Puntualizzare

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Una volta arrivata a lavoro, i suoi compagni rimasero a bocca aperta quando Jane scese dalla macchina dopo averla parcheggiata nel posto riservato a Maura come le era stato detto. Joey e gli altri si guadarono tra loro basiti. "Hey Janie...dove l'hai rubata?" Chiese Joey in modo giocoso, scherzavano sempre tra loro, si conoscevano da una vita. "L'ho rubata a tua madre, idiota!" Rispose Jane facendogli l'occhiolino. Andò negli spogliatoi dei dipendenti e si cambiò, poi si mise a lavoro. Kit gli diede delle mansioni che dovevano essere ultimate per non ritardare il resto dei lavori. Jane e i suoi colleghi lavorarono sodo per tutta la mattina, Casey non era nei paraggi, forse era ai piani alti dell'edificio di una decina di piani, mentre la bruna era al piano interrato a fare delle rifiniture."Hey Rizz ma che è successo con Casey? Siete spariti senza dire nulla, ha fatto ancora il coglione, vero?" Joey la guardava con un sorriso amaro, odiava come Casey trattava Jane, se fosse stata sua lui l'avrebbe ricoperta d'oro, ma Jane non aveva mai dimostrato alcun interesse per lui, nonostante fossero molto amici e lui avesse spinto un po' con lei qualche volta. Jane semplicemente non lo vedeva, sembrava solo esserci quel damerino dallo stupido accento britannico, il ricordo lo irritò molto. "Casey è fuori dai giochi Joey...abbiamo rotto...non mi va di parlarne, ma sto bene...grazie mille amico!" Jane voleva bene a Joey, erano cresciuti insieme, era come un fratello, sapeva che lui era innamorato di lei, non era cieca, ma lei non lo vedeva che come uno dei suoi fratelli, per questo non rispose mai alle sue avance velate. Jane interruppe quello che stava facendo e si avvicinò a lui, un abbraccio in amicizia non poteva fare male, giusto? Così si avvicinò e lo abbracciò combattendo le lacrime che minacciavano di scendere. "Hey...va tutto bene...Jane...sai che puoi contare su di me...Casey è un coglione! L'ho intravisto poco fa, era al quinto piano, aveva un muso lungo ed era abbastanza incazzato...ora so perché...ma hey...non hai bisogno di lui, ok? Ci sono io se vuoi!" Disse stringendola fra le braccia. Nel frattempo Maura stava arrivando in macchina ed i suoi fari illuminarono Joey e Jane abbracciati, un moto di gelosia e rabbia le inondò le vene, ma non poteva dire o fare nulla, così scese dalla macchina e si diresse nel suo ufficio, appena Jane la vide si staccò da Joey e cercò di raggiungerla. "Maura, Maura!" Chiamò con un sorriso sulle labbra, la bionda strinse i pugni cercando di non pensare a Jane tra le braccia di quell'uomo, si voltò e indossò il suo sorriso migliore. "Buongiorno Jane! Sono felice tu abbia preso la macchina, hai dormito bene?" Chiese incamminandosi verso il suo ufficio seguita dalla bruna. "Molto grazie! È stato davvero dolce, non capisco ancora perché fai tutto per me...forse è solo solidarietà femminile...e io..." disse imbarazzata, ma Maura si bloccò sul posto e la guardò seria. "Credi che sia questo il motivo Jane? Fare tutto questo per una sconosciuta in nome della solidarietà femminile?" Sottolineò un po' amaramente. Non era stata abbastanza chiara? insomma, chi fa tutto questo per uno sconosciuto se non ci fosse qualcosa di più sotto. Jane rimase di sasso, non sapeva che pensare, il pensiero di Maura interessata a lei le solleticava il cuore, ma non poteva essere, giusto? che cosa ci faceva con lei, una povera operaia di origini italiane appena uscita da una relazione con un uomo di merda. Maura era su un livello che Jane non avrebbe mai potuto raggiungere, era bellissima, di classe, intelligente, era un sogno a cui Jane non si sarebbe mai affacciata. Una cosa che Casey non poteva sapere, era che lei aveva notato Maura appena era stata assunta, insomma, chi non la noterebbe. Aveva fantasticato su come potesse essere baciare quelle labbra color pesca o toccare quei capelli dorati, ma stava con Casey, era una piacevole abitudine che le dava sicurezza, loro erano simili, venivano dallo stesso mondo, si capivano, ma con Maura era un salto nel buio senza paracadute e Jane non sapeva davvero se sarebbe mai stata così coraggiosa. "Io...non so Maura...per quale altro motivo? Insomma sarebbe stupido da parte mia pensare che..." ma la donna sbottò irritata. "Mi piaci Jane! È non intendo solo come amica...quando ti ho vista qualche giorno fa...eri ricoperta di fango, sudata sotto il sole e dio se non sei stata la cosa più bella che abbia mai visto! So che sei appena uscita da una relazione e non mi aspetto certo che tu voglia in qualche modo..." balbettò lievemente imbarazzata. "Anche tu!" Jane rispose con un soffio quasi impercettibile. "Come?" chiese Maura tremando sul posto. "Anche tu mi sei piaciuta subito...Casey...l'ho amato, molto...ma se mi ha tradito...insomma...le cose si fanno in due...a meno che non sei proprio un coglione stratosferico...si...deve essersi accorto che qualcosa non andava da un po' tra noi...dopo Alvi sono stata solo con lui ma io preferisco le donne...mi piaceva stare con lui...sa tutto di me e io di lui ma con il tempo ho cominciato a vederlo più come un amico che un amante...e anche sotto le coperte...diciamo che non c'era più quella scintilla!" Maura ascoltò tutto in rigoroso silenzio, facendo cenno con la mano a Jane di seguirla nel suo ufficio. La stanza era modesta ma carina, piacevolmente rinfrescata dall'aria condizionata. Una volta dentro Maura si mise a sedere sulla sedia e Jane rimase in piedi vicino alla porta, non fece un passo mentre guardava Maura sistemarsi al suo posto. Era così sexy in quel vestito bianco e nero fantasia , i capelli sciolti morbidamente sulle spalle. "E' carino qui!" Si  guardò in giro in cerca di coraggio. "Grazie, piccolo ma funzionale!" Sorrise compiaciuta. "Beh io...meglio che vada o Kit mi farà una lavata di testa!" La bruna tese la mano per aprire la porta ma Maura la bloccò. "No, aspetta! Ho appena avvisato Kit che sei impegnata con me...vorrei parlarti con calma se me lo permetti, siediti per favore!" La donna gli indicò la poltrona davanti a lei, Jane annuì imbarazzata. "Io...mi scuso per quello che ho detto, ho superato il limite...sei il mio capo e questo non è professionale...io...meglio che vada, non voglio perdere il lavoro e davvero...credo che sia meglio che vada a stare da mia madre...non posso abusare della tua gentilezza!" Jane si alzò dalla sedia imitata da Maura che con passo veloce la bloccò per un braccio. "Jane, vuoi calmarti e ascoltarmi per favore?" Sembrava più una supplica velata da ordine. Jane guardò Maura negli occhi, quei bellissimi occhi verde nocciola che l'avevano attirata fin da subito e annuì senza dire una parole rimettendosi a sedere. Maura si rimise a sedere cercando di riordinare le idee quando qualcuno bussò con violenza alla porta.

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