Capitolo 30.

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Il pomeriggio procedette tranquillo.

Dopo studio autonomo Diana venne direttamente in camera mia, ci sistemammo un po' per la festa ed io mi assicurai di portare tutto il fumo nella sala grande con un po' di anticipo.

"Ti devo un favore." — mi ringraziò Chicago.

"Anche due." - scherzai io.

"Alloora"

"No. Ogni volta che fai così devi dire qualcosa di stupido."

"Dai, ti prendo in giro!"

Sbuffai e mandai gli occhi al cielo.

"Maa, in realtà, da grande ficcanaso quale sono, vorrei sapere un attimo delle cose."

"Ci risiamo." - dissi scoraggiata - "Su, che vuoi sapere?"

"Ma tu non provi proprio niente nei confronti di Billie?"

"Ti ha chiesto lei di chiedermelo?"

"No, sono io che voglio saperlo."

"Non credo di aver mai provato niente nei confronti di Billie se non attrazione fisica. Contenta?" - risi, facendo trasparire dell'amaro.

"Quindi stasera non proverai niente a vederla strusciarsi la sua ragazza?"

"Non credo proprio, anche perché mi starò già strusciando qualcuna io." — scoppiammo entrambe a ridere.

"Va bene Sherlock, il mio lavoro qui è finito. Torno da Diana oppure mi ucciderà."

"Va bene, grazie ancora." — mi salutò, sorridendo.

"Allora, abbiamo spie in tutto il collegio eh?"

"Che intendi?"

"Chicago ha voluto sapere cosa provassi nei confronti di Billie e cosa avrei sentito stasera a vederla con la ragazza, come l'ha chiamata lei."

"E che le hai risposto?!"

"Lo sai. Le ho risposto che non ho mai provato nulla e che non mi farà effetto."

"Kim guarda che io quando ti ho detto di distanziarvi non intendevo ignorarla e trattarla come fosse la peste nera!"

"Lo so. Non sentirti la causa di niente, è tutta mia volontà."

"Onestamente non capisco perché tu abbia fatto così. È evidente che qualcosa per lei la provi o almeno l'hai provata, li vedevo i tuoi occhi quando stavi vicino a lei e come le fissavi le labbra quando parlava. A questo punto, se vuoi il mio parer-"

"Tanto me lo dai comunque!"

"E infatti," — continuò — "se vuoi il mio parere non c'entra niente la libertà che tanto cerchi. Hai solo paura di innamorarti di nuovo."

Sospirò e sospirai, sapendo che infondo aveva ragione.

"Ma non puoi essere così spaventata e senza fiducia all'idea di provarci! Billie voleva aiutarti!"

Mi si avvicinò e cominciò a massaggiarmi un po' le spalle subito dopo avermi spostato i capelli.

"Sentimi. Conosco Billie da veramente tanto tempo e so che non si è mai comportata così con una persona, non è mai stata così persa per una ragazza. Non cerca solo sesso da te." — sospirò — "So anche che se non ti ha scritto è perché voleva lasciarti del tempo per pensare, ma che ci sta comunque molto male a vedere come ti comporti nei suoi confronti, anche quando la ignori in classe."

"Ok, afferrato il concetto." - le spostai le mani dalle mie spalle, impassibile.

"Tutto questo per dirti: contattala."

"Ma sei fuori? Numero uno, si è fidanzata; numero due, non è di mio interesse parlarle; numero tre, che figura ci farei? Se non mi ha contattato è perché non siamo fatte come dici tu <l'una per l'altra>." - aggiunsi - "Fine della storia, biondina."

"Che orgogliosa! Che palle che sei!"

"Grazie per gli apprezzamenti, ma adesso ci dobbiamo avviare che la festa è cominciata già da mezz'ora."

"Cazzo, è passata mezz'ora?"

E alla fine non più.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora