Capitolo 45.

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"Allora," - la feci accomodare sul letto. - "come stai?"

"Come stamattina." — disse con aria confusa. — "Sto bene"

"Sei sicura?"

"Kim?" — rifletté — "Oh, devi aver parlato con Chicago."

'Scusa se ti faccio scoprire Chi, è per una buona causa.' pensai tra me e me.

"Mi ha detto che le parli ancora di me."

Spostò lo sguardo.

"Si, e allora?" — ammise.

"E allora? Io non parlerei così tanto di una mia amica con Diana." - cercai di ironizzare.

Mi sorrise dolcemente, perdendosi in ogni minimo tratto del mio volto.

"Hai ragione." — si decise — "Ci vorrà un po' per farmi passare questa cotta. Non l'avrei immaginato."

Arrossì.

"Billie Eilish arrossisce?" - scherzai, cercando di alleviare l'imbarazzo.

"Dillo a qualcuno e ti uccido." — minacciò giocosamente.

La guardai e le sorrisi.
Mi guardò e mi sorrise.

"Billie, dobbiamo essere mature." - interruppi il momento, mantenendo comunque quel delicato sorriso che avevamo entrambe sul volto.

"Hai ragione." — comprese.

Calò il silenzio.

"Io non voglio dover sopportare questo peso." - interruppi la quiete.

Lei mi guardò confusa.

"Billie. Sono innamorata di te." - feci un profondo respiro perché sentivo che il mio cuore sarebbe potuto uscire dal mio petto in qualunque momento. - "Lo sono sempre stata."

Lei sorrise, ma inizialmente non ebbe alcun altra reazione.

"Me ne sono resa conto troppo tardi e non posso più continuare a tenerlo per me." - scoppiai - "Mi dispiace se ti ho fatto male. Ne ho fatto anche a me stessa e sono riuscita a rovinare tutto come sempre. Capirò se non vorrai p-"

Interruppe il mio flusso di coscienza con un bacio appassionato e delicato che durò parecchi secondi.

"Ti amo, Billie." - interruppi il momento per dirle ciò che non avrei mai più voluto tenermi; non mi sarei mai permessa di perdere un'altra occasione per poterlo fare.

Quelle per me, prima di quel momento, rappresentavano le parole che non avrei mai più potuto dire a nessuno, l'ostacolo che non avrei mai superato.

Era così difficile per me pronunciare quelle cinque semplicissime lettere.

"Anch'io ti amo," — finalmente mi rispose con un'abbagliante luce negli occhi, spezzando ogni mia paura e preoccupazione — "tesoro."

Fu in questo esatto modo che riprendemmo a baciarci, sempre più famelicamente.

Io, finalmente, mi sentivo più leggera che mai.

Ricominciai a provare cose che non avevo provato prima da tempo e che in realtà, forse, non avevo mai provato.

Proprio in quel momento sentii finalmente che appartenevo a qualcuno.

Mi sentivo protetta.

"E comunque, gli appunti mi servono ancora."

Grazie, Chicago.

Ciao! Fatemi sapere cosa ne pensate della storia e come sta prendendo piega.
Preferite che sia più riassuntiva e breve o che proceda con questo andamento? Ho molte idee e abbiamo ancora molti capitoli davanti, nonché problemi 😂
Un kiss. 💋

E alla fine non più.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora