Capitolo 40

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MIKU'S POV

"Sai stasera si tiene una festa, non posso fare a meno di ricordare che l'ultima a cui ho partecipato si è conclusa in modo abbastanza inaspettato..."
Sospirai, portandomi le ginocchia al petto, come facevo ogni volta che mi sentivo fragile.
"Alla fine non ti sei nemmeno presentato, che bugiardo. Anche se probabilmente è meglio così, non è vero? Non sei mai stato un tipo troppo festaiolo, proprio come me."
Sentivo le lacrime che iniziavano a pizzicarmi gli occhi.
"Sai... mi manchi moltissimo. Avrei voluto passare meno tempo a litigare e più a dirti quanti ti ammirassi, senza la tua guida mi sono sentita persa.
Però ho pensato che sicuramente non avresti voluto vedermi piangere sul latte versato, non è così?
Ora devo imparare a camminare con le mie gambe e credo di poterlo fare, ci sono molte persone che contano su di me e non sono più sola. Non lo sarò mai più. Ti prometto che farò del mio meglio, vivrò dando il massimo e mi adopererò per essere all'altezza della tua eredità, per portare avanti ciò che mi hai insegnato."
Mi asciugai le poche lacrime con un gesto della mano e mi alzai, posando a terra il mazzetto di fiori selvatici che avevo composto.
"Ora vado, tornerò a trovarti spesso lo prometto!"
Sorrisi e voltai le spalle alla piccola lapide di pietra con inciso sopra il nome del mio caro maestro. La sua era solo una delle innumerevoli che si erano aggiunte al cimitero dopo la fine della battaglia, nonostante fosse stato impossibile trovare il corpo, anche Yuzuriha aveva insistito per farne costruire una per la madre defunta. Ormai erano passate quasi due settimane da quel fatidico scontro, i morti erano stati pianti, i cari riabbracciati ed era iniziata terminata la ricostruzione di Crocus a cui tutti avevano partecipavano attivamente. In questi giorni frenetici non avevo avuto un attimo di tempo, come nessun altro d'altronde, perciò la festa che si sarebbe tenuta mi avrebbe finalmente permesso di riposarmi e fare chiarezza sui miei pensieri e su ciò che desideravo fare.
"Eccoti qui tesoro! Dov'eri finita?"
Mia madre corse trafelata verso di me, portando un cesto di fiori sottobraccio. Si era data da fare come pochi altri per rimediare al caos che aveva causato, era la prima ad alzarsi e l'ultima a coricarsi. Si prodigava verso chi aveva bisogno e aveva riaperto il suo adorato negozio di fiori. Ero felice di vederla più tranquilla, a volte addirittura radiosa, dopo ciò che aveva passato. Crono le aveva concesso una nuova possibilità e non aveva intenzione di lasciarla sprecata, anche se questo voleva dire che raramente perdeva di vista le sue due figlie ora.
"La festa di stasera sarà grandiosa! Devi vedere come hanno decorato le case, il Grande Tempio e il Sacrario ho sentito che saranno completamente illuminati, ma non chiedermi come perchè non ne ho idea."
Annuii distrattamente e lei se ne accorse.
"Qualcosa non va? Sei tornata lì..."
"No sto bene, davvero."
Fumiko si fermò un secondo e, posando il cesto fiorito, prese le mie mani nelle sue.
"Miku so che sono successe tante cose, hai perso molto in questa lotta e per causa mia. Non riuscirò mai a farmi perdonare, nè da te nè da nessuno degli abitanti di questo posto, però se c'è qualcosa che posso fare non esitare a dirmelo."
Delicatamente mi staccai dalla sua presa e sorrisi.
"Non devi preoccuparti, non ti incolpo per quello che è successo. Sto bene, sono solo un po' stanca."
"È per quel ragazzo?"
Arrossii, ma scossi la testa. Ormai praticamente tutti si erano accorti della mia relazione con Ikki, anche se la cosa non mi dava più fastidio. Camminammo fino alla casa di mia madre, dove ci attendeva Akane.
"Eccovi finalmente! Venite, ho una cosa da mostrarvi!"
Ci condusse dentro, superando tutti i vasi di fiori e i nastrini che occupavano la sala principale e salì le scalette verso primo piano.
"Sorpresa!"
Sdraiati sull'ampio tavolo da pranzo, facevano bella mostra di sè tre semplici, ma eleganti vestiti colorati.
"Mii e le ragazze sono state così gentili da prestarmene qualcuno."
Si avvicinò alle tre nuvole di stoffa.
"Questo viola è per te mamma, mentre questo rosse è per te Miku!"
"I-io non pensavo di mettere nulla di particolare in realtà..."
Akane e mia madre mi scoccarono un'occhiata perplessa.
"Non ci tieni a festeggiare la fine della battaglia? Poi scusa, pensavi di girare con Ikki con l'armatura per caso?"
Il mio sguardo colpevole mi fece guadagnare un sospiro esasperato da entrambe.
"Sei senza speranza vieni, ti sistemiamo noi per stasera."
"Cosa?! Non se ne parla! Lasciatemi andare!!"
Ignorando le mie proteste mi portarono via di peso e mi tennero prigioniera per le ore seguenti.
"Ecco fatto, sei bellissima sorellona!"
Akane mi guardò orgogliosa del suo operato con Fumiko alle spalle che annuiva concordando con la figlia. Io invece avrei solo voluto che il terreno si aprisse per inghiottirmi una volta per tutte.
"Mi rifiuto di uscire conciata così!"
"Smettila, stai benissimo! Andiamo ora, forza." intimò imperativamente mia sorella con cipiglio severo. Senza più spirito combattivo in corpo mi limitai a seguirla, facendo attenzione a non rompermi l'osso del collo inciampando sulla gonna. Prima di uscire di casa gettai un'occhiata allo specchio al piano terra.

Il viaggio di Akane e Miku - FinaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora