Da quando vado a scuola ho sempre studiato tutto, ho fatto raramente delle assenze, e sono sempre stata una delle migliori, non ho mai consegnato un compito in bianco... fino ad oggi. River mi aveva detto di non farlo mai più, ma so che se non lo aiuto lui non si diplomerà e lascerà la scuola fregandosene, quindi ho fatto il suo compito, pensando che sarebbe andata come l'altra volta, ma dopo aver finito il suo e aver iniziato il mio, il tempo è finito.
Esco dalla classe per raggiungere la palestra, odio educazione fisica ma anche in quella mi sono sempre impegnata.
«Meadow ma che cazzo ti sei messa in testa?» River mi afferra per il braccio fermandomi.
Se a lui importasse di me e avesse consegnato in bianco il suo compito per evitare che fossi io a consegnare in bianco come sempre, mi sarei arrabbiata allo stesso modo, è inutile dire che non sarebbe così.
Tutti ci passano accanto per raggiungere le lezioni, qualcuno ci guarda ma non sembra molto interessato, lo sarebbero se ci fossero qui le cheerleader o i giocatori di football pronti a prendersi gioco di noi. E anche se i presenti lo raccontassero ai non presenti, stiamo praticamente litigando, quindi non ci dovremmo preoccupare delle cose che potrebbero riportare ai miei genitori.
«Devo andare a lezione.» gli dico, ma lui non mi lascia andare.
«Perché l'hai fatto?» mi chiede.
«Lo sai.» finalmente riesco ad allontanarmi.
Anche se riuscissimo a far sì che si diplomi, dopo se ne andrà chissà dove e sicuramente non tornerà più qui, visto che sua madre lo odia a morte, e la cosa sembra essere reciproca...
«Smettila di fingerti la mia ragazza e di comportarti come se lo fossi, perché di te non mi importa e non mi importerà mai.» mi dice, seguendomi verso la palestra.
Sono molte le lezioni che abbiamo in comune, anzi, praticamente tutte, è una cosa che capita raramente, quindi non mi sta proprio seguendo, visto che deve venire anche lui in palestra.
«Invece a me importa di te.» gli dico.
«Ti importa cosa? Seriamente, cazzo, non capisco. Perché più ti tratto male e più ti piaccio? Dovresti odiarmi, invece sei disposta ad andare male a scuola, da oggi in poi, solo per assicurarti che io mi diplomi. A me non frega un cazzo del diploma.» ormai non c'è più nessuno, sono tutti a lezione, ci siamo soltanto noi.
«A te non frega del diploma, non frega della tua salute, non frega di niente e di nessuno, ti importa soltanto di te stesso.» gli dico, continuando a camminare.
Sapevo che sarebbe tornato tutto come prima, come se ciò che è accaduto, e soprattutto che ci siamo detti, non fosse mai accaduto.
«Vaffanculo Meadow, tu non sai un cazzo di me.» sbotta.
Mi giro, incredula su ciò che ha appena detto... non per quel "vaffanculo", ma perché pensa davvero che io non lo conosca.
«Io non so niente di te? Io sono l'unica che per te c'è sempre, che si preoccupa per te, che...» mi afferra e appoggia le labbra sulle mie.
Non ho mai baciato nessuno, e ora il ragazzo dei miei sogni mi sta baciando, e so che dovrei spingerlo via, dirgli che non sono come le altre, tirargli uno schiaffone e andarmene via, ma non ci riesco.
La sua lingua tocca la mia con desiderio, il mio cuore batte fortissimo, nel mio stomaco non ci sono delle farfalle, ma dei veri e propri elefanti. È come se, da un momento all'altro, potesse crollare il mondo, ma a me non importasse niente. È meglio di come l'ho sempre sognato. Ho paura che qualcuno ci interrompa come accade sempre nei nostri momenti migliori.
Non ho mai guardato nessun altro ragazzo, dal suo arrivo. Ho messo fine alle mie amicizie, per lui, ho litigato con i miei e con mia sorella, che mi hanno detto e fatto cose orribili, ho sopportato tanto, ma continuerei a farlo se significasse baciarlo ancora e ancora. Lui è lo stronzo che, sin da quando è arrivato qui, si è preso gioco di qualsiasi ragazza, magari iniziando proprio come ha fatto con me. Con me, capito? Io sono la ragazza che non ha mai notato prima d'ora e che ha sempre trattato male, ma nell'ultimo periodo possiamo dire di esserci un po' avvicinati... un po'.
Tiene le mani sul mio viso, non sembra intenzionato ad allontanarsi, e nemmeno io lo sono. Questo è il momento più bello della mia esistenza, è il mio primo bacio, è quello che ricorderò per tutta la vita. Ho sempre sognato che fosse lui il primo ragazzo che mi avrebbe baciata, e, chissà, magari anche l'unico, non posso saperlo, ma è quello che spero. È tutto così perfetto che non penso a nient'altro se non alle belle sensazioni che mi trasmette questo momento, poi però smette di baciarmi improvvisamente, si allontana da me come se si fosse reso davvero conto di ciò che stava succedendo soltanto ora... questo sì che fa male.
«Scusa... non volevo.» sussurra.
Scusa... non volevo?
Non mi importa della lezione, mi inventerò qualcosa, ma non è giusto...
Ma siamo sicuri che questo sia davvero lui?
È assurdo che sia stato proprio quel ragazzo che prima di pochi giorni fa non aveva mai dimostrato interesse per me.
«Non hai niente di diverso dalle altre, ringrazia che non ti abbia portata nello sgabuzzino e non ti abbia sbattuta.» mi dice, dando forma ad una crepa sul mio cuore.
Lui è fatto così, non cambierà mai... quindi, prima che ci riprovi, me ne vado, ovviamente non mi ferma. Una volta svoltato l'angolo mi fermo e mi appoggio per un attimo al muro perché devo riprendermi prima di andare da qualsiasi parte dove potrei incontrare qualcuno che, come sempre, inizierebbe a parlarmi di lui... e improvvisamente sento un rumore molto forte provenire da dove stavo poco fa, e dove sono sicura che sia rimasto: ha appena colpito qualcosa con molta violenza, ed è meglio che io me ne vada prima che passi di qui e mi veda, non perché ho paura che colpisca me come ha colpito quella che probabilmente era la porta, ma perché non sono pronta a guardarlo, non dopo ciò che è successo.
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Come fosse un sogno
Storie d'amoreDa quando si conoscono, River non ha fatto altro che trattare male Meadow, la quale non ha mai nascosto i suoi sentimenti per lui. Quando finalmente lui sembra essersi accorto di lei, torna a trattarla male ogni volta, finché, a causa dei genitori...