Capitolo 26

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MIKU'S POV

"Accidenti! Hanno fatto le cose in grande."
Le case ai lati della strada principale avevano appeso delle lanterne e c'erano molte bancarelle dai profumi invitanti e altre che vendevano oggetti vari. Una musica allegra risuonava per le vie e c'era persino qualcuno che ballava.
"Kenshin e gli altri dovrebbero essere qui intorno. Ti lascio, dovrebbero esserci altri cavalieri d'oro da queste part-"
"Saga! Finalmente sei uscito dal tuo buco!"
Milo circondò con un braccio le spalle del compagno sorpreso.
"Milo contieniti, non sei un bambino."
Camus, alle sue spalle, lo rimproverò alquanto seccato, mentre Saga cercava di liberarsi dall'abbaraccio del cavaliere dello Scorpione.
"Tu!"
"Oh? Miku sei qui con Saga?"
"Guarda che mi hanno fatto le tue stupide cuspidi!"
Indicai le fasciature che spuntavano dell'armatura.
"Ah vero, mi spiace per quello. Però guarda qui."
Notai che anche lui aveva un braccio fasciato.
"Alla fine sei riuscita a colpirmi, contenta?"
Sbuffai infastidita e salutai Camus.
"Ciao Miku, sei qui con Akane e gli altri?"
"Si, li sto cercando."
"Mi hanno detto che si trovavano in piazza."
"D'accordo, grazie mille!"
Salutai l'improbabile trio e mi diressi verso la piazza, tra gli sguardi perplessi e ammirati della gente.

Come pensavo, l'armatura è troppo appariscente...

