"casa"

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nephele☁️

Si dice che ogni essere vivente abbia il proprio destino scritto e che dovrà scoprirlo giorno dopo giorno della sua esistenza.

Perché il mio destino è stato così crudele con me?

E se io potessi cambiare il mio destino e chiamarlo a modo mio?

Sono sicura però, che se qualcosa deve avvenire una motivazione c'è.
Niente può accadere senza una valida motivazione, che sia futile o meno.
Nonostante questo, non riesco a capacitarmi di cosa potrà donarmi questo posto, oltre ad altre delusioni e l'infelicità.

-Siamo arrivati.- ci avverte nostro fratello.

-Questo lo avevo intuito, Azrail.-

Le strade sono circondate da rifiuti sparsi ovunque, i muri sono scrostati e le case sembrano sul punto di crollare.

Percorriamo il vialetto ciottolato, circondato da erbacce ed entriamo nella nostra nuova casa.
Credo che la parola casa non debba essere associata solamente alla costruzione in cui si abita.
Casa può essere una persona, un luogo ed io non mi sentirò mai a casa qui.

L'interno è già arredato e predispone di tutti gli utensili necessari.

All'entrata, troviamo un piccolo salotto composto da: un coffee table di vetro nero, un divano in stoffa a L beige, una vetreria e la TV appoggiata su un ripiano al centro di essa.

La cucina dallo stile classico si trova a pochi passi dal salotto .
Le dimensioni non sono grandi, ma molto confortevoli ed è attrezzata di fornelli nuovi, forno, microonde e lavastoviglie.

Direi niente male.

Nel salotto, invece, troviamo le scale che portano al piano superiore, dove ho trovato tre camere da letto e un bagno.

-Dobbiamo cominciare a dare una pulita, la polvere mi sta dando fastidio. - affermo.

-Prendo l'occorrente e voi nel frattempo portate le valigie dentro.- detto questo, Clay si dilegua in quello che credo sia un piccolo sgabuzzino, proprio sotto la scala.

-Azra, sono rimaste due borse in macchina, puoi andarle a prendere?- gli chiedo.

-Certo, vado subito.-

Come avrete intuito, Azrail e Clay sono i miei fratelli e la mia unica famiglia.
Loro sono il mio posto sicuro e non riuscirei a stare senza questi caproni.

Non abbiamo mai avuto un buon rapporto con i nostri genitori, e per questo motivo ci siamo sempre stati l'uno per l'altro.

I weekend in famiglia si sono raramente passati insieme, le festività erano motivo per ostentare la loro ricchezza e i compleanni si limitavano a degli auguri, scritti su dei semplici post-it.

L'importante è il pensiero, dicevano.

Nostra mamma era come un fantasma, perché la sua presenza era completamente inesistente.

Non c'è stato un giorno in cui io non mi sia chiesta il perché ci avesse messo al mondo.
Avrà sentito l'ipotetico istinto materno e quindi ha sfornato tre bambini come se fossero pane?
O ha semplicemente voluto donarci problemi con la corrispettiva madre?

Lei e nostro padre partecipavano spesso a quelle stupide feste, piene di persone che si nutrono di ipocrisia e falsità, come loro d'altronde.
Non ha lavorato un singolo giorno in vita sua e dipendeva totalmente da suo marito, che all'epoca era il capo di un'azienda di cambi di auto d'epoca.

Azienda che è fallita miseramente, portando soltanto una serie di debiti e prestiti da restituire alla banca, oltre che il divorzio da parte di nostra madre.

L'abbandono da parte di nostra madre, penso sia stato il regalo più bello in assoluto che mi avesse fatto in quei 16 anni di vita.

Per nostro padre è stato l'ennesimo colpo basso.

Tutti i risparmi di una vita, li aveva investiti per quell'azienda di merda e quella stessa azienda ci aveva consumati fino all'ultimo.
Doveva restituire diversi prestiti, prestiti che solo grazie a me e i miei fratelli è riuscito ad estinguere alla banca.

Le spese aumentavano,  gli ex lavoratori aspettavano la paga mensile arretrata, l'affitto e le bollette si collezionavano come figurine speciali.

Non ci restava che lavorare e lavorare, senza sosta.

Lavoravamo tutti e tre part-time e il ricavato andava alla casa e a nostro padre, che da poco era entrato in depressione psicotica.
I pazienti affetti da depressione psicotica si creano delle false convinzioni, eludendo così la vera realtà.

Le cure psicologiche erano davvero considerevoli, perciò nostro padre assumeva soltanto gli antidepressivi.

1 anno prima...
-Vostro padre ha ingerito una quantità superiore a quella prescritta, ingerendo diverse tipologie di pasticche.-
-È in pericolo di vita?-chiesi io.
-Non ha raggiunto ancora stabilità, questo riusciremo soltanto a stabilirlo domani mattina.-
-La ringrazio dottore, ci avvisi ad ogni cambiamento.-
-certamente.-

Quella fatidica chiamata il mattino seguente è arrivata, nostro padre era morto.
Anche lui aveva abbandonato i suoi figli all'ignoto.

Avendo da poco compiuto 17 anni, Azrail è diventato il mio tutore, poiché l'unica zia da parte di nostro padre, non mi voleva avere fra i piedi.
Si, la stessa zia che ci ha "gentilmente" prestato la sua casa.

Il perché abbia comprato una casa a Brownsville, rimarrà un mistero.

Dopo una giornata passata allegramente a pulire ogni buco di questa casa, finiamo in bellezza con dei buonissimi toast.

-Domani andrò a comprare della vernice.-annuncio ai miei fratelli.

-D'accordo, non dimenticarti dei libri di scuola.-

-Merda, me ne ero completamente dimenticata, grazie fratellone mio.- do un bacio rumoroso a Clay.

-E a me nulla?- domanda categorico Azrail.

-Arriva subito anche a te!-

-Ora però, vado ad inaugurare la mia nuova stanza, notte notte.- e mi incammino verso camera mia.

La giornata è praticamente volata e devo dire che non è stata così terribile, forse perché sono rimasta chiusa tutto il giorno a casa?












helooooo
Ecco il primo capitolo!!!
Capirete il perché della scelta di questo titolo con l'andare della storia.
baci baci ❤️

~ainis.

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