Mi risvegliai tra le sue braccia, lui ancora dormiva.
Era presto per l'orario previsto, saranno state le sette, e noi non saremmo partiti prima delle nove, ma almeno con una mezz'ora di anticipo saremmondovuti andare all'aeroporto.
Lui ancora dormiva. Mi stringeva come un bambino stringe il suo peluche, impedendo agli altri di prenderselo.
Non riesco a evitare di guardarlo. È troppo carino.
Iniziai a giocare con i suoi capelli ricci. È una cosa davvero insolita ma..adoro giocare con i suoi capelli, mentre dorme..perché da sveglio non mi permetterebbe mai di toccare i suoi capelli.
Mi arrotolo i ricci al dito intrappolandolo in una spirale, poi lo lascio andare.
"Non ti ricordavo così mattiniera Jess" disse poggiando la sua testa alla mia spalla.
Eravamo girati nella stessa direzione, mi stava abbracciando da dietro, avvolgendomi i fianchi con le sue braccia calde.
"Ti sei svegliato? Buongiorno" dissi prendendogli le mani.
"Devi prepararti per andare?" chiese quasi come se gli dispiacesse.
"In teoria" risposi indifferente.
"E se non ti lascio andare?" chiese attirandomi a se ancora di più.
"E se non mi lasci andare perdo l'aereo"dissi con ovvietà.
"Va bene, alloea perdi l'aereo" confermò.
Sbuffai.
"Ti prego lasciami" dissi implorandolo."No" ci fu qualche secondo di silenzio.
"Hmm..Harry ti va di giocare a obbligo o verità?"
"Si, scelgo obbligo" disse ingenuamente.
"Okay: Lasciami!" ordinai. fu costretto ad allentare la presa, così ne sgattaiolai fuori.
"Torniamo amici come prima?" chiese mentre iniziavo a cercare il vestito.
"Ci sto..torniamo amici!"risposi di fretta trovando l'abito nero.
Levai velocemente la felpa e mi misi il vestito.
"Ottimo. Ora tocca a te, obbligo o verità?"chiese stando sdraiato.
"Harry..non gioco più" risposi riinfilandomi le scarpe con il tacco.
"Si che giochi: obbligo o verità?" roteai gli occhi al cielo, mentre allacciai l'ultimo laccino della scarpa risposi frettolosamente "obbligo".
"Baciami" disse sedendosi sul letto.
Mi voltai verso di lui squadrandolo.
"Baciami?" chiesi. "Ma tu lo fai apposta!""Si, può darsi ma sei costretta" rispose con il suo solito sorriso beffardo.
"È l'ultima manche del gioco!" proposi.
"Va bene ma io voglio il mio bacio" mi avvicinai a passo svelto.
Mi aveva davvero rotto il cazzo, così per zittirlo premetti le mie labbra sulle sue.
Fu un bacio intenso, meraviglioso che durò più di quanto l'opposizione politica del mio cuore avesse previsto.
Poi mi allontanai interromoendo il bacio.
"Così andava bene?" chiesi ironica.
Non rispose.
"Che ne dici? Mi accompagni a casa o no?"chiesi guardandolo di sbieco.
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