sedici

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taehyung fu il primo ad alzarsi, lo percepí dagli spostamenti dovuti al materasso.

restai con gli occhi socchiusi mentre la mente vagava in mille possibili scenari differenti. immaginai di afferrare il suo polso e di accarezzare le sue guance, implorandolo di restare al mio fianco. lui mi avrebbe sorriso e avrebbe accettato senza battere ciglio.

sospirai, non dovevo lasciarmi travolgere dalle emozioni, non in quel momento. quando aprí gli occhi era dall'altra parte della stanza, la luce biancastra che si rifletteva sulla sua schiena nuda.

lo osservai con il capo poggiato sul cuscino, aveva il naso arricciato e le sopracciglia quasi unite per quanto fossero aggrottate tra di loro. sorrisi a quella visione, sembrava fosse confuso sul cosa dover mettere via prima.

afferrò una camicia e la guardò a lungo, riconobbe che fosse la mia e la mise giù. il sorriso si fece più largo mentre mi alzavo e lo raggiungevo.

portai le braccia attorno al suo busto e lo strinsi forte contro al mio petto, il suo profumo mi invase le narici. accarezzai la pelle del suo collo con le labbra con cui ci lasciai un leggero bacio.

«tienila. è tua adesso.» lo sentí sorridere da oltre la spalla e rafforzai la presa. con le dita sfiorai i suoi fianchi. «quando ci rivedremo portala con te, sarà bello rivederti con quella addosso.»

la sua espressione cambiò nel giro di qualche istante ma non lasciai che ci rimuginasse troppo, portai le mani sul suo viso e aspettai che mi guardasse.

i suoi profondi occhi si spostavano dai miei alle labbra, insicuri. accarezzai la sua guancia e poggiai la fronte sulla sua, baciandolo. gli morsi un labbro e sorrise contro la mia bocca.

«ti voglio così, sereno. non pensare a cosa succederà una volta che sarai tornato a seoul.» annuí piano ma non mi parve del tutto convinto. «sei qui adesso, godiamocelo mh?»

gli lasciai qualche altro bacio, poi fui il primo ad allontanarmi. non volevo che perdesse tempo a causa mia. presi posto sul letto e incrociai le gambe, guardandolo.

sistemò gli abiti ben piegati nella borsa e ci mise al suo interno alcune oggettistiche portate da casa. si assicurò che fosse tutto al suo interno e infine pensò a darsi una veloce sistemata.

lo raggiunsi ancora, questa volta portai le dita sulla sua camicia e chiusi i primi due bottoni. seguí con lo sguardo i miei movimenti e si guardò riflesso allo specchio. un sorriso spento sul viso a fargli da cornice.

strinsi le sue spalle per lasciare che scaricasse la tensione, poi baciai la sua guancia. si voltò e i suoi occhi erano fissi nei miei. «mi mancherà la tua faccia da cazzo.»

«anche la tua.» risi contro la sua pelle e accarezzai le sue braccia che erano avvolte attorno al mio collo.

restammo in silenzio ad assorbire il profumo l'uno dell'altro sulla nostra pelle, come a renderlo impresso. poi lui scivolò via dalla mia stretta e pensai che avessi perso tutto all'istante.

con la mano nella sua, varcammo la soglia della camera. tenni stretta la borsa per tutto il tragitto, poi dovetti lasciarla andare sul suolo.

alla reception c'era già hoseok ad attenderci, il rosso della sua chioma spiccava maggiormente sotto i raggi solari.

«allora vado.» aggiunse taehyung al mio fianco, aveva gettato una veloce occhiata all'interno dell'auto e si era rivolto verso di essa.

lo strinsi a me un'ultima volta e mormorai contro il suo collo che ci saremo rivisti. non rispose, non ce n'era di bisogno. entrambi sapevamo che sarebbe stato cosi, che saremmo tornati assieme come prima. che sarebbe stato meglio, ancora più bello di adesso. ci saremmo tenuti per mano per strada, con minjun al nostro fianco. e l'avrei baciato in un vicolo, con la sua risata di sottofondo e le mie dita sui suoi fianchi.

ma forse, quello era soltanto un mio pensiero.

till death | taegi ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora