Harley-Davidson

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NEPHELE

Sopraffatta dalle emozioni
contrastanti che riesce a suscitarmi la sua voce, rimango girata di spalle.
Faccio cadere la cenere della sigaretta sull'erbetta incolta e sbuffo il fumo davanti a me.

-E a te piace assistere, Carter.-

È tutto sbagliato, sempre fottutamente sbagliato.
La parte irrazionale sta prendendo le redini della vera me, quella razionale e che prima di compiere qualsiasi cosa, ci pensa fino a sfinirsi.
Almeno credevo di essere così.
Non mi riconosco nemmeno, le sensazioni che provo ogni giorno mi confondono, due occhi verdi mi confondono.

Lo sento avvicinarsi, il suo odore pervade e si propaga in tutta l'aria che respiro.
Sposta i miei capelli da un lato e il suo fiato colpisce il mio orecchio, riempiendo la mia pelle di brividi e riscaldandola.

-Credi che possa importarmi qualcosa di te e di quello che fai?- soffia lascivo e posizione le sue mani ai lati dei miei fianchi, bloccandomi con le sue braccia muscolose.

-Credi di eccitarmi?- bisbiglia roco sul mio orecchio e il suo alito profumato puntella la mia faccia.

Non mi muovo.
Probabilmente se lo facessi, lo sfiorerei o peggio ancora, mi avvicinerei di più a lui.
Rimango immobile con la sigaretta ormai consumata e la gola che brucia.
Il suo petto marmoreo incombe dietro la mia schiena.

-Ti è piaciuto quello che hai visto? A me sembra proprio di sì.- trovo la forza di aprire bocca e di provocarlo, accavallando le gambe.

Sporge il viso verso il mio e i nostri occhi così vicini, si scontrano e si analizzano con attenzione.
I miei finiscono sulle sue labbra carnose e disegnate, ritornando poi sui suoi occhi che hanno seguito la mia stessa identica traiettoria.

Trattengo il fiato. Lui si avvicina.

-E tu? Ti sei divertita a ficcare la lingua in bocca ad un altro, mentre non riuscivi a staccare gli occhi da me?- perfora le mie retine azzurre con le sue verdi ipnotizzanti.

-Che egocentrico, Carter.
È divertente spaccare bicchieri?
Dovrebbero introdurlo come un nuovo sport sai?- alterno lo sguardo dalle sue labbra lucide a suoi occhi allungati.

-Molto.- stringe con forza la cornice del muretto e le sue vene si ingrossano a dismisura.
La mano destra è ancora sporca di sangue.

-Nephele!- Annah esce dalla discoteca con il fiatone e gli occhi spiritati.

Balzo in piedi dal muretto e Tyrion si allontana con uno scatto.

-Annah, stai bene? Cosa è successo?- mi avvicino preoccupata e le accarezzo il braccio.

-Hanno... Hanno trovato morto un ragazzo in bagno, poco fa.
Le persone hanno cominciato a urlare e a uscire ammassati, lì dentro c'è il putiferio.
I due ragazzi che lo hanno trovato, hanno detto di aver visto un bigliettino con un numero sopra, nessun'altro dettaglio.- prende fiato.

La mia testa scatta in automatico verso il ragazzo affianco a me e una brutta sensazione si estende in tutto il mio stomaco.

Un bigliettino.

Un numero.

Ha colpito ancora.

-Dov'è Michael?- le domando con il cuore impazzito nella cassa toracica.

-Ci sta aspettando nel parcheggio.
Ti ho cercata per tutta la discoteca, non ti ho trovata da nessuna parte e mi sono preoccupata.
La polizia è già arrivata e hanno portato i ragazzi in centrale per testimoniare.- da' un'occhiata rapida a Tyrion e mi guarda con occhi interrogativi, vuole una spiegazione.

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