Capitolo. 33 Hai perso.

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Napoli

La famiglia Ricci e i Calone, stavano cenando, ormai erano diventati una famiglia unita, a tutti gli effetti.
Pietro, picchiettò la posata contro il bicchiere, richiamando l'attenzione di tutti.
:<<Io e Ambra, abbiamo deciso di rimandare il matrimonio.
Fino a quando, non si sistemano le questioni di Ciro.>>
Ambra annuì, avevano deciso insieme.
:<<Ovviamente, stiamo comunque insieme.>> disse Ambra, ingenuamente.
:<<Noi, aspettiamo il matrimonio.
Totò, se vi state chiedendo che fine abbia fatto.
Non è mai evaso.>> disse Rosa, con un debole sorriso.
:<< Ovviamente, il mio consenso rimane tale.
I ragazzi, sono arrivati in Turchia.>> disse Riccardo, con un debole sorriso.
:<<Andrà tutto bene.
Ij a Cir, nu l'agg maij vist accussì, pe nisciun.
(Io a Ciro, non l'ho mai visto così, per nessuna.)
Non ha mai portato nessuna qui.>> disse Don Salvatore, fiero di suo figlio.
:<<Speriamo, che vada davvero tutto per il meglio.>> disse Ambra, che con il pensiero non mollava mai sua sorella.
:<<Facciamo un brindisi all'amore.>> disse Rosa, per sdrammatizzare, la commozione.
Tutti alzarono, i calici brindando, sorridendo, un briciolo di allegria.

Tutto ad un tratto suonarono alla porta.
Era la polizia.
:<<Buona sera, dobbiamo perquisire la casa.
Come ben sapete, il vostro congiunto, Ciro Ricci è evaso.>> disse il poliziotto, ironico e severo alla medesima maniera.
Pietro annuì, con la un'espressione dura, in volto.
I poliziotti, entrarono mettendo sottosopra l'intera casa.
Mentre Don Salvatore, sbuffava.
:<<A noi le guardie non ci piacciono.>> disse il vecchio Boss.
Il poliziotto cercò di ignorare l'affronto.
:<<Qui, mio fratello non si è visto.>> disse Rosa accigliata.
:<<Perché la fidanzata non è qui?
È con lui?>> disse la polizia, con sospetto.
:<<Mia sorella è partita per studiare all'estero.>> disse Ambra, con tono sicuro e coraggioso.
:<<Incinta di un Ricci?>> disse il poliziotto, incredulo.
:<<Perché una donna incinta, non può studiare?>> disse Riccardo, accigliato.

:<<No, per carità

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:<<No, per carità.
Essendo, la ragazza di un detenuto.
Pensavo avesse lasciato gli studi.>> disse il comandante, con pregiudizi.
:<<Comandà che vu ricer, che i carcerat so scem?
(Comandante che volte dire, che i carcerati sono scemi?)>> disse Rosa, accigliata.
:<<Per carità di Dio!>> disse il comandante, ironico.
Poi aggiunse
:<<Se sapete qualcosa vi prego di avvisarci.
Siete complici di un'invasione, in caso contrario.
Buona sera!>> minacciò velatamente.
Tutti salutarono, falsamente il comandante.
Pietro annuì, spazientito, rinchiudendosi alle spalle la porta di casa.
Tutti, tirarono un sospiro di sollievo, ma non era finita.

Turchia.

Intanto in Turchia, Ciro e Albachiara, giunsero nella casetta prefabbricata.
Era deliziosa!
Aveva delle piccole scaline, con il corrimano, un balconcino ricco di vasi di ortensie, con delle finestre rivestite da tende a fazzoletto.
All'interno, c'era una sala da pranzo, con una vetrinetta in cui c'erano piatti e bicchieri, un divano, una smart TV e un caminetto.
C'era un enorme tappeto tipico del posto, color rosso fuoco, a decorare il pavimento.
La casetta aveva una camera da letto, con il letto a baldacchino, una cucina piccola e graziosa, già con tutto l'occorrente.
I nonni avevano fatto la spesa con le provviste.
Infine c'era il bagnetto, piccolo ma confortevole, con tutti i sanitari.
Albachiara e Ciro, si tenevano per mano, mentre facevano il tour della casetta.

𝑰𝒏𝒄𝒂𝒔𝒕𝒓𝒊 𝒊𝒎𝒑𝒓𝒆𝒗𝒆𝒅𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊. 𝑪𝒊𝒓𝒐 𝑹𝒊𝒄𝒄𝒊.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora