Capitolo 28

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MIKU'S POV

Non è possibile...

Persino da dove mi trovavo riuscivo a sentire le grida provenienti da Crocus.
"Miku vieni, dobbiamo proprio andare ora."
Mia madre mi tirava con più insistenza, visto che dall'altro lato c'era Ikki.
"Cos'è successo?"
Mi staccai da entrambi e fissai la donna, ora circondata da un'aura nera e viola.
"Sei stata tu?"
"Certo che no, ma come ti ho detto, ora dobbiamo andare."
"Miku, laggiù c'è bisogno del nostro aiuto. Più rimaniamo qui, più persone vengono ferite."
"Tesoro non ascoltarlo, perchè dovresti dare importanza a quella gente? Non sono stati i cavalieri stessi a giudicarti colpevole di qualcosa che non hai mai fatto? Non ti vedevano forse come una minaccia?"

Io... cosa devo fare?

"Miku io ora vado laggiù, perchè è il mio dovere, non posso lasciare che muoiano degli innocenti. So che farai la cosa giusta."
Ikki mi fissò intensamente per un attimo, poi si allontanò di corsa.

Ha ragione, perchè sono ancora qui?

"Vado anch'io madre."
"Miku ti prego, devi venire con me. Poi torneremo per tua sorella, ma devi fidarti. Vieni."
Mi prese la mano, ma io la ritrassi.
"Non posso lasciare da soli i miei amici. È vero che non ricordo nulla del mio passato, ma qualcosa ho visto e so che anche papà si sarebbe comportato in questo modo."
"Tu non capisci, non sei più immortale. Non sei più un licantropo, presto o tardi morirai. Io posso impedirlo, lascia che ti aiuti."
"Io non voglio essere immortale, non mi interessa. Perchè dici questo? Come potresti fare?"
Lei non rispose. Scossi la testa e mi  allontanai.
"Miku! Miku, non metterti contro il tempo, pensa a te e tua sorella. Non avete speranze di vittoria!"
Le sue parole mi giunsero come un eco, ma non le ascoltai. Tutto quello a cui pensavo era ciò che mi aveva detto Ikki. Aveva sempre ragione, non avrei saputo spiegarlo però era quello di cui avevo bisogno ogni volta.

Come fai Ikki? Perchè hai questo ascendente su di me?

Arrossii ai miei stessi pensieri, era la prima volta in cui provavo questi sentimenti. Sinceramente non ero sicura di cosa fossero, però presto o tardi avrei dovuto farci i conti.
Arrivai in piazza e trovai il caos. Le strade piene di gente radiosa erano piene di polvere, sangue e macerie.
Caddi in ginocchio, incapace di distogliere lo sguardo.

È successo... Luna aveva ragione...

"È colpa mia... ma come può essere?"
Sentii un grido provenire dall'interno di una casa che si reggeva su per miracolo e mi fiondai al suo interno.
Una donna giaceva sotto quello che doveva essere stato il muro principale e stringeva al petto una bambina che urlava per liberarsi. La pietra le stava schiacciando a morte, perciò misi da parte la disperazione e agii. Con la telecinesi sollevai la pietra, gettandola da un lato e accorsi dalle due. La donna era morta, le sue gambe distrutte, ma la bambina stava bene.
"Vieni piccola, ti porto in un luogo sicuro."
"Mamma non si muove più... cosa succede?!"
Scoppiò a piangere a dirotto, aggrappandosi al corpo ormai gelido della madre.
"Sta solo dormendo, dopotutto la festa l'avrà stancata. Che ne dici di andare insieme a prenderle un regalo?"
"Eh? Ma è così fredda..."
"Le prenderemo una coperta allora. Però ora dobbiamo andare, ci sono tante altre persone fredde e anche loro vorranno qualcosa per scaldarsi e se non ci sbrighiamo finiranno."
"Sicura?"
"Certo!"
Un po' titubante mi si avvicinò, avvolgendo le sue esili braccia intorno al mio collo. La sollevai ed uscii, lanciando un ultimo sguardo triste alla donna sul pavimento.
Corsi all'esterno e ovunque guardavo c'era solo morte e distruzione.
"Dove le troviamo le coperte?"
"Al Sacrario, ci sei mai stata?"
"No, ma allora passeremo per tutte le dodici case??"
"Certo."
"Wow, potrò vedere i cavalieri d'oro?"
"Sì, ti piacciono?"
"Un sacco! Una volta ne ho visto uno di sfuggita, aveva un'armatura tutta scintillante!"
"Eh già..."
Chissà dov'erano finiti in un momento del genere, non vedevo nemmeno Atena. Dal cielo continuavano a piovere massi, ma in giro non vedevo quasi nessuno. Probabilmente i cavalieri minori presenti avevano già fatto evacuare il grosso delle persone. Feci un giro più lungo per cercare superstiti, anche se non ne trovai.
"Sei anche tu un cavaliere? Hai una bella armatura."
"Sono il cavaliere della Gru."
"E perchè hai una maschera?"
"È una lunga storia."
"Posso vedere la tua faccia?"
"Ehm, non credo che al momento sia così importante..."
"Come ti chiami?"
"Miku."
"Io sono Yuzuriha!"
Sorrisi, felice che almeno lei stesse bene. Quello che le avevo dette sembrava averla calmata, per ora almeno. Dopo non avrei saputo cosa inventarmi.
Uscendo da Crocus, diretta verso la casa dell'Ariete incontrai una lunga fila di gente che fuggiva.
"Yuzuriha tu non ce l'hai un papà?"
"No, siamo solo io la mamma."
"Capisco, allora mi sa che starai con me finchè non troveremo qualcuno a cui lasciarti..."
"Ma la mamma ci aspetta!"
"Dobbiamo ancora trovare una coperta giusto?"
"Sì... tutte queste persone ne vogliono una?"
"Può darsi..."
Il suo viso s'imbronciò.
"Allora andiamo, ne voglio prendere una bellissima!"
Me la misi sulle spalle e lei affondò la testa nei miei capelli.

Akane dove sei?

La cercai, sia lei che gli altri, ma nulla. Alla fine mi arresi e decisi di tornare alla casa dei Gemelli, lì c'era Kanon.
Seguendo la folla di gente, superai la casa dell'Ariete e finalmente vidi un volto conosciuto.
"Miku!"
"Shun!"
Il cavaliere di Andromeda mi si avvicinò di corsa. Aveva il viso stanco, indossava la sua armatura e mi guardava preoccupato.
"Dov'eri? Stai bene?"
"Sì, io sì. Dove sono tutti? Ti prego dimmi che Akane sta bene."
"Non lo so, lei, Shunrei e June si sono allontanate per prime, dirette al Grande Tempio. Non le ho viste però, forse sono più su."
"Ikki? L'hai visto?"
"No, non era con te?"
"Mi ha preceduta..."
"Miku chi è questo?"
Shun mi guardò confuso quando misi a terra Yuzuriha, che lo fissava con curiosità.
"È un mio amico."
"Ciao! Hai una coperta per caso?"
"Mi dispiace, ma non al momento piccola. Hai freddo?"
"No, è per mia mamma. È rimasta laggiù ad aspettarci."
Indicò Crocus. Nello stesso momento delle fiamme nere si propagarono dal centro del villaggio e ridussero in cenere ogni cosa che ancora era rimasta in piedi.


FUMIKO'S POV

Diedi alla fiamme ogni singola briciola di ciò che era rimasto di Crocus, furiosa, e lasciai che divorassero ogni cosa.
"Fammi indovinare, non è venuta."
"Taci o brucio anche te!"
Lui alzò le mani in segno di resa, allontanandosi un pochino.
"Capita, i giovani sono così testardi. Al contrario io ho avuto successo, i dodici, Atena e Seiya al momento non possono agire."
"Buon per te allora."
"Sto preparando il cerchio, se vuoi davvero ottenere il tuo premio, ti conviene convincerle a seguirti o lo farò io se si metteranno in mezzo."
"Tu non alzerai neanche un dito su di loro!"
Mi voltai e fissai i miei occhi nei suoi, gelidi e antichi.
"Le lascerai a me. Ricorda che come ti ho liberato posso rinchiuderti."
La sua espressione si indurì, ma fu solo per un attimo.
"Come desideri Fumiko. Ma farai meglio a sbrigarti, ironicamente non abbiamo tutto il tempo che vogliamo."
"Saranno nel cerchio entro le prossime ore, te lo assicuro. Poi mi darai quello che ti ho chiesto."
"Certo, in cambio del vaso ovviamente."
"Prima le renderai immortali e poi avrai il tuo vaso."
"D'accordo, però sbrigati."
"Non c'è bisogno che tu me lo ripeta."
Avanzai tra le fiamme nere, senza che mi facessero nulla, diretta al Grande Tempio per poter finalmente ottenere il mio lieto fine.

Il viaggio di Akane e Miku - FinaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora