Capitolo. 68 O vuo' capi che sul tu' si a vita mia!

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Albachiara, era intontita.
Ciro, era vulnerabile, non sapeva come comportarsi.
La sua parte più istintiva gli avrebbe messo le mani in pieno viso e l'avrebbe divorata, letteralmente, in uno di quei baci che si scambiavano, soltanto loro due.
Quella più razionale, si sarebbe tenuto a debita distanza da lei, per non sconvolgerla ulteriormente.

:<<Mamma, papà mi pizzica la gola. >> mentì Esperanza.
:<<Come ti pizzica la gola?>> disse Albachiara, precipitandosi da lei che era ancora tra le braccia del padre ritrovato Ciro.
Poi Albachiara, guardò Ciro, impanicata.
:<<Ciro, porta nostra figlia.
Nella cameretta, in fondo a destra.
Io vado a prendere i farmaci.
C'è un termometro per controllare la temperatura, nel primo cassetto del comodino. >>
Ciro annuì.
:<<Va tutto bene.
Sono malanni passeggeri. >> disse Ciro, per rassicurarla.
Albachiara, si diresse nella dispensa dei farmaci pediatrici, in ansia.

Albachiara, per la prima volta si sentiva sollevata.
A quasi tre anni di vita di Esperanza, per la prima volta c'era qualcuno con lei, che si occupava della sua creatura.
Qualcuno che provava, la stessa morsa nello stomaco.

Ciro, con in braccio Esperanza, che non voleva staccarsi si diresse in cameretta.
La cameretta aveva i colori del mare, stelle marine ovunque, sirenette e pirati.
Poi aveva una libreria che collezionava modelli di auto sportive.

Ciro, guardava affascinato quella cameretta personalissima e coloratissima.

Esperanza, di nome e di fatto.
Gli stava regalando già, il mondo.

:<<Papà ti piace la mia cameretta? >> disse con la sua vocina dolce Esperanza.
:<<È bellissima.
Ora devi metterti a letto e misuriamo la temperatura. >> disse Ciro, premuroso.
La bambina, si misé una mano sulla bocca per non ridere rumorosamente.
:<<Ho detto una bugia.
Così puoi stare qui, con me e la mamma.>> disse teneramente Esperanza.
Ciro la guardò con uno sguardo dolce e fece un sorriso sincero.
:<<Non si dovrebbe fare.
Però dai. >> disse ridendo Ciro.
:<<Cosa facciamo per farmi alzare la febbre? >> disse Esperanza, furba e assottigliando gli occhi.
Ciro, la guardò.
:<<Fai finta di non aver visto nulla.>>
Prese il termometro e lo immerse nella lampada da comodino.
:<<Wow... speriamo funzioni. >> disse Esperanza.
:<<Sta arrivando la mamma. >> disse Ciro, sottovoce.
Così Esperanza, si misé a letto, mentre Ciro gli accarezzava i capelli.

Due geni del male.
Infondo, scorreva il sangue Ricci, nelle vene della piccola.

Albachiara, prese il termometro dalle mani di Ciro.

Come sempre, c'era un esplosione in quel banale tocco.

:<<Ciro, ha la febbre. >> disse Albachiara, in ansia.
:<<Non ti preoccupare, ho messo un panno umido sulla testa. >> disse Ciro.
Albachiara, annuì.

:<<Papà, voglio che dormi con me.
Almeno stasera, ti prego!>> disse Esperanza.
Ciro, complice di Esperanza, guardò Albachiara per chiedere l'approvazione.
:<<Va bene, amore di mamma.
Per te, qualsiasi cosa. >> disse Albachiara, uscendo dalla stanza.
:<<Mamma... >> disse Esperanza, richiamandola.
:<<Puoi venire anche, tu nel lettino.
Ci stiamo. >> disse Esperanza, convincente.
Albachiara, aveva il respiro irregolare.
Stare troppo vicino a Ciro, le provocava uno stato di terrore.

Nella sua mente come un mantra.
Le veniva in mente, il giorno che l'aveva picchiata.
La sua bambina, non poteva e non doveva saperlo.
Così titubante, si avvicinò.

𝑰𝒏𝒄𝒂𝒔𝒕𝒓𝒊 𝒊𝒎𝒑𝒓𝒆𝒗𝒆𝒅𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊. 𝑪𝒊𝒓𝒐 𝑹𝒊𝒄𝒄𝒊.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora