Capitolo 24.

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Tw: violenza psicologica; disturbi alimentari.

"Un paio d'anni fa conobbi una persona. Cominciammo a sentirci come amiche e ogni tanto uscivamo insieme, finché la cosa non divenne più seria.
Fece coming out con me e capii che era la mia occasione.
Un giorno la invitai a uscire com'eravamo solite fare, ma diversamente dalle altre volte, dopo di quella ci mettemmo definitivamente insieme.
Siamo state fidanzate per un anno e mezzo, e per me era il periodo più bello della mia vita, ma chiunque abbia potuto vedere la nostra relazione da fuori ha pensato almeno una volta che fossi pazza a pensare una cosa del genere.
Le davo tutto e facevo girare la mia vita in funzione della sua." - continuai - "La verità è che faceva molta pressione e violenza psicologica su di me.
Non potevo uscire senza di lei, prendeva il mio cellulare per giornate intere e quando aveva un minimo dubbio su ciò che potessi aver fatto quando non era con me, minacciava di lasciarmi, ed io ne ero terrorizzata all'idea.
A distanza di tempo capisco che non l'avrebbe mai fatto, mi usava per scoparmi e non credo avrebbe potuto trovare di meglio." - ironizzai per sdrammatizzare.

Lei mi guardava con aria dispiaciuta e comprensiva.

Ripresi.

"Sul momento non notavo il problema, credevo fosse solo gelosa di me e la trovavo una cosa dolce da parte sua. Pensavo che in quel modo mi dimostrasse il suo interesse e me ne desse prova, ma ovviamente non era così che avrebbe dovuto e lo capii tardi.
Tutto cambiò quando ebbe cominciato a farmi restrizioni anche a livello alimentare dicendo che <<voleva una ragazza perfetta>> ed io l'assecondavo.
Le cose continuarono ad andare avanti così: io che non mi accorgevo di nulla e stavo sempre peggio e lei che si approfittava di me, tanto da farmi finire ricoverata alcune settimane per disturbi alimentari." - continuai, mentre la ragazza mi guardava quasi con le lacrime agli occhi per la pena. - "Per tagliare corto, un giorno scoprii un suo video con un'altra ragazza che aveva registrato durante una delle serate in cui era solita andare in discoteca.
Le parlai, ma lei non volle capire.
Mi urlò contro e continuò a farmi sempre più violenza psicologica."

"Non devi s-" — tentò di dire la ragazza avanti a me.

"Tranquilla." - ripresi il discorso - "Ancora inconsapevole e innamorata feci finta di nulla, finché un giorno fuori scuola non la vidi flirtare con la stessa ragazza del video.
Mi avvicinai e, senza vederci più, iniziai a picchiare quella tipa talmente forte da mandarla in coma a seguito di alcune lesioni che le avevo provocato sulla testa.
Se lo vuoi sapere si, è lei la motivazione per cui sono qua, e proprio grazie alla stessa sono riuscita a capire molto cose e diventare la persona che sono adesso.
Prima non ero così, te lo posso assicurare, ma poi la mia fiducia nelle persone è completamente svanita e non credo potrà mai più essercene per nessuno."

"È per questo che non so come comportarmi con te."

E alla fine non più.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora