capitoli 7-

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Mi trovavo davanti a Starbucks.

Stavo praticamente combattendo con me stessa.

Entro o non entro?

Torno a casa o ci parlo?

Lo voglio davvero vedere?...Brutta babbuina che non sei altro! Certo che lo vuoi vedere! È da quasi due anni che hai interrotto le comunicazioni con Zayn.

Ma cosa puoi dirgli:'Ehi, io e Harry abbiamo rotto!'..No. Quello non doveva saperlo. O meglio.

Si, se già lo sa, bene. Ma non voglio dirglielo io! Come se fossi orgogliosa di aver mandato a puttane il nostro rapporto.

Scossi leggermente il capo tornando in me.

Io e il mio subconscio ervamo uno più testardo dell'altra...ed è orribile perché finirò a parlare da sola come i matti!

Presi un respiro profondo e mentre entrai iniziai a rigirarmi il cellulare tra le mani.

Lo notai nell'angolo del locale, vicino ad una finestra, da solo.

Mi avvicinai fino ad arrivare di fronte al tavolo.

"Grazie a Dio ..pensavo che non saresti venuta" disse sorridendo.

"Invece..eccomi qua! Scusa ho ritardato..."dissi sedendomi di fronte a lui.

"Nemmeno di molto...ti aspetto solo da dieci minuti..." annuì. "Vuoi qualcosa da bere?" Chiese.

Scossi leggermente il capo "No, grazie sono a posto!" Ricambiai il sorriso.

"Sicura?" Si assicurò.

"Si lo sono!"

"Oh okay. Insomma...cosa mi racconti?" Pensai velocemente a una cosa che non riguardava la mia rottura con Harry.

"Beh Eleanor mi ha trovato un posticino nel suo campo e quindi faccio la modella, per ora..." dissi gettando un occhio fuori dalla finestra.

"Perché per ora?" Chiese riportando la mia attenzione su di lui.

"Beh...in realtà non pensavo di lavorarci definitivamente, pensavo più a un lavoro mentre continuo a studiare lingue. Poi mi sarei sistemata.." cercai di spiegare ma mi interruppe.

"Alla faccia del lavoretto. Sai che tra un mese avrai già guadagnato più di quanto guadagneresti in tre mesi di lavoro...normale, diciamo così" mi fece notare iniziando a ridere.

Avevo quasi dimenticato quanto fosse bello il suo sorriso.
Un sorriso che brillava di luce propria quasi quanto una supernova.

"Certo, ne sono consapevole, ma non penso che far la modella sia il lavoro più adatto a me. Per quello pensavo di tenerlo provvisorio." Poggiai una mano sul bordo del tavolo in legno, verniciato in bianco.

"Tranquilla, se si parla di far la modella sei perfetta!" Accennò ad un sorriso.

"Sarebbe un complimento?" Chiesi retorica.

Scosse il capo e soffocò una risatina.

"Sai Jess sei proprio come ti ricordavo. Non sei cambiata molto nemmeno in quest'anno e mezzo"

"Beh grazie, spero sia un bene..." ironizzai.

"Lo è." Rispose sicuro.

Dopo questa conclusione ci fu silenzio. Per una trentina di secondi ci fu solo silenzio.

Silenzio e sorrisi.

Sorrisi e sguardi. Intensi. Che mi scannerizzavano perfettamente, come fossero raggi X.

"Gira voce che tu e Harry avete chiuso..." disse.

Quelle parole mi lasciano allibita.
Come faceva a saperlo? Come lo era venuto a sapere? O mi ha letto nella mente o qualcuno ha riferito, e al momento credo che la seconda sia l'opzione più probabile.

Mi ero messa come obiettivo di non pemsare ad Harry. Di far finta che non esistesse. Domani lo avrei dovuto sopportare tutto il giorno quindi oggi volevo pensare ad altro.

Ma a quanto pare era lunica cosa a cui la mia stupida mente bacata pensava!

Esitai prima di parlare. Certo non mi sembrava uno dei migliori argomenti da affrontare.

"Ecco, i-in realtà..." non feci in tempo a finire la frase che la porta del locale si apri e dei passi svelti e pesanti si avvicinarono al nostro tavolo.
○○○

Harry's pov

Decisi di andare a fare un giro da Starbucks.

Mi avvicinai all'entrata e quando vidi dalla vetrata Jessica al tavolo con quel coglione di Malik un senso di gelosia mi pervase.

Non doveva pensarci. Nemmeno lontanamente. Doveva starle lontano!

Senza accorgermene i miei piedi iniziarono a muoversi verso di loro e non intendevano fermarsi.

A questo punto mi sarei dovuto inventare qualche scusa, un motivo valido per essere arrivato davanti a quel tavolo, anche se nemmeno io sapevo bene il perché.

"Ciao Harry" disse lui con un piccolo sorriso strafottente in faccia.

'Vedi di far sparire quel sorrisetto da ebete prima che ti renda quella faccia irriconoscibile' nonostante tutto cio volesse uscire dalla mia bocca mi trattenni con un semplice "Ciao Zayn" accompagnto da un sorriso forzato.

"Stavamo giusto parlando della vostra rottura..." mi istigò il kebabbaro.

Mi iniziarono a prudere le mani, ma ehi con Harry Styles non si gioca.

"Rottura? Che rottura?!" Risposi a mia volta sededomi di fianco a Jessie.

Notai il suo sguardo confuso che mi bruciava la pelle, ma ormai il gioco era iniziato ed io non avevo intenzione di perdere.

"Vorresti dire che non è vero?"

"No, infatti, non so a che ti riferisci ne tantomeno da chi hai sentito queste cazzate!" Risposi a tono.

Allungai il braccio dietro le spalle di Jessie, la quale mi fulminò con lo sguardo, ma nonostante tutto non aprì bocca. Forse perché non riusciva a capire il motivo di tutte quelle menzogne.

In fondo non lo sapevo neanch'io, ma essendo entrato in questa faccenda in qualche modo ne sarei anche dovuto uscire... forse una vaga idea del motivo della mia intrusione ce l'avevo, ma non lo avrei mai ammesso davanti a lei, ne tantomeno davanti a lui!

○○○
Jessie's pov

Si stava creando un'atmosfera ricca di tensione. Potevo vedere i loro occhi lanciarsi sguardi omicida, così decisi di intromettermi.

"Ehm okay, forse è meglio andare, Harry mi accompagni a casa vero?" Parlai con un tono abbastanza duro per fargli capire che una volta usciti, io e lui avremmo fatto quattro chiacchiere.

Mi alzai, seguita da lui. Salutai Zayn con un sorriso caloroso, cosa che Harry non si degnò di fare, e uscimmo da quel paradiso che si era trasformato in inferno.  

Si voltò, per andarsene a casa senza dire niente.

"Si può sapere cosa cazzo ti prende?" Gridai.

Sentendo le mie parole si fermò. Voltò appena la testa, guardandomi abbastanza smarrito.

Non si decideva a rispondermi così sbuffai e "adesso ti sei dimenticato come si parla? No perché..."

"Ne parliamo domani..." disse sbuffando.

Quindi aveva accettato.

Tornò a camminare verso la direzione opposta alla mia.

Si allontanò lasciandomi sola.

"Va beh, ciao comunque!" Gridai ironica per farmi sentire, poi mi voltai e tornai a casa.

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