Mi afferrò per i fianchi e mi tirò contro i suoi.
"Sei sicura di volerlo fare?" — mi chiese, sussurrandomi all'altezza del collo.
"Mai stata più convinta, tesoro."
Ho capito che le piaceva essere chiamata così.
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Man mano che mi tirava, finimmo per cadere sul letto.
Lei si mise seduta ed io sopra di lei, con le gambe intorno alla sua vita, come a cavalcioni.
La ragazza davanti a me cominciò a mettermi le mani sotto la divisa, partendo dal basso per poi andare sempre più su, fino ad arrivare al reggiseno.
Cominciò a slacciarmelo con delicatezza, per poi levarmelo dall'alto.
"Posso?" — mi chiese staccando per un secondo le sue labbra dalle mie, che fino a quel momento erano rimaste incollate da un famelico bacio.
"Vai, Billie." - le feci capire che non aveva bisogno di chiedermi il consenso, le avevo dato via libera.
A questo punto mi afferrò l'estremità più bassa della maglia e me la levò, facendomi rimanere completamente nuda dalla vita in su.
"Wow" — disse.
"Non riesci a dire altro?" - la provocai.
"Non vorrei essere troppo volgare."
Cominciò allora a baciarmi ovunque dando inizio ad una delle notti più memorabili della mia vita.
"Piccola" — sussurrava a fatica di tanto mentre mi succhiava i seni, lasciandomi una marea di succhiotti.
Mi piaceva essere chiamata così, da lei.
Dopo ciò, continuando a tenermi a cavalcioni su di lei, cominciò ad infilare le sue mani anche nei miei pantaloni, invitandomi a toglierli.
Non appena li levai, ovviamente insieme all'intimo, rimasi in piedi davanti a lei che sembrava pietrificata.
"Sei bellissima." — mi disse, posizionando le mani sui miei fianchi e tirandomi verso di sé.
"Stenditi" — mi ordinò prima di mettersi sopra di me e cominciare a fare movimenti circolari con due dita nella mia intimità. — "Ti scoperò tutta la notte."
"Allora spero di non venire."
"E perché mai, piccola?" — mi disse la ragazza sopra di me non senza perversione.
"Non te la posso mica dare vinta così." - dissi con difficoltà mentre la ragazza agitava due dita dentro di me.
"Billie..."
"Si?" — fece maliziosa.
"Voglio sentirti di più."
"Di più?"
"Si."
"Così?" — aumentò sempre di più la potenza con cui muoveva le sue dita dentro di me, compiacendomi.
"Bil..."
"Mmh, di solito odio quando mi chiamano così." — si agitò sempre di più — "Ripetilo ancora una volta."
"Bil, verrò."
"No. Non venire."
Smise di muoversi dentro di me e cominciò a sussurrarmi all'orecchio.
"Piccola, non puoi venire dopo così poco." — mi stuzzicò, continuando a succhiarmi il collo e lasciarmi baci un po' dappertutto — "Stenditi."
Seguii senza esitazione ciò che mi aveva ordinato e mi stessi a pancia in su sul suo letto.
A quel punto lei mi si posizionò sopra e comincio a parlarmi, scendendo sempre di più col viso.
Io volevo solo che stesse zitta e mi facesse venire.
"Sei perfetta." — mi sussurrò all'altezza del clitoride, facendomi ansimare.
"Per così poco? Aspetta che te la lecchi tutta."
Ritornò col viso all'altezza del mio petto e prese con foga il mio capezzolo in bocca.
"Sei pronta a passare alla fase successiva?" — il suo respiro veniva a contatto con la mia pelle, facendomi venire la pelle d'oca mentre Lei mi teneva le mani sul culo — "Ti farò urlare il mio nome così forte che lo sentirà chiunque."
"Ringrazia solo che io sia riuscita a controllarmi stasera, altrimenti ti avrei scopata davanti a tutti."
Logicamente la mia volontà di non venire andò al vento; mi lasciai andare, compiacendola.
Continuammo poi a toccarci fameliche finché non ci addormentammo entrambe.
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E alla fine non più.
Подростковая литератураKimberly, stronza e senza cuore per nessuno. Billie, ancora di più. O almeno, è quello che si dice. - È la storia di due ragazze in un collegio minorile: una, viene cacciata dalla vecchia scuola e allontanata dalla sua stessa famiglia; l'altra, s...