Capitolo 19. Ti sei divertito abbastanza?

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Tutti gli occhi dei presenti, erano puntati su Nora e Gennaro.
Quest'ultima sorrise ammicante, voltandosi verso Gennaro Ricci.
Poi si girò in modo teatrale, verso i presenti, affermando:
:<<Stasera a cena, io e mio padre, decideremo.
Se scelgo il compromesso o Ciro. >> disse Nora, sorridendo bastardamente.

I presenti non ebbero nemmeno il tempo di ribattere, che i Venezuelani, andarono via

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I presenti non ebbero nemmeno il tempo di ribattere, che i Venezuelani, andarono via.

Riccardo, guardò con sguardo duro Ciro.
:<<Io vi ho dato la possibilità di uscire insieme e conoscervi.
Di ufficiale, non ho visto nulla.
Ora mia figlia, è in pasto ai lupi.>> disse irritato Riccardo.
:<<A vostra figlia, io ci tengo.
Voi non dovete preoccuparvi. >> disse Ciro, serio.
:<<Continuate come se io non ci fossi.
Avanti.
Anch'io ho diritto di parola.>> disse stizzita Albachiara.
Don Salvatore si intromise cercando di calmare gli animi.
:<<Lasciamoli soli, Riccardo.
Così chiariscono!>> disse Don Salvatore, dando loro dei consigli.
:<<Papà, io vengo con te e Ambra.
Non devo chiarire nulla. >> disse Alba, capricciosa.

Ambra e Pietro, si diedero un breve ma inteso bacio, unendo successivamente, le loro fronti.
:<<Pietro, promettimi che ci aiuterai.
Ho così tanta paura, per la mia piccola.>>
Pietro le accarezzò dolcemente, le gote.
:<<Tu e Albachiara, siete la mia famiglia.
Insieme a tuo padre e a Ciro, risolveremo tutto.
Ora vai con lei.
È arrabbiata, falla ragionare. >> disse Pietro, dolcemente.
Lei annuì e si diedero un ulteriore bacio, per salutarsi.

Ciro entrò in casa, come una furia.
Iniziò a tirare pugni al muro, a scaraventare a terra tutto quello che gli passava davanti, urlando disperato.

Si era innamorato cazzo!
Mai avrebbe pensato che sarebbe successo.
Si era innamorato, di una ragazzina dolce, impertinente, che a volte sapeva essere anche una grandissima stronza.
Le faceva tenerezza, quando la vedeva institivamente, sorrideva.
Era un balsamo per l'anima.
Ora che era successo, non poteva nemmeno, viverlo questo amore.
Ci era rimasto fregato dal primo momento che l'aveva vista, riversa a terra.
Poi i battibecchi.
Le mani che si sfioravano.
Il suo profumo e la sua bellezza.
La rendevano, innocente e nobile.
Quel bacio, cazzo!!!
Fuori scuola, dato solo per gioco, gli aveva fatto perdere la testa, completamente.
Per non parlare dei loro corpi, che si sfiorarono in Villa.
Era troppo coinvolto dall'uragano Albachiara.
Era sempre così sfuggente e a lui questo lo faceva impazzire.

Prese un banconota da cinquanta euro e iniziò a sniffare come un pazzo.
Fino a sentire la testa più leggera.
Poi composé un numero telefonico, quello di Milú.
:<<Milú, ho bisogno di te.
Vieni da me.
Ti pago profumatamente. >> disse Ciro, con tono di voce beffardo, rideva da solo come un ebete, non era in lui.
:<<Ciro, per te anche gratis.
Sto arrivando.>> disse Milú, con tono seducente.

𝑰𝒏𝒄𝒂𝒔𝒕𝒓𝒊 𝒊𝒎𝒑𝒓𝒆𝒗𝒆𝒅𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊. 𝑪𝒊𝒓𝒐 𝑹𝒊𝒄𝒄𝒊.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora