Capitolo.22 Quel test è mio.

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Ambra, Alba e nonno Serkan, erano ancora stretti in un abbraccio.
Il nonno accarezzò il capo della sua nipotina, dolcemente.
:<<Tuo padre deve saperlo.
Ci sono io, non ti preoccupare. >> disse suo nonno.
:<<Papà, adesso farà scoppiare un putiferio.
Ho paura, per lei.>> disse Ambra, preoccupata.
:<<Ci sono io con voi, a proteggervi.
Il padre come si chiama, Alba?>>chiese il nonno.
:<<Ciro Ricci.>> disse in un sussurro Alba.
:<<Tra tutti i criminali, proprio il più spietato!>> disse suo nonno, che non riusciva a non contenersi dall'attacco di rabbia.
Alba si rannicchiò.
:<<Non vuoi più aiutarci?>> chiese Ambra, preoccupata.
:<<Certo che vi aiuto.
Però non è una famiglia semplice e normale, quella lì.
Sto vivendo un deevaju.
Dio Santo!
Tuo padre, ha fatto lo stesso con mia figlia.>> disse il nonno, con gli occhi lucidi, ricordando il passato.
:<<Dobbiamo dirti, altre due cose. >> disse Ambra, seria.
:<<Alla fine dell'anno si sposerà per affari.
Lui, è più grande di me!>> disse Alba, con lo sguardo colmo di vergogna, iniziando a piangere a dirotto.
:<<Sei indifendibile, lo sai?!?
Lo ami?>> disse suo nonno, facendo la paternale.
:<<Sì...da morire.
Sono sicura anche lui.>> disse con voce fiebile, Alba.
:<<I figli si fanno in due.
Se fa parte di quel mondo, è un calcolatore.
Non è uno sprovveduto.
Magari, l'ha fatto anche di proposito.
Il nonno e la nonna, ti aiutano.
Tuo padre, però deve sapere!>> disse nonno Serkan.
:<<Grazie, nonno.
Ti voglio bene.>> disse Alba, dolcemente, mentre si stringeva nel suo abbraccio, come quando era piccoletta.

Riccardo, non aveva sentito tutta la conversazione, si era soffermato sulla frase :<<Tuo padre, però lo deve sapere.>>

Fece la sua comparsa, Don Riccardo chiedendo tranquillamente
:<<C'aggià sapé?
(Che devo sapere?)>>
Tutti si erano ammutoliti.
Poi vide il test di gravidanza, sgranò gli occhi e cacciò un urlo.
:<<Cazzo.
Io volevo un futuro diverso per voi!>> con lo sguardo duro e gli occhi furiosi.
Poi aggiunse
:<<Pietro, non ha accettato che vi siete lasciati, così ti ha rifilato un figlio.>> mentre si grattava la nuca.
:<<Non è così...>> disse Ambra, balbettando.
:<<Lo avete deciso insieme?>> disse suo padre, incredulo.
Ambra, scosse la testa, spaventata.
Nonno Serkan, strinse forte la mano, della piccola Albachiara, per infonderle coraggio.
:<<Ambra, non c'entra nulla.
Quel test è mio.
Io aspetto un figlio da Ciro.>> disse, Alba, con gli occhi arrossati dal pianto.

Riccardo, si pietrificò, era freddo come il ghiaccio, inerme e non aveva neanche un filo di voce

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Riccardo, si pietrificò, era freddo come il ghiaccio, inerme e non aveva neanche un filo di voce.
:<<Ti ha obbligata?
Ti ha fatto del male?>> disse Don Riccardo, scuotendo sua figlia.
Lei scosse la testa, terrorizzata.
:<<No.
L'ho voluto io.
Volevo stare con lui.
È successo solo una volta, non pensavo sarebbe successo questo.
Era un addio.>> disse Albachiara, in tutta onestà.

Il padre, si passò i capelli tra le mani, nervosamente.
:<<Tanto ha fatto, che ci è riuscito.
Sei sua!>> disse Riccardo, in un sussurro.

Non riusciva a guardare in faccia, la sua bambina.
Non era felice.
Non era triste.
Era scioccato.
Era ansioso.
Era geloso.
Era deluso.
Come avrebbero fatto ora?

:<<Sono deluso.
Sei una bambina, cazzo.
Non volevo questo per te.
Non è il bambino, il problema.
Sono le tarantelle, in cui siamo coinvolti.
È lui!>> disse suo padre, deluso.
:<<Lui mi ama, papà.
Non è il ragazzo più raccomandabile dell'intera galassia.
Però mi ama.
Davvero, lo dico.
Altrimenti, non mi sarei innamorata di lui.
Cerca di andare oltre, come ho fatto io.
Ti prego!>> disse sua figlia Alba, prendendogli le mani.
:<<Lui, si sta sposando.
Ha fatto questo per non farlo.
È meglio che lui non sappia nulla.
Tu vuoi tenerlo?>> disse suo padre, riflettendo.
:<<Sì.
È frutto dell'amore.
Non è un errore.>> disse Albachiara, sinceramente.
All'improvviso sembrava essere maturata, già di due e tre anni, con l'arrivo di un figlio o figlia.
:<<Scusami se mi intrometto.
Io con te, non ho fatto, quello che vuoi fare tu.
Io sono venuto subito da te, con la mia Natalia.
Hai all'improvviso, un vuoto di memoria?
Avere un figlio, per noi uomini è un momento di crescita, essenziale.
Alba mi ha rassicurato che si amano.
Se non lo dici tu, allora la porterò io personalmente da questo Ciro.>> disse suo nonno, accigliato.

Riccardo, guardò suo suocero negli occhi e poi prese il cellulare, componendo il numero di Don Salvatore.
Nonno Serkan, annuì, soddisfatto.
Albachiara stringeva la sua mano, a quella di Ambra.

Uno squillo.
Due squilli.
Tre squilli.
Quattro squilli.
Cinque squilli.

:<<Pronto Riccardo.
Come state?
Dove state?
È successo qualcosa?>>chiese Don Salvatore, dall'altro capo del ricevitore, visibilmente in ansia.
:<<Stiamo bene.
Fratello mio.
Ci sta una questione da risolvere.
Devo tornare a Napoli.>> disse Riccardo, in ansia.
:<<Qui è successo nu burdell.(Un caos)
Nu pozz ricer ca, pe cellular.
(Non posso dirlo per telefono.)
Tu perché devi tornare?>> chiese Don Salvatore, con sospetto.
:<<A causa di tuo figlio Ciro.
Alba è incinta.>> affermò l'uomo.
Dall'altro capo del ricevitore, ci fu silenzio assoluto.
Successivamente, Don Salvatore riprese a parlare.
:<<Sono felice, davvero.
Dovete venire qui, devo proteggere Alba e nostro nipote.
La questione è delicata si tratta di Ciro e i Venezuelani.
Venite qui, non posso dire altro.
Vi mando un Jet privato.>> disse Don Salvatore, colmo di gioia e speranza.
Riccardo concordò, l'ora di partenza.

Albachiara, temeva fosse accaduto qualcosa al suo Ciro, altrimenti l'avrebbe cercata subito!

La paura la stava attanagliando.
Cosa era successo a Ciro?

 Cosa era successo a Ciro?

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𝑰𝒏𝒄𝒂𝒔𝒕𝒓𝒊 𝒊𝒎𝒑𝒓𝒆𝒗𝒆𝒅𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊. 𝑪𝒊𝒓𝒐 𝑹𝒊𝒄𝒄𝒊.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora