scelta

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NEPHELE

L'ultima campanella è appena suonata.

La scuola si svuota a vista d'occhio e il silenzio inizia ad avvolgere l'intera struttura.
I corridoi sono deserti, asettici e quasi monocolori se non fosse per alcuni poster colorati sulle pareti grigie e gli armadietti di un blu scuro.

Non ho più incrociato Maya durante le lezioni, ma le occhiatine delle persone non sono mancate.
A mensa ha dato spettacolo ed io altrettanto e il preside sembra non aver visto nè sentito proprio nulla, forse la fortuna è dalla mia parte stavolta o forse no.

Addento la barretta al cioccolato e mi siedo sul bordo di una delle tante finestre.

La lezione comincia tra un'ora, un modo per distrarmi devo trovarlo.

Il vetro è ancora sporco dai residui di pioggia, ma almeno mi permette di guardare fuori.

Si avvicina la fine del mese e già posso visualizzare con la mente le decorazione arancioni e nere caratteristiche.
Le zucche intagliate e le caramelle zuccherate, mentre a scuola non si parlerà che di feste e travestimenti di coppia.

All'improvviso avverto una strana sensazione, ma non capisco di cosa si tratti.
Premo la mano sullo stomaco per alleviarla e ingoio il leggero boccone.

Che strano.

Scendo con un saltello e getto la cartaccia nel bidone generale della spazzatura.
I bidelli li lasciano sempre a giro e a volte se ne dimenticano.
Azrail ha concluso il suo turno un paio di ore fa e non corro il rischio di incontrarlo.

L'ho lasciato con una faccia sconsolata e afflitta.
Questa situazione è pesante per lui, sicuramente più di quanto io possa solo pensare.
Posso immaginare i mille complessi che si stará facendo in questo momento, il senso di sbagliato e di arresa.
Allontarlo non fa che peggiorare e questo vale anche per Clay. 

Il suo carattere chiuso mi tiene distante da lui, senza riuscire a capire cosa gli passi per la testa.
È sempre stato così, e un po' me ne faccio una colpa.
Magari, se avessi insistito ogni giorno, si sarebbe arreso a sé stesso e avrebbe mostrato un pezzo di sé.
A volte non ci provo neanche a chiedergli come si senta, cosa provi e cos'abbia, perché aspetto la sua solita risposta.
Forse è proprio questo a irrigidirlo ancor di più, arricciarsi nel suo carattere e non rivelarsi.

Anche lui ha dei sentimenti, stará soffrendo in silenzio, si stará chiedendo perché nessuno voglia insistere con lui e come posso urlare ad entrambi di aver sbagliato se io stessa continuo a farlo?

Il senso di tradimento mi ha offuscato.
Errare è umano, ma se a sbagliare sono coloro che ti hanno cresciuta, beh, quello è un altro tipo di dolore.
Dagli errori si trae una lezione, si impara a migliorare e devo accettare il fatto che anche loro hanno diritto di sbagliare e rimediare.

Certo, la loro scelta mi ha stravolto e mi spaventa.
Ho paura di come questa situazione si possa aggravare sempre di più e che li renda schiavi.
Immaginare il loro futuro sfumare insieme ad ogni loro piccolo o grande sogno che sia, mi lascia inerme, senza nessuna possibilità di aiutarli.

Do' un'ultima occhiata fuori e mi avvio verso le scale, l'aula di musica è al piano inferiore.

Sentire i propri passi rimbombare in maniera così limpida mette un'insolita inquietudine.
Passo davanti alla segreteria e mi viene in mente la prima volta che sono stata qua, ancora ignara di tutto quello che sarebbe successo in così poco tempo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 14 ⏰

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