Capitolo. 72 Lasciati amare.

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Una settimana dopo, la loro vita trascorreva tranquilla, tra scherzi, risate e complicità.
Erano una famiglia, a tutti gli effetti.
Tranne per il fatto che entrambi i ragazzi, si stavano corteggiando come se fossero ai primi mesi di relazione.
Non avevano ancora, consumato.
Ciro voleva rassicurarla.
Voleva infonderle fiducia.

Quella mattinata, era piuttosto strana.
La piccola Esperanza, non era nel suo lettino.
Subito in ansia, Albachiara si precipitò da Ciro, che aveva un'espressione da vero predatore.

Non a caso, nel mondo criminale lo chiamavano la pantera nera.

:<<Ciro, che succede?
Dove sta Esperanza?
È sparita! >> disse Albachiara, con gli occhi lucidi.
:<<Siediti, avanti. >> disse Ciro, picchiettando sulla parte libera del letto.
Albachiara, respirava a fatica.
:<<Avanti.
Parla.>> disse Albachiara.
:<<Ho portato Esperanza, da tuo padre.
Così è al sicuro. >> disse Ciro, serio.
:<<Siamo in pericolo, vero? >> disse Albachiara.
Ciro annuì, poi accostò le sue labbra rosse e piene, su quelle morbide di Albachiara.
Dando vita, ad un bacio carico di passione.
Era un bacio quasi sofferto.
Si staccarono e lui gli accarezzava le guance delicatamente, mentre non capiva cosa stesse succedendo.
:<<Amore mio.
Questo è un addio.
Ti lascio libera.
Con me starai sempre in pericolo.
Ho capito, abbiamo fatto una cazzata.>> disse Ciro, serio.
Poi aggiunse
:<<Oggi potrebbe essere l'ultima volta che ci vediamo.
Avremo un combattimento, clandestino, senza armi e ferri.
Ti amo, da morire.
Albachiara, sei stata il mio incastro imprevedibile. >> disse con la voce sofferta.
:<<Ciro... No.
Io rimango qui.
Non vado da nessuna parte.
Ti aspetto.>> disse Albachiara, in lacrime.
:<<La macchina, è pronta.
Addio Furetto mio. >> disse Ciro, andando via.

Albachiara, dura come i sassi.
Aspettava, impaziente l'arrivo di Ciro.
Era giunta sera.

Ciro, non era tornato.
Poi sentì un rumore, lungo il viale della Villa.
Scostò le tende.
Era Ciro.
Era tutto ferito e a stento riusciva a camminare.

Albachiara, si precipitò fuori.
:<<Ciro... >> urlò lei.
:<<Ti avevo detto di andare via. >> disse Ciro, serio.
Lei, gli prese la mano, accompagnandolo in casa.

Con amore, gli lavò il corpo, che era sporco di sangue e ferite.
Poi lo fece stendere, sul letto e andò di corsa a prendere il Kit del pronto soccorso.
Mentre Ciro, aveva espressioni di dolore sul viso.

:<<Ti farà un po' male.
Sei forte, però lo so. >> disse Albachiara, premurosa.
Lei, tapponava le ferite con acqua ossigenata e garzine sterili.
:<<Com'è andata a finire? >> disse Albachiara, mentre si mordeva l'interno della guancia.
Lo faceva sempre, quando era concentrata.
:<<Ah.
Non lo vuoi sapere davvero. >> disse Ciro, gemendo dal dolore.
:<<Voglio saperlo. >> disse Albachiara, fissandolo negli occhi.
:<<Agg acciss angor.
(Ho ucciso ancora.)
Con queste mani.
Non sono più una minaccia. >> disse Ciro, guardandola negli occhi, con aria distrutta e affranta.
Poi aggiunse
:<<Ti avevo detto di andare via.
Abbiamo fatto il nostro tempo.
L'hai chius a chiav stu cor.
(L'hai chiuso a chiave, questo cuore.) >> disse Ciro, mentre gli metteva una mano sul suo cuore.
Albachiara, lo guardava disperata e poi gli mise la sua piccola mano, sulla sua grande mano.
:<<Ciro.
Non mi serve un anno, per capire che ti amo.
Ti amo da sempre.
Non è mai diminuito questo sentimento.
È cresciuto, giorno dopo giorno.
Sono impazzita d'amore per te.
Ti amo Ciro Ricci. >> disse Albachiara, con le lacrime agli occhi.
:<<Allora, smettila di essere così spaventata quando ti sfioro. >> disse Ciro, fissando intesamente le sue labbra, invitanti.
Poi le circondò la vita e ad un palmo dal suo viso disse
:<<Lasciati andare, amore mio. >>
Lei, lo guardava rapita e annuì con un mezzo sorriso.
Lui, deglutì, mentre gli sistemava i lunghi capelli dietro le spalle.

A fare sesso, erano bravi tutti e tutte.
A ritornare a fare l'amore con la donna della propria vita, era differente.

Gli prese il viso, tra le mani, mentre la guardava intesamente

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Gli prese il viso, tra le mani, mentre la guardava intesamente.
:<<Sì a cchiu bell ro munn.
(Sei la più bella del mondo.) >> disse mentre le leccò il labbro inferiore, chiedendogli l'accesso che lei accettò.
Dando il via ad un dolce e lungo bacio.

Stavano tornando a nascere.

Sì baciavano con foga, mentre lui aveva le mani sul suo viso.
Si staccavano solo per riprendere fiato, poi si guardavano e tornavano a baciarsi nuovamente.

Lui, gli accarezzava delicatamente i lunghi capelli, per poi abbassare le spalline del vestitino da notte.
Le baciava dolcemente le scapole, per poi risalire al collo e alle guancie, mentre lei chiudeva gli occhi, attirandolo a sé.
Poi si ritrovò nuovamente davanti alle sue morbide labbra, baciandosi questa volta in modo più appassionato, meno sospirato e più audace.
Lei, lo spinsé sul letto, iniziando a baciarlo dal collo, all'addome scolpito, mentre lui, sospirava in estasi.
Era ormai, senza veli.
Poi gli prese il volto tra le mani, ribaciandola in modo, erotico.
Capovolgendo la situazione.
Gli sfilò il vestito e l'intimo.
Poi si tuffò tra le sue gambe, mentre lei, scoppiava in un orgasmo dopo l'altro.

Con una spinta lenta e scandita, entrò dentro di lei.
Senza smettersi di mangiarsi con le labbra.
Si stavano godendo ogni centimetro del loro corpo, mentre lui con le sue grandi mani, ripassava le linee sinuose di Albachiara.
Entrava lentamente il suo sesso, dentro di lei, facendola contorcere dal piacere.
Fino a quando, entrando in lei completamente, inarcando la possente schiena, i movimenti diventarono sempre più veloci e ritmati.
Lei stringeva tra le mani, le lenzuola.
Fino a quando scoppiarono in un forte orgasmo.
Uno dopo, l'altro.

Lui poi sfinito, si accasciò sui delicati seni di Albachiara, che erano cresciuti dopo la gravidanza.
Lei gli alzò il capo, guardandolo dritto negli occhi.
:<<Ti amo. >>
Lui, gli fece dei succhiotti sul seno, facendola ridere a causa del contatto della sua pelle delicata, con il suo viso ruvido.
:<<To giur che riman chagne tutt' cos.
(Ti giuro domani cambia tutto.)>> disse Ciro.
Lei fece un'espressione interrogativa.
Lui, si alzò dal letto e prese una scatola dal comodino.
:<<Questo anello è pronto da tre anni fa. >> disse Ciro.
Poi glielo infilò al dito.
:<<Albachiara, mi hai cambiato la vita.
In senso positivo.
Sono stato un bastardo.
Con te e nostra nostra figlia, sto imparando cosa è l'amore.
I facc tutt' pe te fa felice.
(Io faccio tutto per farti felice.)
Ve port a luna pur si mo dic.
(Vi porto la luna, se me lo dici.)
Sposami, ti prego. >> disse Ciro.
Alba, era inerme e in lacrime.
:<<Ti sposiamo Teppista nostro. >> disse Albachiara, baciandolo in modo audace, mischiando le lacrime al loro sapore.

Poi si coprirono con il lenzuolo, amandosi nuovamente.

Albachiara e Ciro, stavano raggiungendo l'infinito.

𝑰𝒏𝒄𝒂𝒔𝒕𝒓𝒊 𝒊𝒎𝒑𝒓𝒆𝒗𝒆𝒅𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊. 𝑪𝒊𝒓𝒐 𝑹𝒊𝒄𝒄𝒊.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora