Capitolo. 16 Tu sei libera come le canzoni di VASCO.

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Erano ancora, tutti a Palazzo Ricci.
Don Salvatore, chiacchierava con Riccardo.
:<<Se vuoi tornare, indietro.
Io posso capirlo, vi proteggeremo lo stesso.>> disse Don Salvatore, comprensivo.
:<<No.
Wanda Di Salvo, vorrà vendicarsi della morte del figlio, perché mia figlia, esattamente come mia moglie, non c'è stata.
Vorrà prendersi Napoli.
Quindi, io sto con voi, solamente nelle urgenze.>> disse Riccardo, serio.

Don Salvatore, fece un debole sorriso.
Successivamente trascorsero, la serata a chiacchierare e ricordare vecchi annedoti, entrambe le famiglia.

Ambra e Pietro, erano in cucina, la ragazza stava preparando la cena.
Pietro, improvissamente e repentinamente, le cinse il suo bacino, con le sue forti braccia.
:<<Sei bellissima.
Dopo, in camera, ti mangio tutta. >> disse Pietro, seducente nelle orecchie.
:<<Non vedo l'ora, Pietro mio.>> disse Ambra, mentre lavava l'insalata, con le guance arrossate.

Rosa, invece, era in balcone a fumare e chiacchierare al cellulare con Totò.
:<<Zucchero filato, che fai?>> disse lui, al ricevitore.
:<<Ti penso e fumo.>> disse Rosa, con un groppo in gola.
:<<Ciro come sta?>> disse Totò, preoccupato per l'avvenimento che aveva saputo.
:<<Ha protetto, Alba.
Devi conoscerla è una tipetta.
Ora Ciro, sta dormendo, a causa della ferita.>> disse Rosa, loquace più del solito.
:<<Spero di avere un permesso.
Così stiamo un po' insieme.>> disse Totò dolcemente.
:<<Sarebbe bellissimo.>> disse Rosa, velando l'entusiasmo.
:<<Devo chiudere, altrimenti mi scoprono.
Aspettami fuori.>> disse Totò, con voce tremante.
:<<Ti aspetto.>> disse, dolcemente Rosa.

Albachiara, era sul balcone a fissare l'orizzonte, poco lontano da Rosa.
Si avvicinarono Edoardo, Carmela e il piccolo Ciro.
:<<Ci siamo conosciuti, in una brutta circostanza.>> disse Carmela, con tono calmo.
:<<Scusatemi, ero turbata.
Non sono abituata a queste cose. >> disse Albachiara, timida.
:<<Ecco, appunto.
Tu sai, cosa comporta stare con uno di noi?>> disse Edoardo, cercando di non spaventata, moltissimo.
:<<No, però ne parlerò con Ciro.>> disse Albachiara, fiduciosa.
:<<Parlane.
Perché ho l'impressione che tu non sappia molto.>> disse Edoardo, consapevole.
Albachiara, fece un debole sorriso, era ignara del reale significato delle parole di Edoardo Conte.
:<<Grazie.>>

Edoardo, entrò in casa, a chiacchierare con gli uomini di affari e delle scommesse calcistiche.

:<<Alba, lo so.
Siamo praticamente, due estranee.
Mi piacerebbe però avere un rapporto  con te.>> disse Carmela, dolcemente.
:<<Grazie. >> disse lei, timidamente.
Poi aggiunse
:<<Queste regole, sono così rigide? >>
:<<Ecco.
È un codice di onore, che loro rispettano come la Bibbia.>> disse Carmela, senza giri di parole.
Lei fece un'espressione interrogativa.
:<<Edoardo, desiderava sposarsi subito e avere un figlio.
Infatti a sedici anni, sono rimasta incinta di Ciro.
Ci siamo sposati.
Siamo sposati, da sette anni.
Lui è il braccio destro di Ciro.>> disse Carmela, con un filo di emozione.
Albachiara, spalancò gli occhi, aveva una tempesta di emozioni e dubbi.
:<<Perché il piccolo, si chiama come Ricci?>> disse poi, la ragazzina.
:<<Il motivo se vorrà, te lo dirà Ciro.
Però ci stava rimettendo la pelle.
Per questo il nostro bambino, si chiama come lui.>> disse Carmela, ricordando la guerra fra clan, che ancora era viva.
:<<Quindi, mi stai dicendo che decidono tutto loro.
Se dovessi stare con Ciro e lui volesse un figlio.
Io glielo dovrei dare?>> disse Albachiara, confusa.
:<<Sono cose vostre.
Inoltre, nel nostro mondo, non esiste uscire senza il loro permesso.
Sopratutto, in tempi di guerra.
Sono un pochetto gelosi.
Le precauzioni, non esistono.
Insomma, devi parlarne con lui.
Non è una passeggiata.
Tu sei una ragazzina.>> disse Carmela, mettendola in guardia.
Albachiara, guardò il pavimento, non sapendo cosa rispondere.
:<<Grazie, per i consigli.>> disse turbata.

𝑰𝒏𝒄𝒂𝒔𝒕𝒓𝒊 𝒊𝒎𝒑𝒓𝒆𝒗𝒆𝒅𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊. 𝑪𝒊𝒓𝒐 𝑹𝒊𝒄𝒄𝒊.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora