(Consiglio una rilettura
del pov di Azrail per chi
se lo fosse dimenticato.
Vi auguro una buona
lettura♡)CLAY
Percepivo il respiro mozzato di mio fratello persino in lontananza e il mio battito cessare per un istante.
Il silenzio più assoluto e subito dopo quel fischio fastidioso.
Le mie palpebre si sono chiuse d'istinto e le mie unghie hanno affondato la pelle morbida dei palmi con una forza disumana.
Sentivo il sangue affluire con una velocità fuori dalla norma e il sudore rapprendersi sulla superficie della pelle.Ho avuto paura, ma non per me.
Per lui.Non temo la morte, prima o poi arriverà anche lei.
Forse rispetterà il giusto momento, la conclusione di una lunga e piena vita o arriverà quando meno te lo aspetti.Può prenderti di soppiatto e non lasciarti neanche il tempo di realizzare.
Pone fine ad ogni cosa.
Sogni, amori, famiglia, vita.Dovrei essere felice di vivere, ritenermi fortunato e godermela fino all'ultimo attimo, e allora perché non lo sono?
Perché è così difficile vivere per davvero?
La mia vita può terminare in qualsiasi momento, non cambierebbe niente e neppure agli altri.
Ciò che penso non è esagerato e non ha nessuno scopo sensibile.
Non riesco a godermi la vita, creo continue barriere tra me e le persone, passo le serate in totale confusione e non ho obbiettivi da seguire.
Che senso ha? Perché dovrei dispiacermi di non esistere più?Lui deve continuare a mantenere in vita sé stesso e stare vicino a Nephele senza alcun pensiero macchiargli la mente e tormentarlo ogni momento.
In quel istante ero solo terrorizzato di sapere quante colpe infondate si sarebbe poi dato, quante volte si sarebbe maledetto e quante si sarebbe sentito insignificante per non essere riuscito a fare qualcosa.
Causo troppi problemi, a tutti.
L'odore deciso che mi circonda si è posato sui miei indumenti, nel mio naso, nei miei polmoni.
Ovunque.
Mi sta dando alla testa, mi viene da vomitare tutto quello che ho nello stomaco ed espellere anche la brutta sensazione che mi attanaglia lo sterno e me lo stritola con divertimento.
Io sono vivo?
Sento il cuore pulsare alle tempie e i brividi che mi colgono di sorpresa lungo tutta la schiena.
Dal momento in cui mi ha puntato quella pistola, la mia mente si è come disconnessa.
Sono in grado di ragionare?
Mi sforzo di riaprire gli occhi ed essere certo di aver evitato un danno all'unica persona che non se lo merita.
Le palpebre sono unite tra loro con forza e fatico a separarle.
Dopo vani tentativi si schiudono con lentezza, accogliendo lo spiraglio di luce che mano a mano si ingrandisce.Metto a fuoco ciò che mi attorna e basta una scrivania dalla scura tonalità, le pareti di un bordeaux intenso e il pavimento perfettamente lucido per farmi tornare alla realtà.
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Helianthus
Teen Fiction❗ATTUALMENTE IN REVISIONE Quanto alta doveva essere la soglia del dolore per poter entrare arrogante e risucchiare l'ultimo spiraglio di speranza che ti rimane? Quanto alta doveva essere per sentirlo fino alle ossa, essere annebbiato da essa e pie...