Le librerie sono piene di libri che raccontano di storie che somigliano alla mia vita, i negozi sono pieni di film che le si avvicinano, il mondo è pieno di persone che si trovano nella mia stessa situazione. Questo dovrebbe farmi sentire meno sola, dovrebbe... ma non è così.
È questo ciò che succede così spesso che ormai non sorprende più nessuno: River sta prendendo a pugni un ragazzo che, probabilmente, non gli ha fatto niente. Lui è così, lo fa da quando si è trasferito qui e probabilmente lo faceva anche dove abitava prima... il punto è che, oramai, si sono tutti stufati di lui... tutti tranne me. Sono l'unica a vederci qualcosa di bello e buono in lui, sinceramente non so ancora cos'è, ma lo vedo, anche se lui, a me, non mi vede proprio.
Sono la prima persona che ha conosciuto qui... il motivo è dovuto al fatto che è il fratellastro di mio cognato, e grazie a questo non solo sono stata la prima ragazza della città a fare la sua conoscenza, ma sono anche l'unica a vederlo fuori da scuola. Beh, le altre all'inizio ci uscivano con lui, ma ora si sono stufate perché lui le usa e basta... le capisco, ma loro avrebbero dovuto capirlo prima... e quindi, spesso, durante le cene di famiglia, io e lui ci sediamo allo stesso tavolo e, per una volta, non ci sentiamo soli, perché siamo in due ad annoiarci a morte e a sperare che la serata passi in fretta.
Vederlo picchiare l'ennesimo ragazzo senza motivo mi fa rendere conto che deve avere di sicuro qualche problema... di rabbia, ovviamente, e dovrebbe farsi aiutare perché se continuasse così farà una brutta fine... e poi ecco che cosa succede sempre, esattamente come ora: il coach riesce a dividerli e lo afferra per la giacca di pelle, trascinandolo nell'ufficio del preside.
Ho un dejavú...
Lo spettacolo è finito, infatti tutti riniziano a camminare come se nulla fosse per il corridoio, mentre io mi giro e apro il mio armadietto. Dana, la mia amica, si appoggia all'armadietto accanto al mio e sbuffa.
Ricordo come fosse ieri il giorno in cui River, un anno e mezzo fa, ha messo piede in casa mia la prima volta, ricordo alla perfezione le espressioni di tutti: nessuno era felice di averlo qui, nessuno è felice e nessuno lo sarà mai, perché sento sua madre raccontare alla mia che non ce la fa più e che non vede l'ora che compia diciotto anni per poterlo sbattere fuori.
«Quello è un pazzo. Ti rendi conto che mia madre ha paura di fare uscire di casa da solo il mio fratellino perché teme che River possa fargli del male?» mi dice Dana.
Io non so che cos'abbia quel ragazzo, non so nemmeno se abbia davvero dei problemi con le persone con cui fa rissa o se semplicemente picchi il primo che passa senza motivo... ma anche se glielo andassi a chiedere lui mi risponderebbe in malo modo oppure non mi risponderebbe proprio.
«River non farebbe del male a un bambino.» le dico, anche se pensavo che fosse già chiaro.
«Certo, come quando davanti ai nostri occhi ha rubato delle caramelle a dei poveri bambini.» ci giriamo entrambe a guardare Bridgette, l'altra nostra migliore amica.
Io e loro ci conosciamo da quando siamo nate, in sostanza. Le nostre madri sono amiche da tutta la vita e quindi eravamo già destinate a diventare amiche quando eravamo soltanto un test di gravidanza positivo. La prima a nascere è stata Dana, una settimana dopo sono arrivata io e due giorni dopo di me Bridgette.
«Lo stavano disturbando, continuavano a dargli fastidio, quindi lui ha fatto qualcosa per toglierseli di torno.» dico loro, riguardo il pomeriggio in cui River, al parco, sotto lo sguardo di tutti, ha preso un sacchetto di caramelle dalle mani di alcuni bambini.
«Perché provi sempre a difenderlo?» mi chiede Bridgette incrociando le braccia al petto.
Giusto... perché lo difendo sempre?
Lui mi odia, non so nemmeno io il motivo per cui mi odia così tanto, ma io non riesco ad odiarlo perché, per prima cosa, per me è come se fosse di famiglia, e poi capisco che cosa significa essere odiato da tutti. Con tutti intendo anche i propri genitori, la propria famiglia, e, ora che ci penso, potrebbe essere questo il motivo per cui odia tutti e tutto.
Chiudo il mio armadietto e mi giro appoggiando la nuca ad esso e guardandomi in giro... non so nemmeno se dovrei andare nell'ufficio del preside ad aiutarlo oppure farmi gli affari miei. Conoscendolo è meglio che io rimanga qui, non voglio farlo arrabbiare ulteriormente.
«Io non lo difendo, dico soltanto la verità.» sussurro, mentre loro due fanno un verso strano: «Che c'è? Insomma, è di famiglia!»
«Non è di famiglia nemmeno per sua madre e lo sarebbe per te?» mi chiede Dana guardandomi con un sopracciglio alzato.
È triste dirlo o anche solo pensarlo, ma ancora più triste è il fatto che sua madre lo odi a tal punto da non considerarlo di famiglia.
Con la coda dell'occhio vedo qualcuno uscire dalla porta della segreteria, mi giro e vedo lui che, con un foglietto in mano, inizia a venire verso di noi, ma non proprio verso di noi, bensì verso l'uscita. Tutti lo guardano mantenendosi a distanza di sicurezza, probabilmente io sono l'unica in questa cittadina a non temere che mi faccia del male. La cosa assurda è che, all'inizio, quando era appena arrivato e nessuno aveva idea di chi fosse, tutte le ragazze impazzivano per lui, ma ogni giorno se ne faceva una diversa per puro divertimento e la lasciava subito dopo. Con il tempo si sono rese conto che non aveva senso farsi usare da lui in questo modo e hanno preso tutte le distanze... lui lo sa che lo stanno guardando tutti, e cammina a testa alta come ha sempre fatto, perché lui non abbassa mai lo sguardo per nessuno.
«Continua pure a difenderlo, Meadow, prima o poi te ne pentirai.» mi dice Bridgette mentre lui ci supera.
«Io non lo difendo.» dico loro mentre lo guardo uscire dalla scuola.
«Dico soltanto la verità.» dicono all'unisono le due, provando ad imitarmi, per cui le guardo ed entrambe scoppiano a ridere, ma io torno subito a guardare il punto da cui lui è uscito.
Dico soltanto la verità...
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Come fosse un sogno
RomanceDa quando si conoscono, River non ha fatto altro che trattare male Meadow, la quale non ha mai nascosto i suoi sentimenti per lui. Quando finalmente lui sembra essersi accorto di lei, torna a trattarla male ogni volta, finché, a causa dei genitori...