Il cielo si è incupito e le nuvole sembrano sul punto di voler scoppiare da un momento all'altro.
Presumo sia la famosa pioggia di fine stagione di cui tutti parlano.I sassolini bianchi del vialetto rimbalzano ad ogni passo, creando un suono rilassante.
Dovrei farmi gli affari miei ed entrare a casa prima che scoppi il diluvio universale, ma sono troppo occupata a fissare la casa adiacente alla nostra.
L'intonaco bianco è leggermente caduto, però tutto sommato non sembra disabitata.
Allora perché non ci ho ancora visto nessuno?
Magari i proprietari sono ancora in vacanza, o magari é stata lasciata da poco.
Detective Conan si impossessa di me; l'essere troppo curiosa mi porterà alla rovina, ne sono sicura.Chiunque abitasse o abiti in quella casa non deve esser affar mio, forse...
Un fulmine lacera il cielo, mentre un tuono lo sussegue.
La pioggerella comincia a farsi più insistente e chiassosa, e trovare le chiavi di casa è un'impresa ardua, data l'immensa confusione nella mia borsa.-Ahaaa, vi ho trovate!- acciuffo le chiavi e mi sbrigo ad entrare.
Appena entro, l'odore di bruciato pervade in tutta la casa ed allarmata corro in cucina, dove trovo Azrail e Clay intenti a scacciare il fumo nero e odoroso.
-Che cazzo succede?!- urlo, tossendo a causa del fumo.
Gesù!
L'odore di bruciato rimarrà nella mia gola per tutto il giorno.
-Niente, abbiamo soltanto messo del pane ad abbrustolire e ce lo siamo dimenticati.- risponde tranquillamente Azrail.
-Niente?! Avete 20 e 19 anni e stavate per dare fuoco a casa, voi siete pazzi!-
-Nephele non esagerare, del semplice pane aromatizzato al carbone, siamo tutti vivi come vedi.- ironizza Clay.
-Lo mangiate voi il pane abbrustolito.- mimo con le virgolette.
-Io me ne vado in camera, preparatemi un panino.- non hanno tempo di replicare che mi fiondo per le scale alla velocità della luce.
Usain Bolt di Brownsville.
Mi stravacco sul letto con il fiatone da maratoneta ed accendo il telefono, ricontrollando per la milionesima volta la lista dei libri scolastici.
Si, sono una perfezionista e più che perfezionismo, direi una malattia mentale vera e propria.
Vorrei vivere la vita con più tranquillità e leggerezza, senza dover controllare e ricontrollare ogni cosa.
Lo stesso vale per le scelte che devo prendere.L'altro polo del mio carattere è caratterizzato dall'impulsività.
Questo tratto incombe troppo spesso e solo successivamente realizzo a cosa dovrò andare incontro, specialmente alla mia mania di controllo.Vivo di paranoie e domande, mi consumano con pazienza e si godono a pieno quello di cui si stanno cibando.
Ieri sera, come un segno dell'universo, mi sono imbattuta in un annuncio online di questa ragazza.
Annah, una persona gentilissima e dolcissima.
Dopo averla contattata, abbiamo cominciato a parlare del più e del meno, finendo con dei libri di testo completamente regalati.Oggi pomeriggio dovrei andare a recuperarli, se solo il tempo collaborasse, magari.
Decido di passare il restante del tempo, ordinando l'armadio e sistemando un po' la camera.
-Avanti.- rispondo, dopo aver sentito bussare.
-Signorina Nephele, ecco a lei il nostro panino gourmet.- Azrail entra in camera con un piattino rigorosamente di plastica e un banale panino alla maionese e insalata.
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Helianthus
Teen Fiction❗ATTUALMENTE IN REVISIONE Quanto alta doveva essere la soglia del dolore per poter entrare arrogante e risucchiare l'ultimo spiraglio di speranza che ti rimane? Quanto alta doveva essere per sentirlo fino alle ossa, essere annebbiato da essa e pie...