Capitolo 10.

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Passò quindi una settimana tra sguardi e intese tra me e la ragazza dai capelli blu, e finalmente raggiungemmo il giorno atteso.

Mi alzai al suonare della sveglia con più velocità di quanta ce ne si aspetterebbe mai da me.

Mi gettai dal letto, corsi a prepararmi, infilai le scarpe e afferrai il telefono.

Mandai un messaggio a Diana e le dissi che non mi avrebbe trovato a colazione, non mi andava di farla.

Allora mentre tutti gli altri si trovavano in mensa io
vagavo per i corridoi, mi facevo largo tra le sale e fumavo almeno due sigarette ogni cinque minuti, tutto ciò in loop per un'ora.

Ad un certo punto, quando mancavano ormai pochi minuti all'inizio delle lezioni, cominciai ad incamminarmi verso l'aula e, neanche a farlo apposta, mi imbattei proprio in lei.

"Hey tesoro che fai? Non ti ho vista in mensa."

"Si lo so, non avevo voglia di fare colazione. Tu come mai sei già fuori?"

"Sono andata a fumare, stavo giusto per rientrare ma ora che ci penso, visto l'orario mi conviene andare direttamente in classe." — continuò — "Ci vieni con me?"

"E va bene, andiamo." - dissi, fingendo di sbuffare drammaticamente.

"Allora... hai deciso che fare stasera?" — mi chiese la ragazza, in ansia di sapere la risposta.

"Penso che alla fine ci andrò alla festa, voglio divertirmi." - dissi.

Riuscivo a percepire la felicità di Billie a quella mia risposta, nonostante avesse cercato di mascherarla con un semplice e secco "Figo."

Io e Billie cominciammo a prendere posto, la campanella suonò e noi aspettammo che rientrassero tutti dalla mensa.

"Hey ragazze." — dissero Diana e Simon entrando

"Kim domani devi venire, hanno dei nuovi biscotti eccezionali" — si accodò Pascal seguito dalla conferma di Anastasya.

Nel frattempo Billie sorrideva e ridacchiava a ciò che mi veniva detto dai miei amici, mentre scarabocchiava su un quadernetto nero appoggiata di tutto peso al banco.

"Buongiorno ragazze" — ci raggiunse Chicago.

"Buongiorno anche a te" — continuò lei girandosi verso Pascal. Evidentemente avevano già provveduto a sentirsi per la faccenda della festa.

La signora Evans entrò e le lezioni entrarono avanti. Poi la mensa.

"Kim ti vieni a preparare da me questo pomeriggio?" — mi chiese Diana.

"Non posso, te l'ho detto; ho il progetto con Billie." - risposi.

"Ahh... E va bene!" — sbuffò buttando gli occhi al cielo.

In quel lasso di tempo non successe niente di importante da essere ricordato, quindi possiamo passare direttamente al dopo.

E alla fine non più.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora