I raggi del sole trafiggono la persiana bucherellata in modo alquanto rude, inducendomi ad aprire gli occhi, ancora sigillati dal sonno.
Il livello di luminosità del cellulare in stile resurrezione Gesù, rischia di accecarmi, dimenticando persino il motivo per cui lo avessi preso.
Ah, l'ora.
L'orologio trasmesso sullo schermo, indica le 08:40 e tra le varie notifiche, scorgo un'email da parte della scuola.
Sig.na Lay,
la preghiamo di recarsi presso la segreteria della scuola per il ritiro del foglio delle iscrizioni.
cordiali saluti.Mi alzo, o meglio dire, mi trascino giù dal letto, raggiungendo il bagno e cominciando a spogliarmi.
L'acqua ancora tiepida, picchietta sinfonica sulla mia cute, mentre mi beo dell'odore fruttato del bagnoschiuma ai frutti di bosco.
Il mio preferito.
Dopo essermi avvolta con l'accappatoio e spazzolato i capelli, perdendo l'intera chioma, mi dirigo in camera per scegliere la biancheria intima e un semplice outfit.
Afferro dall'ampio armadio una maglia leggera nera e dei jeans larghi sbiaditi, che abbino con delle scarpe da ginnastica bianche.
L'odore del caffè pervade l'intera casa e bisognosa di un caffè, scendo di fretta al piano di sotto.
Azrail e Clay sono seduti al tavolo ovale della cucina, e le loro facce non preannunciano nulla di buono.-Che succede qui?- chiedo, afferrando un plumcake dalla dispensa.
Quelle bestioline di satana non sono semplici dolcetti, sono l'arma fatale per morire soffocati.
Azrail guarda prima Clay, e poi si decide a parlare.
-Come sai, ci restano da pagare tre affitti a Josh.-
Josh è il proprietario del nostro vecchio appartamento, quel bastardo...-Arriva al punto, Azrail.- il suo cercare le parole giuste mi sta innervosendo.
-Ecco, Nephele...-
Interviene Clay. -Se non paghiamo entro un mese, aumenterà la somma.-
Quasi non mi strozzo con il plumcake, sarebbe eclatante:
Causa del decesso=strozzamento da plumcake.-Non può farlo.- ribatto, alterata.
-Si che può farlo, a malapena ha le mutande da indossare, e questo è l'unico modo in cui guadagna.-
Congiungo le mani sopra la testa e sospiro.
-Cercherò lavoro oggi stesso, non preoccupatevi.-
-Non ce n'è bisogno lo sai, focalizzati sulla scuola, al resto ci pensiamo noi.-
-Azrail, sai già la risposta è inutile che ripeta le stesse cose, lavorerò che ti piaccia o no.-
-Va bene.- scuote la testa, rassegnato.
Cerco con lo sguardo la mia borsa, ma non riesco a trovarla.
-Che cosa stai cercando?- domanda curioso Clay.
-La mia borsa, devo uscire e non la trovo... ECCOLA!!-
Che ci faceva la mia borsa dietro al divano?
-Dove vai?-
-Devo passare a scuola per il ritiro del foglio delle iscrizioni, cercare il mio futuro lavoro, tornare a casa per mangiare e uscire di nuovo per comparare la vernice, sperando che quei quattro soldi che ci sono rimasti bastino.-
-Aspettami qui.- Clay torna dopo poco con un coltellino da tasca.
-Sul serio?-
-Fai attenzione, Nephele.- mi allunga il coltellino ed io lo intasco, uscendo di casa.
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Helianthus
Ficção Adolescente❗ATTUALMENTE IN REVISIONE Quanto alta doveva essere la soglia del dolore per poter entrare arrogante e risucchiare l'ultimo spiraglio di speranza che ti rimane? Quanto alta doveva essere per sentirlo fino alle ossa, essere annebbiato da essa e pie...