Però avevo visto che anche Camus la indossava e in giro c'era qualche cavaliera ce l'aveva.
"Miku!"
Akane mi abbracciò da dietro prendendomi alla sprovvista e stringendomi a lei.
"Non ci vediamo da troppo! Sono così felice che sei venuta! Kenshin non era sicuro..."
"No no, mi sembra di aver detto di averla convinta."
Mi venne incontro sorridendo, seguito timidamente da Luna. Akane si staccò dall'abbraccio e fece cenno agli altri di raggiungermi.
C'erano proprio tutti e come pensavo, solo io non avevo indossato qualcosa di appropriato. Mia sorella svolazzava come una farfalla nel suo vestito azzurro ghiaccio e teneva la mano a Hyouga.
"Alla fine ti ho convinta."
"Chiudi il becco Kenshin."
"Ehm..."
Luna alle sue spalle si fece avanti per salutarmi e ricambiai, indossava un vestito viola molto carino.
Shiryu e Shunrei parlavano tra loro e Shun e June tenevano in mano quelle che sembravano mele caramellate.
"Miku, sono felice di vederti qui."
Saori mi sorrise e vicino a lei c'era Seiya che sembrava essersi ripreso.
"Beh avevo voglia di vedere mia sorella e poi qualcuno è stato piuttosto insistente."
Akane mi si avvicinò sorridendo radiosa.
"Come stai? So che sei stata tu a trovare Seiya."
Le raccontai gli avvenimenti degli ultimi due giorni mentre camminavamo.
"Oh capisco, mi spiace per la riunione. Io sono stata da nostra madre, è così bello averla ritrovata."
"Hai ragione, magari domani andrò anch'io. E Hyouga..."
Lui si voltò a guardarmi sorpreso.
"Io... mi dispiace di come mi sono comportata l'ultima volta con voi due. È solo che..."
"Lo so, Akane mi ha raccontato di lui. È normale che ti sia preoccupata, le vuoi bene."
"Sì però..."
"Tranquilla, davvero. Ti posso promettere che non le farò mai del male."
Lo sguardo che si scambiarono mi diede conferma che la loro relazione era sincera, nei loro occhi vedevo solo amore puro.
"Accidenti come siete zuccherosi."
"Shiryu! Io li trovo molto carini invece."
Shunrei sorrise dolcemente, sembrava proprio un fiore delicata com'era.
"Ragazzi ne volete? C'è un banco lì che le vende."
Shun si avvicinò con delle mele caramellate insieme a June che indossava una maschera come me.
"Oh sì! Andiamo a prenderle Shiryu?"
"D'accordo, venite anche voi?"
Shiryu, Hyouga, Akane e Shunrei seguirono Shun, mentre Saori e Seiya si allontanarono perchè volevano vedere le bancarelle insieme.
"Vuoi assaggiare Luna? Sono buone."
"Oh, io..."
La ragazza fissava un banco da cui proveniva un piacevole odore di fritto.
"Capito, te ne prendo uno?"
"Grazie Kenshin."
"Vengo con te."
Ikki e Kenshin di misero in coda e rimanemmo solo io e Luna.
"Allora... ti stai divertendo? So che non esci tanto."
"Io... sì. È tutto nuovo, però è bello. Non ho mai visto così tanta gente tutta insieme. Kenshin è stato gentile ad invitarmi."
"Kenshin è sempre gentile con tutti. Come va all'Altura delle Stelle?"
"Bene, Katya e Shoko sono qui anche loro con delle vecchie amiche."
"Capisco."
Calò un silenzio imbarazzante, però non osavo proferire parola. Kenshin mi aveva detto che lei voleva parlarmi, perciò l'avrei aspettata.
"Miku io... mi spiace!"
"Eh?"
"Mi dispiace per la profezia! Io non volevo... è solo che vedo queste cose e gli altri meritano di saperle, anche se feriscono. Però so cos'è successo e dev'essere stato difficile per te, davvero non so come scusarmi per il disagio che ti ho causato..."
"Ehm, tranquilla. Non è colpa tua, non ce l'ho con te."
"Davvero?!"
"Sì certo, quindi goditi la festa. Non sono assolutamente arrabbiata."
Mi fissò con gratitudine o almeno mi sembrò, visto che indossava la maschera che le copriva dal naso in su. In quel momento Ikki e Kenshin tornarono.
"Ecco qui. Va bene?"
"Grazie Kenshin! Sei così gentile io non..."
"Ti ho promesso che ti avrei mostrato il mondo no? Ti va di fare un giro?"
"O-oh certo."
Le ultime parole di Kenshin l'avevano fatta arrossire, ma lui non sembrava essersene accorto. La prese per mano e corse via salutandomi.
"Sembra ci abbiano abbandonato tutti."
Sobbalzai, non mi ero resa conto che Ikki fosse dietro di me.
"Eh già."
"Beh sono contento che tu sia venuta, Kenshin mi ha detto che sono stati giorni difficili."
"Un po', ma niente che non possa gestire."
"Allora... ti va di fare un giro? O vuoi rimanere qui ferma?"
"Un giro va bene."
Camminammo per un po' in silenzio, mentre cercavo di nascondere il nervosismo. Ikki mi metteva a disagio, come al solito.
"Oggi non hai una delle tue frasi filosofiche per me?"
"Eh?"

Che cosa stupida dire!

"Di solito quando ogni volta che ci vediamo cerco di scappare disperata e tu mi recuperi sempre all'ultimo minuto."
"Oh quello. Perchè sei disperata oggi?"
"No! Ovviamente no."
"Allora vuol dire che non dovrò rincorrerti."
Senza sapere che dire rimasi zitta. Ikki era nettamente diverso da Shun, con cui parlavo come a un fratello.
"Scusa, ti ho messa a disagio?"
"No. Sto bene, sono solo stanca..."
"Capisco. Preferisci tornare indietro?"
"No davvero! Cioè sì, no non... mi va di fare un giro con te."
"Ok, se sei sicura. Io devo andare in un posto, vieni anche tu?"
"Va bene."

Ma che accidenti mi succede?! Perchè non riesco a parlare in modo normale? Maledetto Ikki, che mi sta facendo?!

La mia testa era nel caos totale, perciò non mi accorsi quando arrivammo al cimitero, notandolo solo quando il cavaliere si fermò di fronte a una lapide e vi depose dei fiori.
"Chi è? Se non sono indiscreta..."
"Tranquilla, è la tomba di Esmeralda. Dopo la guerra l'ho spostata qui dall'Isola della Regina Nera."
Per ragioni sconosciute quella notizia mi riempiva di tristezza.
"La ragazza che ami..."
"Che amavo. È stato molto tempo fa, ora per lei provo solo affetto."
"Ti senti ancora in colpa?"
"All'inizio sì, ma ora non mi tormento più."
"È stato un incidente."
"Lo so, anche se è stato difficile accettarlo."
"Come hai fatto?"
"Non l'ho fatto, non all'inizio almeno. Per un periodo mi schierai dalla parte del male, attaccando anche mio fratello. Solo dopo compresi, ma senza i miei compagni non ce l'avrei fatta."
Si alzò allontanandosi e indicando la strada principale.
"Torniamo? Questo non è proprio il posto per una festa."
"Hai ragione, arriv-"
Mi bloccai sul posto, fissando una figura che girovagava tra le tombe.
"Che succede?"
"Mi sembra di conoscerla..."
Mi avvicinai lentamente, per non farmi notare, seguita da Ikki. Per un attimo mi sembrò di scorgere una lunga chioma violetta, a me familiare.
"Miku aspetta!"
Sentii che mi aveva afferrato una mano trattenendomi. Presa alla sprovvista mi paralizzai.
"C-cosa c'è?"
"Ho una brutta sensazione, torniamo indietro."
"Ma di che parli?"
"Non la senti?"
"Cosa?"
"C'è un'aria pesante e oscura qui, faremo meglio a riunirci agli altri."
"Credo che sia mia madre, voglio solo salutarla. Te la posso anche presentare se vuoi."
"Ascoltami un attimo, credo che sia lei la fonte, davvero non senti niente?"
Mi concentrai un secondo e in effetti avertii qualcosa di strano.
"Sono sicura che lei sia innocente, è mia madre Ikki."
"Se ci tieni ad andare lascia che venga con te."
"D'accordo."
Arrossii, scuotendo la testa e mi avvicinai alla lapide dove aveva appena deposto dei fiori.
"Mamma? Sei tu?"
Fumiko rimase in silenzio, ma mi sorrise accarezzandomi la testa.
"Miku tesoro, non sapevo che fossi qui. Akane?"
"Sta bene, è alla festa."
Abbassai lo sguardo per leggere l'incisione sulla pietra candida e non rimasi stupita nel leggere il nome di mio padre.
"Lui è davvero qui?"
"No, l'ho costruita solo per ricordo."
Il suo tono era malinconico come la sua espressione e avrei davvero voluto abbracciarla, se quella sensazione opprimente non si fosse fatta più forte. Ikki, pochi passi dietro di me, mi scoccò un'occhiata incalzante.
"Mamma torniamo alla festa. Che ne dici di spendere un po' di tempo insieme? Qui c'è una strana aria."
La tirai delicatamente per un braccio, ma lei rimase ferma, il bellissimo viso immobile.
"Tempo dici? Io ne ho fin troppo e non hai idea di quanto voglia condividerlo con voi cara."
Si girò accarezzando il mio viso e mi strinse in un abbraccio, che sembrava quasi fatto per trattenermi. Accadde tutto abbastanza velocemente; Ikki gridò il mio nome, da Fumiko si irradiò una pesante aura nera e un tremendo rombo scosse tutto ciò che era intorno a noi tre. Sentii Ikki che mi tirava per un braccio e mia madre per un altro, ma ero troppo occupata a guardare il cielo per reagire. Perchè dal cielo stavano cadendo immensi massi, diretti verso il paese, le case dei cavalieri e il Sacrario.

Il viaggio di Akane e Miku - FinaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora