Capitolo. 63. Benvenuta Esperanza!

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Nove mesi dopo.

Ciro Ricci era al colloquio, con il suo avvocato, suo fratello Pietro e suo padre.
:<<Ciro, entro due anni, sei fuori di qui. >> disse l'avvocato di fiducia dei Ricci.
:<<Veloce, io devo andare dalla mia futura moglie e mia figlia.
Mo vattene. >> disse Ciro, serio.
L'avvocato obbedì come un cagnolino, sotto lo sguardo assassino di Ciro.
:<<Futura moglie? >> chiese suo fratello Pietro.
Ciro annuì, convinto.
:<<Albachiara, non vuole più vederti.
È a Roma, sta studiando.
Non vuole stare con te. >> disse Don Salvatore.
:<<Ci amiamo.
Vedrai, torneremo insieme.>> disse Ciro, convinto.

Poi arrivò la guardia corrotta dei Ricci.

Lino.

:<<Riccardo Calone, vuole vederti. >>

Ciro, pensava già al peggio.
Se fosse successo qualcosa di brutto ad Albachiara?

Tre giorni prima.

Intanto a Roma, Albachiara, era al pronto soccorso, a cercare di fare respiri profondi ad ogni contrazione forte, insieme a suoi nonni.

Esperanza, stava per venire al mondo.

La ginecologa, iniziò a controllare la dilatazione della piccola Albachiara.
:<<È giunto il momento, piccolina. >>

Albachiara, iniziò a piangere.
Non era il dolore delle contrazioni a farla stare male.
Era il fatto, che lei avrebbe cresciuto sua figlia da sola.
Istintivamente pensò a Ciro, che era chiuso in una fredda cella a Poggioreale.

Lo meritava, perché era un assassino.
In questo momento però era anche il padre di sua figlia.
Loro non meritavano di essere sole.

:<<Spingi vai.
Dai che sei forte.>> disse la dottoressa, premurosa.
Mentre nonna Nazli, le puliva la fronte imperlata di sudore, ad ogni spinta.
:<<Ciroooo>> urlava disperata Albachiara.
:<<Piccolina, pensa a Ciro.
Stai andando alla grande.
Sei bravissima.
Respira ed inspira. >> disse la dottoressa.
Mentre suo nonno le accarezzava La schiena.

Dopo venti minuti, senza epidurale, con parto naturale, venne al mondo la piccola Esperanza.
Pesava quasi quattro chili ed era alta cinquanta centimetri.

Aveva soltanto gli occhi neri di Ciro, poi per il resto era Furetto 2.0.
Era identica ad Albachiara.

Alba, le diede un tenero bacio in fronte e poi iniziò a piangere dall'emozione.

:<<Come la chiamiamo? >> disse la dottoressa.
:<<Esperanza Calone. >> disse triste, Albachiara.

Era una ragazza madre!

Dopo tre giorni dalla nascita di Esperanza.

:<<Questa foto è di Albachiara e tua figlia. >> disse Don Riccardo serio.
Ciro, lo guardò meravigliato.
:<<Non eri contro di me? >> disse Ciro.
:<<Lo sono ancora.
Meriti però di sapere com'è tua figlia.
È nata mentre Albachiara urlava il tuo nome. >> disse Don Riccardo.
Ciro, aveva gli occhi lucidi.
:<<Posso? >> disse Ciro.

Riccardo annuì, mollando la foto.
Ciro, aveva gli occhi spenti e tristi.
Era affascinato dalla bellezza di Albachiara e la sua bambina.

:<<Mi hai perdonato? >> disse Ciro

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:<<Mi hai perdonato? >> disse Ciro.
:<<Non sono io che devo perdonarti.
È mia figlia!
Lei non vuole più vederti, le fai paura.
Io ho voluto solo farti conoscere, attraverso questa foto tua figlia.
Sei tu che devi guadagnarti la fiducia di mia figlia. >> disse Don Riccardo.
:<<Grazie. >> disse Ciro.
:<<Mia figlia, stava per essere chiusa nel manicomio.
È solo perché questo amore la divora.
Sto chiudendo un occhio.
Se la tocchi di nuovo, finisci di vivere. >> disse Don Riccardo, minacciandolo.
:<<Appena uscirò di qui, farò di tutto per non perderla.
Lo giuro.
Questa volta, non posso sbagliare. >> disse Ciro, serio.
Poi aggiunse
:<<Come si chiama? >>
:<<Esperanza Calone.
Per lei, vostra figlia è la sua unica speranza. >> disse Don Riccardo.
:<<Dove sta? >> disse Ciro, curioso.
:<<A Roma, sta cercando di recuperare gli studi.
Sta scrivendo un libro.>> disse Don Riccardo.
:<<Un libro? >> chiese Ciro.
:<<Sì.
È la vostra storia, coglione. >> disse Don Riccardo.
Ciro, fece un sorriso da scemo.
:<<Non farò cazzate.
Tra due anni, sistemerò tutto. >> disse Ciro.
:<<Me lo auguro.
Prima che mia figlia, dimentichi il vostro amore. >> disse Don Riccardo.
Poi aggiunse
:<<Non posso dirti altro.
Lei non vuole più vederti.
Dovrai cercarla tu.
Io ho già fatto tanto.
Non lo meritavi. >> disse Don Riccardo.
:<<La sposerò.
Diventerà mia moglie.
È una promessa. >> disse Ciro, emozionato mentre guardava la foto delle donne che amava di più al mondo.
:<<Non fare cazzate.
Io e te, non ci siamo mai visti. >> disse Don Riccardo.
:<<Tu sei come me.
Lo sai. >> disse Ciro, serio.
:<<Io però mi sono fatto perdonare dalla mia Natalia, tanti anni fa.
Mi raccomando. >> disse Don Riccardo, con un mezzo sorriso andando via.

Esperanza, era nata per donare una luce nuova o il buio più totale, ai suoi genitori.
Furetto e Teppista.
Quali nuovi incastri imprevedibili il destino stava preparando per loro?

𝑰𝒏𝒄𝒂𝒔𝒕𝒓𝒊 𝒊𝒎𝒑𝒓𝒆𝒗𝒆𝒅𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊. 𝑪𝒊𝒓𝒐 𝑹𝒊𝒄𝒄𝒊.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora