Capitolo. 42. Vittima degli eventi.

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Turchia.

Albachiara, sfogava il dolore della rottura sentimentale, con l'unica persona che l'aveva fatta sentire viva, scrivendo.

Metteva nero su bianco, quello che erano stati, metteva per iscritto, questa storia che stiamo raccontando, che era:Amore e perdizione

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Metteva nero su bianco, quello che erano stati, metteva per iscritto, questa storia che stiamo raccontando, che era:
Amore e perdizione.
Passione e tenerezza.
Follia e trasgressione.
Coerenza e incoerenza.

:<<Che fai?>> chiese Ambra, con gli occhi gonfi, a causa del dolore che portava nel cuore, aver troncato con Pietro, le aveva provocato una voragine nell'anima.

I Ricci, erano tossici per loro, sicuramente, non abituata ad un mondo di violenza.

:<<Sto scrivendo.>> disse Albachiara, con un filo di voce.

Ambra, lesse un estratto, dal quadernetto ordinato e con la scrittura limpida, pulita come l'anima, di chi scriveva.
:<<È la nostra storia?>> chiese Ambra.
:<<Sì, parla di noi.
Parla della nostra famiglia, delle nostre famiglie, dell'amore bello e impossibile, che abbiamo vissuto.>> disse Albachiara.
:<<A te, rimane questa splendida creatura nella pancina.>> disse Ambra.
:<<Mi ricorderà costantemente, lui.
Quello che non siamo stati: una famiglia.
Mi mancano ancora otto mesi, prima di conoscerla!>> disse Albachiara, mentre si toccava il ventre.

Si affacciò suo padre, in cameretta.
:<<Don Salvatore, mi ha contattato, poco fa.
Non so come abbia fatto, Ciro è riuscito a diventare libero.
Ha corrotto i giudici.
Ai Ricci, i soldi non mancano.
Non ha più il braccialetto di sicurezza che può impedirli, di uscire fuori i confini italiani.
Devi e dovete aspettarvi, il peggio.
Verranno qui, sicuramente, ma ci sono io con voi, non vi obbligheranno a tornare con loro.>> disse Don Riccardo.
:<<Donato è figlio di Ciro?>> chiese Ambra.
:<<Meglio rimandare questo discorso.
Non voglio saperlo.>> disse Albachiara.

Successivamente, suonarono, alla porta di casa dei nonni di Albachiara.
:<<Conosceremo mai, questi tuoi nuovi amici?>> disse suo padre Riccardo.
:<<Papà sono ragazzi apposto, sono un pasticcere e una pianista.
Va tutto bene.
Noi andiamo!>> disse Ambra.
Le sorelle Calone, baciarono sulle gote, i loro unici affetti: i nonni e il loro padre.

-

Ambra salì sul Quad con Nad, che suonava al piano bar della pasticceria più rinnovata del villaggio.
Albachiara, salì sul Quad, con Carmine o meglio Carlo, con lui in queste poche settimane stava imparando i segreti dell'arte della pasticceria.

:<<Buon giorno, splendore!>> disse Carlo o Carmine, con un grande sorriso, dipinto in volto.
:<<Tutta questa confidenza?>> disse ridendo Albachiara.
:<<Non posso trattenermi.
È la verità!>> disse Carlo o Carmine, porgedole il casco.
:<<Io non voglio che tu fraintenda, sono incinta di un'altra persona.
Tu sei un padre single.
Non complichiamoci la vita.
Possiamo essere grandi amici!>> disse Albachiara.
Carlo o Carmine, guardò altrove, deluso.
:<<Io ci provo.
Nonostante, tu sei così riluttante.
È da poco che sei single.
Magari lo dimentichi.
È una brutta persona.
Ha il male dentro.>> disse lui.
:<< Io non lo dimenticherò mai.
Non è una brutta persona.
Non ti permettere mai più!>> disse Albachiara, stizzita.
Lui alzò le mani in segno di innocenza.
:<<Va bene, okay.
Sali, andiamo.
Non voglio litigare con te.>> disse Carlo o Carmine.
:<<Okay, bravo.>> disse Albachiara, beffarda.

𝑰𝒏𝒄𝒂𝒔𝒕𝒓𝒊 𝒊𝒎𝒑𝒓𝒆𝒗𝒆𝒅𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊. 𝑪𝒊𝒓𝒐 𝑹𝒊𝒄𝒄𝒊.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora