sogno

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Quanto doveva essere alta la soglia del dolore per farsi piegare da essa?
Wikipedia dice che il dolore è fisiologico un sintomo vitale ed esistenziale, ma quanti tipi di dolori esistono? Si posso classificare in base a quanto dolore recano?
Il cuore aveva cessato di pompare la propria ninfa e il cervello aveva esaurito qualunque scorta di pensiero.
I movimenti erano illusori e tutto attorno sembrava un labirinto infinito di respiri spezzati e battiti interrotti.
Era paura.


NEPHELE

Sono seduta in uno dei sedili posteriori della macchina di Ardeen e fra le mie mani, giace la testa di Tyrion.
Esala piccoli respiri e mugola dal dolore ogni qualvolta i pneumatici affondano nelle varie irregolarità dell'asfalto.

Dylan di fianco ad Ardeen, continua a domandarmi come stia il suo amico e come stia io.
Il moro alla guida non degna nessuno di uno sguardo e preme sull'acceleratore, facendo aderire la mia schiena al tessuto ruvido del sedile.

Alza gli occhi verso lo specchietto e mi trucida con lo sguardo. -Sei a conoscenza che ha quasi rischiato di morire per colpa tua e del tuo essere così stupida a livelli estremi?- ringhia velenoso, stringendo il volante della macchina con forza.

-Credi che l'abbia fatto apposta?
Potevo prevederlo?- sibilo nel mentre sfioro il suo zigomo annerito dalla polvere.

I suoi occhi rimangono chiusi, non vedere il suo solito sguardo sfacciato e il suo verde intenso, mi provoca un insolito vuoto.

-Ma come cazzo ti salta in mente!?- tira un pugno ben assetato e sussulto colta di sorpresa.

-Non urlarmi contro.- metto in chiaro, sporgendomi in avanti.

-Ragazzi, smettetela.
C'è ben altro di più importante in questo momento, evitate le critiche sulle scelte altrui e portiamo a casa Tyrion il prima possibile.- Dylan cerca di mettersi in mezzo e di fermare questa discussione, prima che peggiori soltanto.

-Io faccio quello che cazzo voglio.
Tyrion ti aveva detto di fermarti, ma tu hai continuato a fare di testa tua.
Potresti esserci tu al posto suo in questo momento, lo sai?
Hai messo in pericolo sia te stessa che lui.
Avrai guidato una fottuta moto una volta sola nella tua vita e ti credi una donna vissuta e che ama il pericolo.
Tu sei completamente pazza.
Dovrebbero tenerti chiusa da qualche ed evitare che tu prenda queste scelte di merda.- conclude, premendo l'acceleratore e svoltando a sinistra.

La gola si stringe nell'udire quelle parole, sputate fuori con così tanta scioltezza e un forte risentimento nei miei confronti.

Ha ragione, sono stata una stupida a fare una cosa del genere.
Non ho pensato alle conseguenze, che potessero essere personali o altrui.
Ho continuato imperterrita, senza fermarmi a pensare quanto pericoloso potesse essere o se qualcun'altro si sarebbe fatto male per causa mia.

Sono stata un'egoista, una schifosa egoista.
Pensavo soltanto a ciò che avrei ottenuto.

Ho agito di impulso.
Una di quelle azioni che al momento ti riempiono di scariche elettriche ad una potenza feroce, di agitazione caotica, che si crea nel proprio stomaco e l'eccessiva eccitazione.
Tracciando successivamente la mente con il rimorso.

Dylan si volta verso di me e si rende conto del mio stato d'animo.

-Ardeen stai esagerando, smettila subito.- lo ammonisce serio.

-Altrimenti? La tua amichetta ci piange la notte poi?- lo fulmina.

-Ho sbagliato.
Capisco la paura che provi in questo momento per la persona a cui tieni, non ti biasimo.
Capisco anche che tu ce l'abbia con me in modo così irruento, ma non ho mai avuto intenzione di metterlo in pericolo, mai.- confesso con il fiato legato alla gola.

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