Capitolo 32.

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Ovviamente, tra tutte le persone presenti e tutti i bagni del collegio, Billie irruppe proprio nel bagno in cui ci stavamo limonando.

Inizialmente non ci diedi peso, continuammo, era proprio brava a baciare e staccarmici non era nelle mie intenzioni.

"Ah però, a dimenticarti di me ci hai messo ancor meno tempo di quanto immaginassi."

"Che vuoi?" - mi staccai quasi violentemente dalle labbra della ragazza davanti a me, costretta un po' anche dallo squillare del suo cellulare.

"Amore, esco un attimo che mi è appena arrivata una chiamata, ci vediamo tra due minuti." — mi ribaciò e lasciò il bagno facendomi l'occhiolino.

"Amore?" — mi guardò confusa la ragazza dai capelli blu che avevo davanti, che nel fare quella specie di domanda retorica ci aveva messo anche un po' di sfottò, misto a tristezza.

"Te lo richiederò, si può sapere cosa vuoi?"

"Te lo ridirò, ci hai messo così poco a dimenticarmi?" — chiese facendomi il verso.

"Che avrei dovuto dimenticare esattamente? Illuminami."

"La nostra scopata, il bacio... non ti dicono niente?"

"No."

"Infondo è quello che faccio con tutte" - continuai, sapendo di averle spezzato il cuore - "Senti io ho da fare, perché non te ne torni dalla tua fidanzata che mi stai interrompendo?"

"Ma quale fidanzata? Britney?"

"Come potrei sapere il suo nome?"

"Di sicuro parli di lei." — continuò, con l'aria di sfida che non aveva mai abbandonato dall'inizio della conversazione — "Non è la mia fidanzata, me la sono solo fatta un paio di volte in attesa tu rinsavissi."

"Che ho da rinsavire?" - continuai, arrabbiata - "Parla chiaro adesso oppure esco e continuo quello che stavo facendo, in camera mia."

"Perché hai cominciato a trattarmi così?"

"Perché io non ti amo, Billie. Sei tu che hai fatto tutto da sola. Non ti devo niente." - continuai a parlare con lei impassibile davanti, seppur avessi sentito il suo cuore frantumarsi, nuovamente - "Mi voglio solo divertire ed essere libera."

Rimanemmo entrambe in silenzio; io infastidita, lei impassibile ma comunque evidentemente triste.

Il tutto fu interrotto dall'ingresso di Amber, che era intenta a riprendere da dove ci eravamo fermate.

"Allora? Amore, proseguiamo?" — mi si avvicinava sempre di più.

"Facciamo così, va' in camera mia e aspettami là. Due minuti e sono da te." - le presi i fianchi e, con un mezzo sorriso perverso, le diedi un ultimo bacio prima che cominciasse ad avviarsi sculettando.

"Così andate a scopare?" — notai che anche lei, impassibile com'era stata fino a quel momento, aveva cominciato ad innervosirsi.

"Ma i cazzi tuoi mai?"

"Kimberly ma perché fai così con me?"

"Non ti amo! Billie, ci senti?" - urlai - "Non sei la mia fidanzata, cos'altro vuoi ancora?"

"A prescindere dall'amore o no, non è possibile che tu sia diventata così fredda con me da un giorno all'altro!" — continuò, alzando sempre di più il tono di voce — "Io mi sono aperta con te, ho confessato di essere innamorata di te, ti ho offerto il mio aiuto e ho cercato di essere più seria possibile per averti. Anch'io me ne sbattevo una a notte, sai? E quando sei arrivata tu ho capito che per averti avrei dovuto smetterla e così ho fatto. Ho riposto tutte le mie energie su di te e non è servito."

Continuò.

"Non sei mia, non dovrei essere qua a farti questa scenata, ma io sono sicura di non aver sbagliato niente con te. Io ti amavo, tu invece mi hai prima illusa e poi hai smesso di parlarmi, e non so neanche il perché! Non venirmi a dire che è perché <vuoi essere libera di fartene una a serata> perché non me la bevo."

'Amavo'? pensai.

"Billie, adesso basta. Hai detto bene, io non sono tua e non lo sono mai stata. Ammetto di aver avuto dei dubbi sui miei sentimenti per te ma la realtà è che io sono questa; non voglio relazioni serie e non voglio stare con te. Cos'altro dovrebbe esserci sennò?" - mi allontanai sempre di più da lei - "Adesso scusami ma ho da fare. Ciao, Billie."

Non appena mi voltai per raggiungere la porta, la ragazza dai capelli blu che ormai si trovava dietro di me mi tirò dalla spalla e ci ritrovammo a pochi centimetri.

"Quindi quando ti ho detto che sono innamorata per te non ha contato niente?"

Feci un lungo e profondo respiro, pensai bene a cosa dire prima di risponderle e lei lo notò, ma non mi mise alcuna fretta.

"Rispondimi a questo ed io ti lascerò in pace."

"No, non ha contato niente."

E a quel punto Lei uscì da quel bagno ancor prima che potessi farlo io.

La serata procedette tra la scopata e le varie altre cose, ma io comunque rimanevo ferma su quella conversazione avuta nel bagno, su quell'ultima mia risposta, su quel discorso di Billie e sul fatto che aveva esternato ancora una volta i suoi sentimenti, che nonostante fosse cosa difficile per Lei, aveva comunque dimostrato che Billie era capace di fare qualcosa che invece io non mi sognavo neanche.

Forse avevo sbagliato tutto, ma ormai era troppo tardi.

E alla fine non più.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora