Capitolo 34

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AKANE'S POV

"Akane ti do il cambio se vuoi "
"No grazie, qui ce la faccio ancora Mii."
La Saintia del Delfino mi guardò con aria preoccupata, ma io non staccai gli occhi dal ferito che stavo curando.
Quando Miku e gli altri erano andati via, ci eravamo divisi in due gruppi. Chi aveva abilità curative si sarebbe occupato della guarigione, il resto avrebbe fatto la guardia e aiutato come poteva. Sia io che Mii e Xiaoling ci eravamo messe a lavoro, mentre Erda portava acqua e cibo a chi ne aveva bisogno insieme a Shunrei. Luna si era ripresa e stava analizzando una specie di mappa delle stelle rotonda e forma di orologio che aveva creato con l'aiuto di June.
"Akane fai attenzione, se esaurisci il tuo Cosmo sono guai."
Erda mi passò accanto, lanciando un'occhiata significativa verso dove poco prima era scomparso Kanon. Avevo inutilmente cercato di fermarlo, poi mi ero arresa ed ero tornata al mio compito.
"Lo so Erda, ma ci sono ancora tante persone che hanno bisogno del nostro aiuto, non posso starmene con le mani in mano."
"Almeno bevi un po' d'acqua."
Mi porse un bicchiere e decisi di fare una pausa di qualche secondo.
All'improvviso sentii il rumore di una lancetta metallica che si fermava all'improvviso e l'esclamazione sorpresa di Luna.
"Guai in arrivo, sta per arrivare qualcosa di grosso!"
La sua mappa-orologio pulsava minacciosamente, il che non era un buon segno. Shunrei e June si affrettarono a radunare tutti e farli entrare dentro al Sacrario.
"Io non percepisco nulla..."
Xiaoling si guardò intorno confusa, ma io sapevo che Luna non sbagliava mai con le predizioni.
"Io sì invece."
Erda guardò verso la casa dell'Ariete inquieta. Ora lo sentivo anch'io, l'aria sembrava vibrare e avevo i brividi.
"Non resisteremo molto a un attacco, il grosso delle forze è alla casa dell'Ariete e il resto continua a dormire."
"Senza contare che dobbiamo anche proteggere le persone che sono qui, evitiamo a tutti i costi danni al Sacrario, in attesa del signor Kanon." disse Mii esprimendo la sua preoccupazione.
I cavalieri rimasti con noi si misero in formazione davanti alle grandi porte candide, pronti a combattere.
All'improvviso davanti a noi apparve un denso fumo nero che si condensò pian piano a forma di spirale, dando origine alla figura di uomo.
Poggiò i piedi a terra con grazia e rivolse su di noi uno sguardo duro come il ghiaccio e antico come il tempo. Era indubbiamente affascinante, ma di una bellezza fredda, distante e senza calore. Era ricoperto da un'armatura leggera color rame e aveva i capelli candidi sciolti sulle spalle muscolose. I suoi occhi chiari ci percorsero uno ad uno, per poi fermarsi su di me.
"Akane giusto? Considerati fortunata."
Allungò una mano nella mia direzione e intorno al mio corpo si formò una sfera azzurrina. Incredula, appoggiai le mani sulle pareti, cercando di romperle senza risultato.
"Liberami immediatamente!"
Mii corse di fronte a me sbattendo i pugni sulla sfera.
"Akane! Stai bene?"
"Sì, ma sono prigioniera!"
"Si può sapere chi sei?!"
Erda aveva rivolto uno sguardo furioso all'uomo che ci dedicava l'attenzione che avrebbe riservato a un criceto nella sua palla.
Alla domanda della Saintia di Cassiopea fece un sorriso che non aveva niente in comune con quelli che avevo visto prima.
"Io sono Crono, ragazzina. Padre di tutti gli dei e titano del Tempo. Accettate di servire me e il mio nuovo regno e vi risparmierò la vita."
"Altrimenti?"
"Vi distruggerò insieme al Tempio di mia nipote, come ho fatto con il villaggio di Crocus. A voi la scelta, ma vi consiglierei di arrendervi, senza la vostra dea e i cavalieri più forti non avete alcuna possibilità."
"Noi siamo fieri cavalieri di Atena, la resa non fa parte delle nostre vite. Vattene o verrai ucciso."
Mai avevo pensato che Xiaoling avesse un simile fuoco dentro.
Crono in tutta risposta sorrise nuovamente.
"Speravo l'avreste detto."
I cavalieri si gettarono con un grido contro di lui, determinati a proteggere l'entrata del Sacrario. Avrei tanto voluto poterli aiutare, ma per qualche motivo il titano non voleva che interferissi, perchè?

A causa di mia madre?

Secondo Miku la distruzione di Crocus era opera sua, ma lui aveva appena affermato il contrario. Che fossero complici?
Su una cosa aveva ragione però, da soli non saremmo resistito a lungo. Dall'interno della sfera potevo vedere con che facilità i cavalieri venivano spazzati via come insetti fastidiosi da quell'essere sovrumano. Nessuno era ancora riuscito a colpirlo e non stava nemmeno utilizzando il suo Cosmo, si trattava puramente di forza bruta.
Ad ogni nemico sconfitto avanzava di un passo in direzione dell'entrata, finchè non furono tutti a terra senza più forze.
"Devo ammettere che mi aspettavo di meglio, non comprendo come i miei figli possano aver perso contro di voi."
Il suo tono beffardo si spense all'improvviso. Qualcuno si era aggrappato con forza alla sua caviglia, cercando di trattenerlo. Riconobbi i capelli color grano di Mii e temetti il peggio.
"Non... ti lascerò... distruggere il palazzo... di milady..."
La sua voce era flebile e soffocata.
L'irritazione si fece spazio nell'espressione di Crono. Con uno strattone liberò la gamba della presa della mia amica e poi calciò con forza il suo corpo contro il portone, aprendolo con uno schianto.
"Mii!"
Guardai con orrore la sua figura accasciarsi sul tappeto cremisi che arrivava fino al trono di Atena come un giocattolo rotto. I suoi bei capelli iniziavano a riempirsi di sangue e non si muoveva più.
"Assassino! Liberami e combatti!"
"Mi dispiace, ma ho promesso che non ti avrei torto un capello, quindi sta buona e fai silenzio."
Con un gesto sollevò la sfera con me all'interno ed entrò nel salone.
"Che intendi dire? A chi l'hai promesso?"
"A tua madre ovviamente! In questo momento si starà occupando dei tuoi amici e di tua sorella."
Raggelata non riuscivo a credere alle sue parole.
"È impossibile che si sia alleata con te, è pur sempre nostra madre, tu menti!"
"Ti assicuro che è così. Il suo aiuto in cambio dell'immortalità delle sue figlie ritrovate."
"È impossibile! Nemmeno Atena può fare una cosa simile!"
"Dimentichi che io governo il tempo, ragazza. Non è impossibile per me."
All'improvviso si sentì una fortissima onda di energia provenire dalle camere più interne del Sacrario e fui assalita da una profonda tristezza. Alla fine Kanon si era davvero sacrificato. Poco dopo iniziai ad avvertire il Cosmo di innumerevoli persone risvegliarsi e compresi che, anche se era morto, il suo sacrificio ci aveva dato una speranza in più.
L'espressione del titano si fece sbigottita.
"Impossibile! Ce n'era uno sveglio?!"
"Forse non l'hai capito."
Lo fissai con un'espressione trionfante, nonostante mi stesse per venire un attacco di panico di fronte al corpo immobile di Mii.
"Nessuno qui ti permetterà di vincere, a costo delle nostre vite."

Il viaggio di Akane e Miku - FinaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora