Passeggiamo per le strade di questa meravigliosa città come fossimo due ragazzini innamorati, in effetti io sono innamorata, ma lui?
«Questo gelato è buonissimo! Ne vuoi un po'?» gli chiedo.
«No.»
Si sta scrivendo con qualcuno da un po', ma ho paura di chiedergli chi sia perché potrebbe anche reagire male, quindi è meglio che mi faccia gli affari miei.
«Possiamo fare un giro sulla ruota panoramica?» gli chiedo, vedendola da lontano, ma credo che sia così impegnato che non mi abbia nemmeno sentito...
Credo ancora di stare vivendo un sogno, nonostante tutto. Ho sempre creduto che gli avrei dovuto dire addio e che non ci saremmo mai più rivisti, invece da un giorno all'altro è diventato mio marito e adesso io e lui siamo una famiglia. I nostri genitori, per fortuna, non si sono ancora fatti sentire, credo che, sotto sotto, i miei sperino che torni da loro a chiedergli perdono, ma non lo farò mai, nemmeno se le cose con lui andassero a finire male.
Finisco di mangiare il mio gelato in silenzio, mentre lui continua a concentrarsi su quel dannato telefono che, giuro, vorrei prendere e lanciare nella fontana.
Quello che è successo ieri sera tra di noi è stato bellissimo, e lui a volte è dolce, altre volte se ne sta per i fatti suoi, per fortuna non è scorbutico come sempre, almeno per ora.
Lo prendo a braccetto, anche se non sembra aver voglia di parlare o di starmi semplicemente vicino, almeno non sembra aver nulla da ridire...
«Come mai te ne stai in silenzio?» mi chiede, mettendo finalmente via il telefono e prendendomi per mano, invece di lasciare che lo tenga a braccetto.
«Ti ho chiesto se ti andava di fare un giro sulla ruota panoramica, non mi hai risposto.»
«Se va a te va anche a me.» mi dice, dirigendosi verso di essa: «Scusa se non ti stavo ascoltando, ho scritto ad un vecchio amico di mio padre.»
È un sollievo per me sapere che non si trattava di qualche ragazza. Mi devo fidare di lui, ha detto che non mi farà del male, quindi da ora mi impegnerò seriamente per non pensare più che abbia in mente di tradirmi.
«Mh...» non so se gli faccia piacere che io gli chieda cosa si sono detti.
«Amore non avere paura di parlarmi o di farmi qualche domanda. Non mi arrabbio, le cose sono cambiate.» sorrido, sia perché mi ha chiamata di nuovo "amore", sia per il resto: «Può darmi un lavoro. Nel quartiere dove abitavo con mio padre... e c'è la mia casa, che ha tenuto d'occhio da quando sono stato affidato a Nancy e in cui sarei comunque tornato quando mi avrebbe sbattuto fuori. Possiamo vivere lì, se a te va.»
«Non mi avevi detto di avere una casa. Ero preoccupata che non avremmo avuto abbastanza soldi per prenderne una in affitto.» sono sorpresa da ciò che mi ha appena detto.
Avrebbe potuto dirmelo da subito, invece quando ho tirato io fuori il discorso lui mi ha detto che avremmo trovato un posto, che non mi dovevo preoccupare... avrebbe dovuto essere sincero da subito.
«Ti ho detto mille volte che non devi preoccuparti per i soldi. Ti va di andare a stare lì o no? Poi se non ti piace possiamo cercarci un altro posto, ma per iniziare può andare bene.»
«È casa tua, certo che mi va bene.» che poi non so nemmeno com'è fatta e dove si trova, ma non mi importa perché starei e vivrei dovunque basta che sia con lui.
Continuiamo a camminare verso la ruota panoramica, mi rendo conto di quanto sia alta mentre ci avviciniamo sempre di più, ammetto di non essere molto sicura di volerci salire, ma c'è lui con me, e quando è così non mi fa più paura niente.
Mi dà un bacio sulla tempia mentre camminiamo, il che mi fa sorridere.
So che ci siamo sposati da pochissimo, praticamente è soltanto un giorno, ma io sono sicura che possiamo farcela. Non parlo soltanto dei soldi e di tutto il resto, ma... di noi due. Io ci credo, e sono sicura che ci creda anche lui.
Paghiamo il biglietto per entrambi e poi saliamo. Lui non ce lo vedo proprio a fare queste cose, quindi apprezzo che ci sia salito senza lamentarsi.
«Lo so che probabilmente non ti va di parlarne, ma qui sopra non potrai scappare, quindi... io... volevo chiederti qual è il motivo per cui i nostri genitori ti odiano tanto.» gli chiedo, visto che, comunque, prima o poi avrei dovuto comunque farlo.
«Adesso non mi va di parlarne... appena potremo ti porterò in un posto, così lo vedrai con i tuoi occhi.» mi dice, sono sorpresa di questa sua risposta, non mi viene in mente proprio niente: «Hai visto che cosa ho postato sui miei social?» cambia subito argomento, significa che non devo fargli ulteriori domande su quell'argomento.
«Che cosa?» gli chiedo curiosa, il telefono non lo tocco da un po', ora che ci penso, anzi, dovrebbe essere rimasto nella suite.
Tira fuori il cellulare e mi fa vedere che ha postato la una delle tante foto che ci siamo scattati con addosso i vestiti con cui ci siamo sposati. Ha scritto semplicemente "mia moglie" e ci ha aggiunto un cuore. Lui, che posta raramente qualche foto... quindi ora tutti lo sapranno, questo non mi preoccupa minimamente. Non gli piace farsi foto. È bello ciò che ha fatto.
«Almeno tutti sanno che sei mia moglie e ti staranno alla larga. Tu però dimmelo se qualcuno ti infastidisce.»
«Se ce ne siamo andati da lì perché ti preoccupi di quei ragazzi?» gli chiedo.
«Parlo in generale.»
«Non è che, uhm... dove abitavi, e dove andremo ad abitare, c'è una ragazza di cui dovresti parlarmi? Non voglio avere sorprese.» voglio essere sicura, non si sa mai...
«Tranquilla, nessuna di importante. Lì non mi odia nessuno, staremo bene, e tutti ti adoreranno. Ora guarda il panorama.» mi rendo conto solo grazie a lui che ci troviamo nel punto più alto, non me ne ero accorta, è bellissimo, perfetto, e con lui al mio fianco lo è ancora di più.
Non potrei essere più felice.
STAI LEGGENDO
Come fosse un sogno
RomanceDa quando si conoscono, River non ha fatto altro che trattare male Meadow, la quale non ha mai nascosto i suoi sentimenti per lui. Quando finalmente lui sembra essersi accorto di lei, torna a trattarla male ogni volta, finché, a causa dei genitori...