Capitolo 24

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«Amore, sei pronto?» Chiese il moro rientrando in camera, trovandomi intento a cambiarmi nuovamente nell'arco di quella sera

«No, per niente, ma proprio per niente. Io non ce la faccio. Gli do buca, che dici? È un ottima idea alla fine, non credi? Tu potresti andare e io resto qui, ottimo compromesso, no?»

Straparlai preso dall'ansia che, in realtà, non c'entrava niente con ciò che avrei dovuto indossare quella sera anche se tutta quella tensione si rispecchiava anche su quello

«Ei ei, calma» Inizió avvicinandosi a me, poggiando entrambe le mani alla vita, facendomi un sorriso dolcissimo

«È solo una cena, hai dovuto sopportare di peggio, mh»

Sospirai, chiudendo un attimo gli occhi di riflesso quando mi bació la fronte

«Ma, pensandoci bene, cosa può esserci di peggio di una cena con i miei ed i tuoi genitori? Niente, nulla proprio. Non voglio andarci più. Ricordami perché ho accettato»

«Perché è Maggio, stiamo insieme da quasi otto mesi, e ai nostri genitori è venuta l'idea di conoscersi... E ci hanno tormentato per almeno una settimana, motivo più che valido per accettare»

Sospirai, legando entrambe le braccia al suo collo circondato dal colletto rigido di quella camicia nera trasparente, avvicinandomi di più per baciargli le labbra

«Andrà tutto bene?»

«Andrà tutto bene.» Affermó tranquillizzandomi, lasciandomi un nuovo bacio a stampo prima di allontanarsi per lasciare che mi vestissi.

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Quando entrambi fummo pronti uscimmo da casa, raggiungendo in macchina quel ristorante che aveva prontamente proposto mio padre e che in seguito fu accettato anche dalla famiglia del ragazzo

«Dici che li troviamo lì?» Chiese cambiando marcia, accelerando appena

«I miei genitori sono sempre dei tipi che amano arrivare in anticipo, quindi credo di sì... Spero solo che lì, in quel caso, ci siano già anche Saverio e Federica, altrimenti ti giuro che ti faccio fare inversione e andiamo via»

In realtà non avevo paura della mia famiglia e neanche della sua, almeno singolarmente visto che già le avevo affrontate entrambe... Ma saperle insieme, sedute accanto, mi metteva ansia e paura, soprattutto ansia qualora fosse potuto scappare qualcosa di inadeguato dalla bocca di qualcuno

«Anche i miei di solito arrivano in anticipo, ma spero vivamente di non trovarli lì» Mormoró accelerando nuovamente

«Amore stai superando il limite» Gli feci notare quando vidi l'apposito segnale che imponeva il limite a 70 kilometri, mentre lui stava già ad ottanta, sapendo che ci fossero tutti i controlli del caso su quella strada

«Non me ne ero accorto» Sussurró rallentando giusto appena per rientrare nel limite, e lì percepii che in realtà probabilmente lui fosse anche più nervoso di me in vista della serata, anche se tendeva a rassicurarmi sempre facendo finta di nulla

«Andrà bene Chri, tranquillo» Sorrisi accarezzandogli un braccio, sentendomi in dovere di tranquillizzarlo come anche lui aveva fatto con me fino a quel momento

«Ho paura di mia madre, una paura fottuta» Confessó ed io annuii comprensivo, immaginando che il problema fosse quello

«Ce la faremo, come sempre. Te lo prometto, farò andare tutto per il meglio»

Gli sorrisi, ricevendone uno in cambio, tornando poi a guardare la strada davanti a noi mentre la tensione del ragazzo sembrava essersi alleviata visto il modo in cui stringeva con molta meno forza quel volante.

AMNESIA [Zenzonelli-Amici21] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora