentenziai, prendendo poi posto al tavolo.

Bevvi qualche sorso dalla tazza, addentando di tanto in tanto qualche biscotto mentre il ragazzo mangiava il suo strano cibo alla marmellata... Ma come potevano piacergli davvero certe cose? Che gusto pessimo

«Ma la smetti di guardarmi così? Neanche se avessi rubato»

Scherzó facendomi ridere, scuotendo poi la testa

AMNESIA [Zenzonelli-Amici21] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora