L'ufficio della donna era molto spazioso e concedeva una vista ampia del centro Londra.
"Quindi, signorina..?" Disse rivolgendosi a me.
"Smith, oh ..ma la prego mi chiami Jessica" risposi sedendomi su una delle sedie in velluto.
"Okay Jessica, quindi tu non hai esperienza?" Scossi la testa.
Non avevo mai fatto la modella, ne avrei avuto l'intenzione di farlo: è stata proprio Chantal a volermi qui ed ora avrebbe fatto la difficile?
Forse mi ha preso per scema?
"Non importa, sei PARFECT per la Du Bois &co!" Disse sorridendo. "Devi saper fare bene solo tre cose per essere assunta..."
"Mi dica!" Poggiai le mani ai fianchi.
"Sorridere, ma il tuo sorriso è fantastico perciò punto uno: fatto!" Disse come se stesse elencando una lista.
"Alzati un po'in piedi!?" Mi invitò. Obbedii. Mettendomi in piedi di fronte alla scivania.
"Ottimo direi, la postura c'è tutta, solo ricordati di drizzare bene la schiena!" Disse.
Poi mosse la mano verso il basso come a dirmi di tornare a sedermi.
"Per ultima cosa devi saper fare qualcosa..." disse vaga.
"Qualcosa del tipo?" Chiesi io confusa.
"Qualcosa...sport; talenti vari...suppongo tu ne abbia almeno uno no?" Spostò leggermente in basso gli occhiali da sole in nodo da guardarmi da sopra le lenti.
"Beh...ho giocato a pallavolo per sei anni ed ho praticato ginnastica artistica fino al mese scorso...oh e poi me la cavo abbastanza bene nel disegno!" Annuii.
"Bene perfetto! Firma questo foglio dove trovi una x siglata e sei assunta!" Disse alzandosi e uscendo dallo studio.
Feci come mi aveva detto, poi guardai Eleanor.
"Awww sono così contenta di poterti vedere ogni giorno!" Gridò.
"Ma qui c'è scritto che si vien qui a lavorare tre giorni a settimana..." cercai di chiarirmi le idee da subito.
"Certo che si e durante gli altri shopping! Oppure chiacchieriamo con gloria, a lei non dispiace mica!" Rispose.
Prese il telefono e schiacciò il tasto sul davanti.
"Forza, andiamo a casa...ti devi preparare; mi devo preparare e dobbiamo andare a mangiare!" Sbuffai ed alzai gli occhi al cielo.
"Devo proprio venirci?" Chiesi svogliata.
"Si!" Impose detto questo mi guidò fuori dalla stanza.
***
Entrai in casa sbattendo accidentalmente la porta alle mie spalle."Jess, calma che succede?" Disse mia madre avvicinandosi mentre salivo I primi tre gradini delle scale.
"A chi? A me? Niente! Mi hanno solo costretto a dover cenare con chi non voglio!" Dissi salendo un'altro gradino e poi sedendomi.
"Chi ti ha costretto?" Disse venendo a sedersi a mio fianco.
"Eleanor J.Calder" sorrisi.
"Quindi suppongo tu non volgia cenare con..." fece finta di sapere il suo nome.
Di sapere chi fosse.
Forse perché voleva dimostrarmi di essere una mamma presente, ma lo era fin troppo...non c'era bisogno di comportarsi cosi: io la capivo perfettamente.
