venticinque

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fui il primo a svegliarmi. i soffici capelli di taehyung mi solleticavano la guancia ed infastidito, avevo aperto gli occhi e mai più ritrovato il sonno.

ero rimasto non so per quanto tempo ad osservarlo. le lunghe ciglia ancora umide dalle lacrime della sera precedente, erano poggiate sulle gote arrossate. una di queste era schiacciata contro il cuscino ed aveva assunto così un'aria terribilmente adorabile. nonostante l'innocenza di quel momento, appariva bello da riuscire a bloccare il mio cuore.

accarezzai le labbra socchiuse da cui uscivano dei pesanti sospiri e sorrisi all'idea di riaverlo al mio fianco. eppure non bastò immaginare, ripensai in fretta che aveva già qualcuno ad attenderlo che non ero io e sospirai.

ma cercai comunque di godermi l'attimo e di lasciare che niente lo rovinasse.

taehyung si risvegliò poco dopo, forse a causa del mio continuo sorridere al suo orecchio. i suoi occhi misero a fuoco la mia immagine e mi sorrise a sua volta, mostrandomi i denti. baciai le sue labbra che erano deliziose anche al mattino e lo strinsi forte al petto.

«non respiro.» scherzò colpendomi una spalla ma non lo lasciai andare, non l'avrei più fatto.

«non sapevo che fossi così tenero al mattino.»lo infastidì e ricevetti soltanto un calcio in cambio che mi fece mugolare dal dolore.

rise e mi beai di quel dolce suono. ero veramente matto di lui e di tutto ciò che lo riguardava.

«non smetti mai.» pronunciò a voce bassa.

"di fare cosa?" chiesi, confuso.

«di guardarmi. mi guardi come se fossi la cosa più interessante al mondo.» portai il viso nell'incavo del suo collo e strofinai il naso sulla sua pelle che sapeva di noi.

«lo sei.» ci lasciai sopra un leggero bacio. «sei l'unica felicità nella mia vita.»

rimase senza parole ed i suoi occhi erano illuminati da una meravigliosa luce quando mi baciò. si strinse contro il mio corpo e sentì quasi il bisogno di dirgli quelle due semplici parole, ma mi trattenni.

non volevo che scappasse via da me ancora, non l'avrei più sopportato.

poco dopo si alzò, il suo corpo nudo sparì dietro la porta del bagno e mi fu inevitabile seguirlo. lo trovai davanti allo specchio, stava dando una sistemata ai propri capelli.

«vanitoso.» lo schernì ridendo. mi avvicinai e lo abbracciai, portando le braccia ben strette sul suo addome.

appoggiai il mento sulla sua spalla e guardai la nostra immagine riflessa. mi sentì così bene a quella visione, lui stretto al mio corpo dopo una notte passata assieme. e la sua pelle graffiata e arrossata non faceva altro che affermarmi che non fosse stato tutto nella mia testa ma che fosse accaduto realmente.

«siamo belli.» commentò e non potei fare altro che annuire, d'accordo con lui.

«tu di più.» gli baciai una guancia e rise, roteando gli occhi per aria.

l'attimo terminò in fretta, il suo cellulare squillò nell'altra stanza e corse a recuperarlo.

sullo schermo apparve il nome del padre e taehyung si raggelò. stette immobile e con le dita tremanti mi guardò, gli feci un cenno con la testa di approvazione.

indossò svelto l'intimo ed uscì fuori in balcone per parlare. la tentazione di ascoltare cosa avesse da dirgli era molta ma preferì lasciargli il suo spazio. rientrò una manciata di minuti dopo, stavo dando una sistemata al letto e la sua espressione non era particolarmente scossa, quindi sospirai di sollievo.

«voleva soltanto sapere dove fossi.» parlò ed annuì.

«gli hai detto che..»

«che sono uscito per andare presto in agenzia.»lo guardai soltanto e taehyung si avvicinò, stringendomi le guance nelle mani. «scusami, non potevo dirgli che stavo da te.»

lo capì e compresi che forse era meglio così. mi baciò le labbra e scese al piano di sotto. il suo stomaco brontolava e gli preparai in fretta qualcosa da mettere sotto i denti.

si sedette di fronte a me, di tanto in tanto sollevava lo sguardo nel mio e mi sorrideva con la bocca piena. quella visione non faceva altro che riempirmi il cuore di speranza.

speranza che potesse tornare da me, che potessi risvegliarmi al suo fianco ogni giorno come quella mattina.

«non voglio più continuare.» parlò poi d'improvviso e il mondo sembrò crollarmi addosso.

«non voglio più continuare a mentirle. non voglio farle credere che la ami e che la sposerò davvero, sarò sincero con lei e prenderemo assieme una decisione.» prese le mani nelle sue e mi sentì subito uno stupido a causa delle mie mille paranoie. «ho scelto te, yoongi. sin dal primo istante che ti ho visto su quel dannato palco a maledire dei bambini.»

sorrisi col viso basso al solo ricordo e taehyung mi accarezzò una guancia. mi lasciai cullare dal suo calore. «sceglierò sempre te.»

till death | taegi ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora