Capitolo 33.

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Le giornate dopo la festa andavano avanti, ma io avevo deciso di staccare totalmente.

Avevo smesso di andare alle lezioni falsificandomi certificati medici; avevo smesso di rispondere a chiunque, Diana compresa, che, determinata com'era, era riuscita un paio di volte ad avere accesso alla mia stanza, ma senza riuscire a tirarmi nessuna confessione o racconto di bocca.

I messaggi erano l'unica cosa che illuminava la stanza, dal momento che me ne arrivavano dieci al minuto.

Diana: "Kimberly mi manchi, torna in te."

Pascal: "Ma che fine ha fatto la mia amica di feste?"

Chicago: "Kim siamo tutti preoccupati per te."

Scorrevo la schermata iniziale del mio cellulare a vuoto. Leggevo da lì le anteprime di alcuni dei messaggi che mi apparivano, ma senza interesse. Finché non vidi finalmente la sua notifica, un po' più in basso

Billie Eilish: "Kimberly sei sparita da due settimane, ho bisogno di sapere come stai, ti prego."
+3 notifiche più recenti

Il volto mi si illuminò totalmente per la prima volta dopo due settimane passate solo e unicamente a dormire e fumare.

Billie Eilish

Kimberly sei sparita da
due settimane, ho bisogno
di sapere come stai, ti prego.

Kim per favore.

Se hai bisogno di parlare
io ci sarò sempre lo sai già

Grazie

Le scrissi, e la sua risposta mi arrivò in un nano secondo.

Finalmente ti sei fatta viva

Mi hai fatto prendere un colpo

Viva è una parola grossa,
ma va tutto bene

Che hai? Se vuoi lascio la lezione
e vengo da te, non mi interessa

No, sto bene sta' tranquilla

Puoi mettere un attimo
da parte quello che è successo?

Io sono preoccupata per te.
Non sei mai uscita neanche per
mangiare.

Ma se il mio problema è proprio
quello che è successo!
Come lo metto da parte?

Posso venire?

No, sto aspettando Diana e Chicago.

(mentii)

Guarda che Diana e
Chicago sono qua, ma
ho afferrato il concetto.

Mi basta sapere che stai bene

Non sto bene

Ma non mi dai modo di aiutarti!

Mi fa male vederti così

Inizia ad aiutare
col mandarmi Chicago
e Diana in camera

Io non posso proprio venire?

Ti prego

Ho bisogno di vederti

Adesso no, fa venire
prima loro e poi ci pensiamo

Tw: sh

La realtà è che quelle due settimane me l'ero prese per riflettere.
Stavo male, si, effettivamente avevo anche cominciato a tagliarmi e a torturarmi perché mi ero convinta di meritarlo.

Avevo iniziato a pensare e ripensare alla storia con la mia ex e cambiarne ogni volta l'andamento, facendomi apparire alla mia mente come la colpevole di tutto. 

Mi affliggevo fisicamente e psicologicamente e trovavo che fosse giusto così. 

Ero distrutta e confusa, ma quel periodo mi servì per riflettere meglio su quello che volevo.

Non credo che in quel momento volessi Billie, ma avevo raggiunto la conclusione di non precludermi niente nella vita.

Avevo bisogno di una persona che si prendesse cura e si interessasse a me così come facevano le mie amiche.

Mi sistemai un po' meglio indossando vestiti puliti, coprendo i tagli e i vari lividi che mi ero provocata e sistemando la stanza cominciando con l'aprire le finestre per far uscire quella puzza che era un perfetto mix tra fumo e cadavere.

E alla fine non più.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora