Capitolo 32

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Cammino per le corsie, appoggiata al carrello che sto spingendo, seguendo mia madre che prende tutto ciò che ha scritto sulla lista della spesa, e anche tante altre cose che non ha segnato e per cui litigherà, come ogni volta, con papà.

I giorni passano molto lentamente, River continua a fare lo stronzo e io continuo a starci male, anche se volessi concentrarmi su altro non ci riuscirei, non ci riesco, è più forte di me.

«Mamma posso chiederti una cosa?» le chiedo dopo aver sospirato.

Le cose con i miei vanno... nel senso, sono normali, sono convinti che io e River stiamo alla larga l'uno dall'altro e che, al massimo, a scuola ci rivolgiamo soltanto un saluto breve ed educato, tutto qui. Darebbero di matto se sapessero che cosa è accaduto tra di noi, visto quello che è successo quando mi ha semplicemente dato un passaggio a casa... comunque non è più successo nulla di tanto grave e credo che non accadrà più... anche se non si sono scusate con me, mamma e Serenity, credo siano dispiaciute per quello che è successo.

«Se mi vuoi chiedere di comperarti del cioccolato sappi che la risposta è no, se ingrassi poi chi ti prenderà?»

È molto gentile, vero?

Sono abituata a questi discorsi da quando ero soltanto una bambina, eppure non posso fare a meno di rimanerci male ogni volta...

«No, non è questo.» non posso credere di stare per chiedere proprio a mia madre quello che sto per chiederle: «Se un ragazzo vuole stare con te, e quando passate del tempo insieme è gentile, ma poi si allontana e ti tratta male, cosa significa?» le chiedo.

Non è che abbia così tante persone a cui chiedere. A Serenity preferisco non chiedere cose simili perché inizierebbe a fare troppe domande, e poi riporterebbe tutto a nostra madre, alle mie due amiche, o ex amiche, qualunque cosa siano, potrei anche chiederlo, in modo che, magari, possiamo anche chiarire... solo che capirebbero che sto parlando di River, e come mia sorella andrebbero subito a raccontarlo a mia madre, visto che hanno già fatto le spie in passato... quindi resta mia madre, alla quale ovviamente non farò il nome di River, ma posso gestirla.

«Che ti ha usata.» oh...

Era quello che pensavo, solo che sentirlo dire ad alta voce da qualcun altro rende le cose ancora più chiare...

«Perché, qualche ragazzo ti ha usata?» si gira a guardarmi curiosa.

«No, certo che no. Me lo ha chiesto una mia amica, solo che io non me ne intendo di queste cose.» mento, sembra subito credermi.

«Dille di cambiare genere di ragazzo. Se vuole posso aiutarla a trovare un ragazzo che faccia più per lei.» mi propone.

Un po' come ha fatto con me, quando mi ha fatta uscire con Tyler e stava andando talmente male che sono stata salvata dalla chiamata di River, anche se lei non lo sa, per fortuna.

«Dice di amarlo.» le dico.

Che poi io, prima di conoscere River, i ragazzi nemmeno li notavo, e dell'amore non sapevo proprio niente. L'ho conosciuto ed è stato l'unico ragazzo che abbia notato, da quel momento, ed è l'unico per cui abbia provato amore. Sono giovane, ho ancora tutta la vita davanti, chissà quanti altri ragazzi troverò, quanti di loro saranno stronzi, quanti mi spezzeranno il cuore, quanti invece ricambieranno i miei sentimenti... oppure chissà se non riuscirò a pensare a nessuno se non a River anche dopo che lui se ne sarà andato...

«Cambierà idea, prima o poi.» mi dice, come se per lei l'amore non valesse niente, e questo mi fa arrabbiare: «E tu che cosa mi dici dei ragazzi?»

«Non c'è nessuno.» le dico subito.

«Sai, posso chiedere a qualcun altro. Con Tyler non è andata bene, ma...» oddio no.

Non andrà mai bene con nessuno perché i ragazzi con cui lei vuole farmi uscire sono il contrario di River. Se ce ne fosse uno, uno solo che gli assomigliasse, magari sarebbe diverso, ma lei non mi farebbe mai uscire con uno simile a lui.

«No, per favore... ora voglio concentrarmi solo sulla scuola.» spero non insista, non ne ho voglia.

«Hai ragione.» mi sorride, sorrido anche io, felice che non abbia insistito.

«Tu come hai conosciuto papà?» le chiedo curiosa.

I miei non sono quei tipi di genitori che ti dicono che ti vogliono bene, che ti abbracciano e con cui puoi parlare di tutto, i miei genitori sono fatti così... non ci hanno mai raccontato la loro storia, probabilmente erano entrambi convinti che non gli avrei mai chiesto niente a riguardo, ma sono così curiosa di sapere come si sono conosciuti e come sono finiti a stare insieme...

«Lui giocava a football e io ero una cheerleader, uscivamo insieme, non era niente di serio, le mie amiche uscivano con i suoi amici, io uscivo con lui.» credo sia un modo per dirmi che se non fosse stato lui sarebbe stato un altro, non credo sia una cosa carina da dire: «Poi siamo andati al college, in due diverse città, quindi non ci siamo più né visti e né sentiti... ci siamo rincontrati pochi anni dopo, non stavamo insieme, sono rimasta incinta e i nonni lo hanno costretto a chiedermi di sposarmi.»

«Oh... quindi se non fosse arrivata Serenity voi non vi sareste sposati?» le chiedo sorpresa.

Immaginavo che le gravidanze di mamma non fossero cercate, però pensavo che almeno il fatto di stare insieme fosse voluto da entrambi... a quanto pare non è così, e a quanto pare mia madre vuole obbligarmi a stare con qualcuno come è stata obbligata a fare lei.

«No, Meadow, no.»

«Però vi amate, vero?» le chiedo curiosa.

«Qualunque cosa sia l'amore...» sussurra.

Credo che i miei genitori non abbiano mai voluto stare davvero insieme, sposarsi e vivere il resto della loro vita insieme... io non voglio che la mia vita finisca ad essere come la loro, perché non sposerei mai qualcuno se non lo amo, non metterei al mondo dei figli con qualcuno che non amo, ma questo è semplice, perché non andrei mai a letto con qualcuno che non amo.

Come fosse un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora